RiBosw Plus: l’ultimo nato in casa Bioflores per un’efficace azione antinfiammatoria
L’infiammazione, conosciuta anche come flogosi o risposta infiammatoria, è un meccanismo di difesa del nostro organismo. Si attiva in presenza di danni ai tessuti che possono avere varia natura e origine. Sono inclusi, infatti, anche quelli di origine virale, batterica, fungina o parassitaria.
L’infiammazione è un processo fisiologico scatenato dal sistema immunitario per reagire a virus e batteri. Ha la funzione di ristabilire la normale funzionalità dell’organismo e a contrastare la causa che l’ha scatenata. Lo stato infiammatorio deve essere rapido ma circoscritto nel tempo perché quando persiste o quando il sistema immunitario innesca una risposta infiammatoria anche in assenza di un’infezione o di una lesione, può danneggiare i tessuti sani. Gli stati infiammatori cronici possono essere causati da mutazioni genetiche ereditarie o dallo stile di vita. Uno stato infiammatorio cronico di basso grado è associato all’insorgenza di obesità, malattie cardiovascolari e cancro.
L’infiammazione cronica ha un ruolo importante nell’insorgenza dei tumori. Si ritiene (1) infatti che causi o influenzi l’insorgenza di 1 cancro su 5. Lo stato infiammatorio fa sì che il DNA delle cellule si replichi più velocemente e, più le cellule si replicano, maggiori sono le possibilità che si sviluppino tumori.
L’infiammazione cronica cancerogena deriva da malattie infiammatorie, da infezioni croniche e da fattori ambientali, per esempio l’esposizione all’amianto.
Secondo il National Institute of Health (2) fino al 20% dei tumori è legato a infezioni croniche, il 30% è legato al fumo di tabacco e all’inalazione di sostanze inquinanti, per esempio l’amianto, e il 35% è legato alla dieta, inclusa l’obesità.
Il rapporto fra alimentazione e infiammazione è noto. Esistono alimenti capaci di contrastare o di favorire lo stato infiammatorio dell’organismo. Gli alimenti sono anche modulatori del sistema immunitario: una dieta ricca di grassi e proteine animali stimola l’infiammazione e impoverisce il microbiota (3), che protegge il sistema immunitario. Anche gli zuccheri, le bevande zuccherate (4) e i cereali raffinati favoriscono l’infiammazione dell’organismo. I cibi da preferire sono i cereali integrali, i legumi, le verdure di stagione, frutta, olio extra-vergine di oliva (5).
ANTINFIAMMATORI NATURALI, QUALI SONO E A COSA SERVONO
L’uso delle erbe medicinali o dei loro estratti a scopo antinfiammatorio risale a tempi antichi e molti farmaci antinfiammatori sono stati sviluppati a partire da estratti naturali, prima fra tutti l’aspirina.
Negli ultimi anni lo studio sulle proprietà delle piante medicinali ad azione antinfiammatoria è stato oggetto di rinnovato interesse, in ragione soprattutto della facile reperibilità, del costo contenuto e dell’assenza o minor frequenza di effetti collaterali indesiderati – il che ha fatto sì che sempre più persone scelgano di affiancare alla terapia farmacologica quella con derivati naturali. Ciò ha dato nuovo slancio alla ricerca scientifica: molti lavori di recente pubblicazione hanno come oggetto lo studio dei meccanismi d’azione e l’identificazione dei componenti naturali responsabili dell’effetto biologico [6,7].
Secondo un lavoro di revisione pubblicato nel 2016, sarebbero più di 600 le piante naturali utilizzate nel mondo, nelle diverse tradizioni popolari, per trattare disturbi infiammatori [8]: non di tutte, però, esiste una solida evidenza scientifica e, laddove essa risulti presente, lo è in modo talvolta lacunoso o insufficiente. Gli antinfiammatori naturali sono piante in grado di ridurre un’infiammazione. A differenza dei farmaci antinfiammatori di sintesi (FANS e steroidei) quelli di origine vegetale non hanno controindicazioni, non sono gastrolesivi e possono essere assunti per lunghi periodi di tempo.
Gli antinfiammatori naturali sono erbe e piante officinali in grado di intervenire sui meccanismi e le cause che provocano l’infiammazione dei tessuti, siano questi tessuti ossei, vasi sanguigni o tessuti epidermici.
Parlando degli antinfiammatori naturali è importante ricordare la mancanza di effetti collaterali che può dare il prodotto chimico. Inoltre l'azione del fitocomplesso della pianta è diverso da quello del singolo principio attivo.
Infatti, mentre l'antinfiammatorio di sintesi è più immediato come effetto, ma la sua azione dura solo qualche ora, le piante sono forse più lente nell'esplicare il loro beneficio, ma certamente i loro effetti sono più duraturi, anche considerando il fatto che si possono assumere per periodi più lunghi, senza controindicazioni.
RIBOSW PLUS 60 VEGECAPS DA 500 MG, da poco immesso sul mercato dalla ditta Bioflores, grazie alla sinergia dei principi attivi di diverse piante che lo compongono, è in grado di assicurare un efficace supporto antinfiammatorio e analgesico naturale.
PROPRIETÀ SALUTISTICHE DEGLI INGREDIENTI di RiBosw Plus
BOSWELLIA
Albero deciduo nativo dell'India, ma che cresce anche in Nord Africa e Medio Oriente. La droga è rappresentata dalla gommo-resina ottenuta per incisione della corteccia e contiene principalmente un olio essenziale (16%) e acidi triterpenici pentaciclici (50%), denominati acidi boswellici, che sono considerati i principi attivi della boswellia. Gli acidi boswellici includono l'acido 0-boswellico, l'acido keto-|3-boswellico, l'acido 3-oxo-tirucallico e l'acido 3-acetil-ll-keto |3-boswellico, che rappresenta l'attivo più importante.ì Nella medicina tradizionale ayurvedica viene utilizzata per il trattamento di diverse patologie, incluse l'artrite reumatoide, la diarrea e i disturbi premestruali. La fitoterapia sperimentale ha dimostrato che gli effetti antinfiammatori della boswellia sono collegati alla loro abilità di inibire la biosintesi dei leucotrieni. Infatti, gli acidi boswellici sono dei potenti e selettivi inibitori della lipossigenasi, l'enzimaì responsabile della biosintesi dei leucotrieni. L'acido keto-|3-boswellico inibisce poi l'attività dell'elastasi leucocitaria umana (leì elastasi sono proteinasi coinvolte nel processo di infiammazione cronica).
È in grado di inibire NF-kB fortemente coinvolto nell'infiammazione e nella down regulation o inibizione di citochine pro-infiammatorie, come IFN-y, TNF-a e IL-1J3. Gli studi clinici hanno evidenziato che gli estratti di Boswellia trovano indicazione nelle patologie infiammatorie croniche a patogenesi immunologica o allergica (asma bronchiale, coliti infiammatorie, artrite reumatoide, dermatiti ecc.) con un ottimo profilo di efficacia e tollerabilità. Una recente revisione sistematica e metanalisi effettuata su 7 RCT con 545 pazienti totali ha evidenziato che la Boswellia è un ottimo agente antinfiammatorio, antiartritico e analgesico efficace nella riduzione del gonfiore, nel sollievo del dolore e nel miglioramento della capacità motoria mattutina in pazienti affetti da osteoartrite.
RIBES NERO
Il Ribes è un arbusto alto fino a 1,5 m; ha foglie che presentano 3-5 lobi a contorno triangolare e marginiì dentati. I fiori, in racemi pendenti, sono verdastri fuori e rossastri all'interno. I frutti sono piccole bacche nere di sapore gradevole. È spontaneo in Europa tranne che nella regione mediterranea, dove viene coltivato per i suoi frutti. È infatti forse più conosciuto per le tipiche bacche utilizzate in gastronomia e dall'industria dolciaria e dei liquori che non come pianta medicinale. In realtà si tratta di una pianta di cui sono utilizzabili molte parti, per la presenza di vari tipi di costituenti chimici. In particolare, gli estratti delle foglie sono utili come antinfiammatori, grazie al loro contenuto in flavonoidi (astragalina, isoquercitrina, rutina, quercetina), proantocianidine oligomeriche, Vitamina C e un olio essenziale. Le foglie di ribes nero sono utilizzate tradizionalmente contro artrite, gotta e reumatismi, diarrea, coliche, ittero e disturbi epatici, minzioneì dolorosa, calcoli urinari, e per favorire la minzione.
UNCARIA
Grosso arbusto rampicante tipico della foresta amazzonica peruviana: nell'America latina viene chiamata Una de gato (unghia di gatto) a causa delle sue caratteristiche spine uncinate e indirizzate verso il basso. La corteccia è la parte attiva della pianta: contiene una miscela estremamente complessa di alcaloidi ossindolici pentaciclici (pteropodina, isopteropodina, rincofillina, isorincofillina, mitrafillina, isomitrafillina) ad azione immunomodulante. ì Nella medicina andina la droga viene utilizzata per trattare ferite, ulcere e stati febbrili. Trova impiego anche nelle malattie infiammatorie reumatiche. Sperimentalmente, gli estratti di Uncaria stimolano la produzione di IL-1 e IL-6, esercitando un'attività protettiva ìnei confronti dell'infiammazione. Le indicazioni sono rappresentate dalla patologia infiammatoria degenerativa e infettiva cronica.
LAVANDA O.E.
La lavanda è un arbusto ramoso alto fino a 50 cm, spontaneo nei luoghi aridi e sassosi della regione mediterranea. La droga è rappresentata dall'olio essenziale che è costituito da una miscela di sostanze di tipo terpenico. Contiene inoltre una buona quantità di tannini (circa il 12%) e anche flavonoidi, derivati cumarinici e fitosteroli, e discrete quantità di acido rosmarinico. L'olio essenziale di Lavanda esercitaì un'attività sedativa e ansiolitica, per cui è utilizzata nel trattamento sintomatico degli stati ansiosi degli adulti e dei bambini e nei disturbi del sonno.
Fonte: https://www.laricercaaltuofianco.it/infiammazione/
BIBLIOGRAFIA
1. Come l'infiammazione cronica può portare al cancro (https://news.mit.edu/2015/how-chronic-inflammation-can-lead-to-cancer-0807)
2. Immunità, infiammazione e cancro (https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC2866629/)
3. Il microbiota: alleato della prevenzione e della terapia oncologica (https://www.laricercaaltuofianco.it/il-microbiota-in-oncologia/)
4. Tumori e bevande zuccherate: sono nemiche della salute (https://www.laricercaaltuofianco.it/tumori-bevande-zuccherate/)
5. Prevenzione dei tumori e nutrizione: le indicazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (https://www.laricercaaltuofianco.it/prevenzione-dei-tumori-e-nutrizione/)
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