Malattia di Crohn: in Emilia Romagna 15.000 pazienti in trattamento
- Mirikizumab, già approvato per il trattamento della Colite Ulcerosa, rappresenta per i pazienti con malattia di Crohn un'opzione terapeutica in grado di fornire un controllo della malattia a lungo termine e offrire sollievo dai sintomi più impattanti, tra i quali l’urgenza intestinale. - Il trattamento colpisce selettivamente la subunità p19 di IL-23 che svolge un ruolo cruciale nell’infiammazione correlata alla malattia di Crohn, Malattia Infiammatoria Cronica Intestinale (MICI) che in Italia colpisce circa 100 mila persone. - Paolo Gionchetti, Policlinico S. Orsola di Bologna: con mirikizumab si aprono nuovi orizzonti per la gestione della malattia di Crohn, la cui incidenza è in costante aumento, anche per quei pazienti complessi e/o con precedenti fallimenti terapeutici, per i quali il farmaco può rappresentare un’importante opzione per una migliore qualità di vita. - VIVID-1 è il primo studio sulla malattia di Crohn a mostrare benefici nel difficile trattamento del sintomo dell’urgenza intestinale, utilizzando una scala incentrata sul paziente. - L’approvazione di mirikizumab per la malattia di Crohn riflette l'impegno continuo di Lilly nel migliorare la qualità di vita delle persone che vivono con Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali.
Bologna, 19 marzo 2025 – Lilly ha annunciato che la Commissione Europea (CE) ha approvato miri-kizumab, antagonista dell'interleuchina-23p19 (IL-23p19), per il trattamento della malattia di Crohn in fase attiva da moderata a grave nei pazienti adulti che hanno avuto una risposta inadeguata, hanno per-so la risposta o sono risultati intolleranti alla terapia convenzionale o a un trattamento biologico. Miri-kizumab era già stato approvato nel 2024 in Italia dall’AIFA come trattamento per gli adulti con colite ulcerosa attiva da moderata a grave.
Mirikizumab agisce nel ridurre l’infiammazione del tratto gastrointestinale prendendo di mira una proteina specifica, l'interleuchina-23p19, fattore chiave dell'infiammazione intestinale nella malattia di Crohn.
La malattia di Crohn è una delle principali Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI); si stima colpisca in Italia circa 100.000 persone, con esordio soprattutto in età giovanile, tra i 15 e i 40 anni, sebbene possa manifestarsi a qualunque età. È associata a progressivo danno intestinale, disabilità e peggioramento della qualità di vita.
“In Emilia Romagna afferiscono circa 15.000 pazienti con malattia di Crohn; di questi, 7.000 pazienti sono trattati a Bologna. Una malattia la cui incidenza è in aumento, con numeri in costante crescita. È quanto afferma Paolo Gionchetti, Professore ordinario di Medicina Inter-na e Direttore SSD Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, IRCCS Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico S. Orsola di Bologna. Cresce, inoltre, il numero dei pazienti complessi che, oltre a dover fare riferimento a un centro di terzo livello, richiedono trattamenti innovativi, tailorizzati sulla singola persona. Ed è per questo che avere a disposizione mirikizumab, opzione terapeutica con profilo di efficacia e sicurezza ottimo, ci con-sente di avere un’arma in più non solo per i pazienti naive, ma - sottolinea Gionchetti - anche per coloro che hanno avuto precedenti fallimenti con terapie avanzate. Inoltre, considerato l’impatto importante che la malattia di Crohn e la sintomatologia correlata - diarrea cronica, dolore addominale e urgenza intestinale – hanno sui pazienti, questa opzione apre a nuove possibilità e orizzonti positivi, per una migliore qualità di vita e gestione del quotidiano”.
L'approvazione di mirikizumab da parte della CE rappresenta un importante avanzamento nella gestione della malattia di Crohn, offrendo ai pazienti un trattamento mirato in grado di migliorare significativamente la loro qualità di vita. Molti pazienti non raggiungono la remissione completa, nonostante i trattamenti, o non mantengono la malattia sotto controllo a lungo: fino al 40% dei pazienti non risponde ai farmaci inibitori del TNF e il 50% di quelli che ottengono risultati quando iniziano il trattamento perdono i benefici nel corso del primo anno di cure.
La decisione della CE fa seguito al parere positivo del Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell'Agenzia europea per i medicinali (EMA) nel dicembre 2024 e si basa principalmente sui risultati dello studio randomizzato controllato con placebo di fase 3 VIVID-1, i cui risultati mostrano che i pazienti trattati con mirikizumab hanno riscontrato un miglioramento significativo sia della remissione clinica (54,1% vs 19,6% di pazienti trattati con placebo) sia della risposta endoscopica a un anno, con una guarigione visibile del rivestimento intestinale (48,4% vs 9% di pazienti trattati con placebo). Mirikizumab è attualmente in fase di studio anche nel VIVID-2, che valuta l'efficacia e la sicurezza del farmaco fino a tre anni in adulti con malattia di Crohn da moderata a severa.
Lo studio VIVID-2 evidenzia l’efficacia di Mirikizumab nei pazienti con due anni di trattamento continuo: tra coloro che hanno raggiunto una risposta endoscopica dopo un anno nello studio VIVID-1, oltre l'80% ha mantenuto la risposta endoscopica. Inoltre, quasi il 90% dei pazienti che ha ottenuto risposta clinica ed endoscopica dopo un anno in VIVID-1, ha mantenuto la remissione clinica nel secondo anno di trattamento nel VIVID-2.
Lo studio VIVID-1 ha inoltre messo in evidenza come il 32,5% dei pazienti trattati con mirikizumab ha ottenuto un miglioramento della risposta endoscopica a tre mesi (rispetto al 12,6% con placebo), un risultato importante nel trattamento di una patologia che ha un impatto significativo sulla vita dei pazienti.
L’estensione dell’indicazione di mirikizumab per la malattia di Crohn, dopo l’approvazione in Europa e in Italia per il trattamento della colite ulcerosa da moderata a grave nei pazienti adulti, è un passo in avanti nel percorso di Lilly al fianco delle persone che vivono con Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali.
“Questa approvazione rappresenta un'importante opportunità per migliorare la qualità di vita dei pazienti con malattia di Crohn - afferma Elias Khalil, Presidente e Amministratore Delegato Italy Hub di Lilly - Il nostro impegno è quello di offrire soluzioni terapeutiche innovative e sicure, collaborando con la comunità scientifica per rispondere ai bisogni insoddisfatti di chi convive con questa patologia. Siamo convinti che mirikizumab possa contribuire in modo significativo alla gestione della malattia e al miglioramento del benessere generale dei pazienti”.
Informazioni su Lilly
Lilly è un’azienda farmaceutica che trasforma la scienza in cura per migliorare la vita delle persone di tutto il mondo. Siamo stati pionieri di scoperte che hanno cambiato la vita dei pazienti per quasi 150 anni, e oggi le nostre medicine aiutano più di 51 milioni di persone in tutto il mondo. Sfruttando il potenziale delle biotecnologie, della chimica e della genetica medica, i nostri scienziati stanno facendo grandi passi avanti per risolvere alcune delle sfide sanitarie più significative del mondo: ridefinire la cura del diabete; trattare l'obesità e limitarne gli effetti a lungo termine più devastanti; promuovere la lotta contro il morbo di Alzheimer; fornire soluzioni ad alcuni dei disturbi del sistema immunitario più debilitanti e trasformare i tumori più difficili da trattare in malattie gestibili. Ad ogni passo verso un mondo più sano, siamo motivati da una sola cosa: rendere la vita migliore a milioni di persone. Ciò include la fornitura di test clinici innovativi che riflettono la diversità del nostro mondo e il lavoro per garantire che i nostri farmaci siano accessibili e sostenibili. Per saperne di più, visita Lilly Italia, oppure seguici su LinkedIn.