Turismo pontino, ora puntiamo in alto
La Provincia rilancia. Nuovi investimenti e nuove strategie. Non ci sono solo spiagge e acque cristalline Una spinta al turismo culturale e a quello enogastronomico
Arriva la primavera, svegliatevi turisti. Sarebbe lo slogan adatto per il rilancio del turismo pontino. Ma intanto la Provincia non si è fatta attendere. A Sperlonga, a fine marzo, si sono riuniti amministratori pubblici - tra cui il presidente della Provincia Armando Cusani – e imprenditori, per individuare i problemi e i punti di forza sui quali concentrare impegni e risorse nel breve periodo. E con la stagione ormai alle porte occorre fare presto e bene. Il turismo è una risorsa importante per l’intero territorio pontino, basti pensare che il giro d’affari è di oltre 800 milioni di euro l’anno. Il che si traduce non solo in profitti ma ovviamente anche in migliaia e migliaia di posti di lavoro.
Il litorale pontino richiama un turismo sia nazionale, pari all’80 per cento, che internazionale. E veniamo alle nuove strategie. Si punta al riassetto costiero, per ovviare ai problemi dell’erosione provocata dal maltempo, con interventi urgenti e finanziamenti richiesti dalla Provincia di Latina e dai comuni interessati alla Regione Lazio e al ripascimento forzoso mediante versamenti di sabbia prelevate da cave marine, o attraverso il recupero della sabbia asportata e dispersa nelle zone di balneazione di Latina Lido, Sabaudia, San felice Circeo, Terracina, Fondi-Sperlonga, Gaeta-S. Agostino, Scauri-Marina di Minturno.
Non si tratta di interventi singoli avulsi da una visione coordinata e futura ma di provvedimenti inseriti nelle voci di bilancio 2009 sotto forma di continuità. La valorizzazione costiera è ormai un punto fermo e imprescindibile dell’agenda politica del territorio. Altro progetto interessante che da tempo coinvolge gli operatori del sistema turistico locale è il cosiddetto turismo culturale. Un modo di visitare luoghi d’interesse architettonico monumentale attraverso l’identificazione di itinerari ben precisi, allegati a un programma di manifestazioni d’attrattiva anche storico e gastronomico.
Otto castelli da non perdere, ad esempio, sono quelli di Fondi, Gaeta, Itri, Maenza, Minturno, Priverno, Sermoneta e Ventotene che vanno dal X° al XIV° secolo. Tutti ben conservati e ristrutturati anche di recente. E ci sono oltre 50 musei compresi gli archivi storici da visitare durante il percorso turistico culturale che vanno da Aprilia fino all’isola di Ventotene. La nuova parola d’ordine del turismo pontino non è solo il litorale ma la valorizzazione anche dei luoghi più remoti, l’entroterra, le colline e le strutture che vi operano, come i centinaia di agriturismi di eccellente qualità non solo per le capacità ricettive ma anche per l’aspetto culinario e sportivo.
E ancora, il rilancio del termalismo di Suio di castelforte è imminente. E’ stato presentato un piano per la Regione Lazio affinchè si discuta con Provincia di Latina, i comuni di Castelforte, S.S. Cosma e Damiano, Minturno-Scauri, Formia e Gaeta, la società per le Terme di Suio, in un piano d’intervento che sia operativo e coperto finanziariamente entro il prossimo triennio. E l’enogastronomia. Funziona? Sembra proprio di sì. In un conte sto turistico come quello pontino è quasi l’elemento di spicco: "funziona" da richiamo come rispetto della tradizione e della tipicità, ma è anche una delle componenti della promozione.
"Non credo che un milanese verrebbe nel Pontino per mangiare il pane di Sezze o che un vicentino arriverebbe fin qui per gustare le lumache di Campo di Mele. Però chi visita il nostro territorio e mantiene un buon ricordo complessivo anche grazie ai piatti tipici, lo racconta poi ai suoi amici, li invoglia a provare.
La promozione si fonda su tre elementi fondanti: il paesaggio inteso nel suo senso più ampio, dalle bellezze artistiche all’ambiente; la capacità di struttura dell’ospitalità e i servizi che vengono resi. E l’enogastronomia è un elemento fondante dell’ospitalità locale".
Lo afferma, analizzando il fenomeno più in trend di questi anni, il direttore dell’Apt di Latina, Gian Giacomo Sottoriva. E infine sul piatto ci sono le isole Ponziane. Ponza, (imbarchi a Formia, Terracina, San Felice Circeo, Anzio), Ventotene, (imbarchi a Formia e Terracina), Palmarola, Zannone e S. Stefano.
Insomma, il turista è servito
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