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Comunicato Stampa

Stefano Venier su LinkedIn: cosa ci dice l’Earth Overshoot Day?

Stefano Venier, il post LinkedIn per l’Earth Overshoot Day: “Deve ancora attecchire, a tutti i livelli (e soprattutto in tutto il mondo) un’idea di sviluppo sostenibile che si faccia carico dell’ambiente a tutto tondo”.

FotoEarth Overshoot Day, l’AD di Snam Stefano Venier: “Ogni anno questa data si anticipa. E ovviamente non va bene. Non va bene, soprattutto, perché rivela come debba ancora attecchire, a tutti i livelli (e soprattutto in tutto il mondo) un’idea di sviluppo sostenibile che si faccia carico dell’ambiente a tutto tondo, senza concentrarsi solo sul pur fondamentale tema delle emissioni climalteranti”.

Il post LinkedIn dell’AD Stefano Venier: “Oggi, 1° agosto 2024, il Pianeta è finito”

L’AD di Snam Stefano Venier, in un post su LinkedIn scritto lo scorso 1° agosto in occasione dell’Earth Overshoot Day, invita a una seria riflessione sullo stato di salute del Pianeta e sull’importanza di invertire la rotta. L’Earth Overshoot Day indica la data convenzionale in cui vengono esaurite le risorse naturali che, consumate dall’uomo, il Pianeta stesso non è in grado di rigenerare: “Questo vuol dire che - da oggi alla fine dell’anno - si andrà “a debito”, erodendo il capitale naturale dell’anno prossimo. E l’anno prossimo, anche per questo motivo, l’Earth Overshoot Day cadrà un po’ prima, presumibilmente già a luglio”. Di anno in anno questa data si anticipa, osserva l’AD Stefano Venier: “Non va bene, soprattutto, perché rivela come debba ancora attecchire, a tutti i livelli (e soprattutto in tutto il mondo) un’idea di sviluppo sostenibile che si faccia carico dell’ambiente a tutto tondo, senza concentrarsi solo sul pur fondamentale tema delle emissioni climalteranti. A cosa servirebbe, infatti, un’economia mondiale a zero emissioni se nel frattempo compromettessimo l’equilibrio dei mari, desertificassimo le aree verdi e distruggessimo la biodiversità? La risposta è facile: a niente!”. L’AD di Snam richiama quindi un recente studio prodotto dall’economista Partha Dasgupta che “ce lo segnala molto chiaramente, invitandoci a misurare non solo il PIL, ma anche il capitale naturale eroso per conseguirlo, perché lo squilibrio tra l'impatto delle attività umane sulla biosfera e la capacità della natura di rigenerarsi si sta allargando”.

Stefano Venier: sostenibilità, la vision e l’impegno di Snam

La sostenibilità, si legge nel post LinkedIn dell’AD Stefano Venier, non riguarda solo l’ambiente ma anche le dimensioni sociali ed economiche: “Un approccio integrale alle questioni ambientali, come quello sui ‘planetary boundaries’, aiuta a capire meglio le implicazioni sociali ed economiche, poiché le risorse naturali sono fondamentali per economie e società, comprese le generazioni future”. L’AD ricorda quindi come anche in Snam, nella consapevolezza di tutto questo, “abbiamo fatto evolvere la nostra strategia sostenibile, integrandola sempre di più a quella del business ed estendendone il raggio d’azione a una pluralità di capitoli che contemplano le azioni volte a ridurre le emissioni climalteranti, nostre e della nostra catena del valore, e che guardano anche all’innovazione, alle comunità locali, alle persone e alla tutela della biodiversità”. Un percorso che Snam ha intrapreso anche “mettendo in valore la nostra presenza capillare sul territorio italiano (500 i cantieri del solo 2024), con i quali ci impegniamo a un impatto zero già da quest’anno e a un impatto positivo, volto cioè a migliorare gli ecosistemi attraversati, dal 2027” evidenzia infine l’AD Stefano Venier.



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