I Templari italiani sulla tragedia di Oslo

Il Gran Priorato d'Italia esprime, attraverso il suo Governatore Walter Grandis, il profondo dolore per le vittime dell'allucinante strage in Norvegia e prende le distanze da qualsiasi tipo di gruppo o setta cui il colpevole dichiara di appartenere.

In relazione alla tragedia di Oslo che ha visto l’allucinante strage di giovani inermi ad opera di una mente folle, frustrata da un fanatismo inconcepibile, il Gran Priorato d’Italia dei Cavalieri Templari, per voce del suo governatore Walter Grandis, esprime il profondo dolore per quelle persone strappate senza alcun motivo al loro diritto alla vita e partecipa, con profondo cordoglio, alla sofferenza delle povere famiglie così duramente colpite.

'Poiché lo squilibrato criminale avrebbe affermato di appartenere a non ben chiari gruppi “massonico-templari” è doveroso, in questo triste momento, dichiarare - sottolinea il Gran Priore Walter Grandis - che la nostra Istituzione, sorta a Parigi nel 1804, non ha alcun contatto con simili gruppi, organizzazioni o sette e si ispira a quei sentimenti di fratellanza universale fra le genti di ogni colore, convinzione spirituale o idea politica dedicandosi all’attuazione dei doveri di solidarietà che, come ci ha recentemente riconosciuto in un suo messaggio il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sono alla base della Carta Costituzionale dello Stato italiano.'

Cavalieri e Dame del Gran Priorato d’Italia, che si riuniscono sempre in incontri pubblici, salutati dalle principali autorità nazionali, respingono - nell’ottica di un vero ecumenismo - qualsiasi forma di intolleranza, estremismo o fondamentalismo auspicando che in momenti così tristi la ragione e la cultura di ognuno sappiano distinguere la verità dai disinvolti qualunquismi che, spesso, finiscono solo per esaltare le orrende azioni provocate da certi fanatismi.

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