ECONOMIA e FINANZA
Articolo

Una guerra che serve (anche) agli Stati Uniti d’America?

L'economia dietro la guerra.

L’Inflation Reduction Act americano e la concorrenza “sleale” americana a danno dell’Europa.
Dietro, prima durante e dopo una guerra c’è sempre l’economia. Che la Russia di Putin abbia invaso l’Ucraina non tanto per “denazificarla”, quanto per motivi di espansione economica e per motivi geopolitici (dal Donbass alla Crimea al contrasto dell’espansione della Nato verso i propri confini), è fuori di discussione. Ma gli Stati Uniti d’America che interesse hanno ad investire più di 113 miliardi di dollari in un anno nella difesa di un paese che non fa parte della Nato e dunque fuori dall’applicazione del famoso articolo 5 del Trattato Nato, che prevede la reazione militare anche collettiva degli Stati alleati in caso di attacco militare sferrato ad uno Stato membro? Va detto che gli Stati Uniti non sono formalmente in guerra contro la Russia visto che si “limitano” a fornire aiuti militari ad un paese che esercita il proprio diritto all’autodifesa. Si dice tuttavia che l’Ucraina rappresenta gli interessi del mondo libero e democratico, dimenticando forse che l’Ucraina è ben lungi dall’essere un paese democratico. Diciamo che alla propaganda russa della “denazificazione” si contrappone quella americana ed europea del “soccorso ad un paese libero e democratico” e della lotta del bene (i paesi democratici) contro il male (l’autocrazia russa e semmai anche cinese).

Dietro questa comoda narrazione ci sono i precedenti storici relativi all’Ucraina almeno degli ultimi dieci anni, che esprimono delle contrapposizioni neppure tanto silenziose tra Nato e Russia in merito all’influenza esercitata e da esercitare sulla conduzione del paese. Gli Stati Uniti sono presenti da anni in Ucraina politicamente, economicamente (le multinazionali Usa dell’agricoltura si sono accapparrate milioni di ettari in Ucraina negli ultimi anni) e militarmente.

L’Inflation Reduction Act americano
A novembre 2022 gli Stati Uniti, su impulso del presidente Biden, hanno approvato L’Inflation Reduction Act , una legge che stanzia circa 400 miliardi di dollari con l’obiettivo di ridurre il deficit statale con la riduzione dell’inflazione e con la previsione di investimenti anche per la transizione energetica e la riduzione delle emissioni. Le aziende americane sono più competitive di quelle europee, anche perché l’energia costa 4 o 5 volte meno che in Europa e ciò grazie all’aumento delle bollette energetiche, conseguente anche all’embargo nei confronti di gas e petrolio russi. Questa nuova legge prevede inoltre agevolazioni significative per le aziende americane e non solo: già molte aziende europee stanno delocalizzando o aprendo sedi negli States per beneficiare sia dei bassi costi dell’energia che per agevolazioni più generose. Insomma, la “guerra” commerciale tra Stati Uniti ed alleati europei è aperta!



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