Messa in mora del creditore: cosa significa?
Quando vengono trattati argomenti relativi a crediti e debiti è facile trovarsi ad analizzare le conseguenze cui può andare incontro il debitore...
Quando vengono trattati argomenti relativi a crediti e debiti è facile trovarsi ad analizzare le conseguenze cui può andare incontro il debitore qualora non estingua il suo debito (che può essere pecuniario, di dare o di fare) nei tempi concordati; in questo caso si configura la fattispecie nota come “mora del debitore” (mora debendi). Quando il creditore, senza una legittima motivazione, si rifiuta di ricevere il pagamento offertogli dal debitore o comunque non compie ciò che è necessario per far sì che il debitore di una prestazione sia messo in grado di adempiere la sua obbligazione, il debitore ha il diritto di mettere in mora il creditore. La messa in mora del creditore si basa sul verificarsi di alcuni presupposti: La messa in mora del creditore ha vari effetti. Innanzitutto è a carico del creditore l’impossibilità della prestazione sopravvenuta per causa non imputabile al debitore. Supponiamo che il debitore debba consegnare una cosa al creditore; se quest’ultimo si rifiuta di riceverla perché magari non ha preparato lo spazio idoneo a riceverla nonostante fosse d’accordo con il debitore riguardo alla data e al luogo di consegna, il debitore potrebbe dover sostenere delle spese per custodire la cosa non consegnata subendo un ingiusto danno.
Meno frequente nella pratica, ma comunque possibile, è la mora del creditore (anche mora credendi o mora accipiendi), una fattispecie prevista dal nostro ordinamento giuridico.
Dato che si tratta di una situazione che può essere di notevole interesse per chi si trova a dover adempiere un’obbligazione di questo tipi, cerchiamo di capire meglio cosa s’intende con messa in mora creditore e quali sono le sue conseguenze.
Quando può verificarsi la messa in mora del creditore?
In altri termini, il ritardo nel pagare un debito non è sempre imputabile al debitore bensì al creditore e, in questi casi, il primo può agire per tutelarsi.
La ratio legis della messa in mora del creditore è quella di “sanzionare” il comportamento non collaborativo del creditore riguardo alla volontà del debitore di adempiere la sua obbligazione. In sostanza, il legislatore vuole impedire che il debitore subisca danni a causa di un ostacolo della controparte.
La mora del creditore è disciplinata dall’articolo 1206 del Codice Civile che afferma testualmente quanto segue: “Il creditore è in mora quando, senza motivo legittimo, non riceve il pagamento offertogli nei modi indicati dagli articoli seguenti o non compie quanto è necessario affinché il debitore possa adempiere l'obbligazione”.
I presupposti della messa in mora del creditore
Quali effetti può avere la messa in mora del creditore?
Non sono inoltre più dovuti né gli interessi né i frutti della cosa che non siano stati percepiti dal debitore.
Il creditore per di più è tenuto a risarcire i danni derivati dalla sua mora e a sostenere le spese per la custodia e la conservazione della cosa dovuta.
Un paio di esempi pratici
Un altro esempio può essere fatto con chi vende un servizio, come ad esempio un imbianchino. Se questi deve pitturare due stanze nella casa di un cliente, ma quest’ultimo finge sempre di non trovarsi in casa quando l’imbianchino si presenta e la prestazione dovuta non avviene per causa sua, allora sarà lui a essere messo in mora.