Novità editoriali ICI EDIZIONI 2024 in libreria
Le EDIZIONI DELL'ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI NAPOLI (ICI EDIZIONI), dirette dal grande poeta e studioso Roberto Pasanisi, pubblicano numerosi volumi di elevato valore letterario: dal Premio Nobel Nagib Mahfuz alla nuova antologia della poesia italiana contemporanea, fiore all’occhiello e punta di diamante di questo anno accademico, intitolata montalianamente «Le mattine sono ancorate come barche in rada». La poesia italiana contemporanea, curata dal Direttore dell’Istituto prof. Pasanisi e impreziosita dai saggi di quattro studiosi illustri, come si può leggere nella IV di copertina: la Prefazione di Giulio Marra dell’Università“Ca’ Foscari” di Venezia; l’Introduzione di Giovanni Dotoli dell’ Università di Bari “Aldo Moro” e della Sorbona di Parigi Cercare, cercare ancora; le Conclusioni di Mario Selvaggio dell’Università di Cagliari La poesia è una risposta alla vita; la Postfazione di Aldo Pardi dell’Università di Varsavia.
NOVITà EDITORIALI ICI EDIZIONI 2024 IN LIBRERIA
Scrive Giovanni Dotoli (già professore ordinario di Lingua e Letteratura francese presso l’Università di Bari Aldo Moro; Professore emerito di Letteratura francese e docente di Francophonie ai Cours de Civilisation française dell’Università “La Sorbona”, a Parigi) nella sua Introduzione:
«Roberto Pasanisi e il benemerito mai lodato a sufficienza Istituto Italiano di Cultura di Napoli, da lui presieduto e gestito come un figlio amatissimo, hanno raccolto questo senso del Nuovo e dell’Avanguardia.
Sono sempre in prima linea.
E in un mondo, come quello che viviamo, senza valori dello spirito, della fratellanza e della concordia, ciò assume il senso della Verità cercata e ritrovata.
Per questo, mi ritrovo nel loro progetto, un lampo di luce vivissima che ci illumina, un bagliore di speranza che ci dona forza e energia del sapere e dell’umanesimo.
Questa stupenda antologia si comprende nella sua valenza solo se si parte da tali punti fermi. Non un’antologia qualsiasi, non un insieme di poemi e versi come tanti altri florilegi, ma un progetto, una visione, una rotta da seguire.
La rotta di Roberto Pasanisi e dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli è quella della grande Storia dell’Uomo e dell’Unità della Scienza. Quando leggo i loro programmi e le realizzazioni connesse, mi lascio prendere dalla vertigine del sapere, da quel senso di cultura che è stato il vanto e il punto fermo dell’Italia, e soprattutto di Napoli e del Mezzogiorno.
Appare in maniera solare che questa nostra terra è il Luogo della Filosofia, del Pensiero, della riflessione sul nostro destino, e intorno alla bellezza della vita, qualunque sia il suo cammino.
Tale premessa è indispensabile, se vogliamo nel cuore di questa altra antologia poetica pasanisiana. Il titolo dice tutta la saggezza programmatica di Pasanisi: «Le mattine sono ancorate come barche in rada», tratto da Eugenio Montale, uno dei massimi poeti del Novecento sulla faccia della terra
[…]
E qui scopro un meraviglioso poeta: lo stesso Roberto Pasanisi, che gioca a celarsi, quasi umile paroliere, e che invece ha dentro di sé il fuoco dell’Essere, della Parola, del Verbo, della Verità.
E capisco le sue visioni.
Ascoltiamolo. Anche il lettore capirà, nell’entusiasmo della Parola, quella senza tempo, che è quella del cuore. Roberto Pasanisi parla infatti con il cuore:
Cambiare il mondo per sempre, momento dopo momento,
Là e allora nell’attimo che scorre nell’eterno.
[…]
E l’egoismo è il cuore ferino dell’etica capitalista
Gli angeli sono diventati ragionieri o contabili
Noi volevamo l’impossibile, come tutti voi
Ma ora che ne sarà mai di noi
In quest’età brutale e tempestosa?
[…]
Il mondo occidentale è un posto romantico:
o bruci nel foco che ti affina o marcisci ombra fra le ombre.
Ma a guarirti saranno le umilianti verità che l’Inconscio ti squaderna.
La bellezza giace sepolta negli abissi dell’oblio.
Devi smettere di giocare così a rimpiattino con la morte.
Era parlando di bellezza che l’avevo perduta,
Combattere con la cultura – «i classici» – sembra vano e perdente. Ma così non è, malgrado l’apparenza. «Il senso della vita» è chiaro:
Ma sono gli angeli a seminare in noi le promesse del futuro,
a far germogliare il perduto fiore della bellezza.
I nostri morti vivono in noi, noi li accudiamo come fiori di serra.
Sei stata tu il mio grande amore, il mio unico amore.
Pensaci in tempo all’eternità, prima che svanisca per sempre.
Gli angeli, la bellezza, la poesia ritornano con la loro umile forza energetica. L’eternità agognata da Arthur Rimbaud è in mare aperto, nelle sfide di una bellezza che ha cuore e sorriso, come il Poeta, quello vero alla Pasanisi, in cui mi riconosco.
Accogliamo dunque il suo grido:
Mai si è vista una bellezza priva di cuore così meravigliosa
come quando ci aggiriamo nei meandri oscuri,
nel dark side della metropoli e della sua giungla d’asfalto.
I barbari hanno già varcato i confini dell’Impero, la nostra inarrestabile décadence.
La bellezza è la luce che illumina le nostre vite oscure.
Ma solo se si fa della nostra vita una svolta decisiva si ha ragione di esistere.
Seguiamo queste preziose parole. Fissiamoci in quel tempo meridiano tanto caro a Albert Camus e al mio rimpianto amico Franco Cassano. Quel tempo è il nostro tempo, della riflessione per costruire, per uscire dall’oscuro verso la luce.
[…]
«Cercare, Cercare ancora«, grida Georges Perec (Beaux présents, belles absentes. Poésies, Parigi, Éditions du Seuil, 1994, p. 73).
É il primo punto dell’affascinante decalogo di Roberto Pasanisi: cercare all’infinito, come in una sinfonia. Dobbiamo essere al suo fianco».
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere