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Liberarsi dagli Alieni è possibile?

31/05/11

Ricordo ancora quando adolescente, trovai in una cartolibreria del paese in cui vivevo un libro dal titolo altisonante, “Rapiti, Incontri con gli Alieni”, con una immagine di copertina nel quale era ravvisabile un uomo che veniva risucchiato verso l’alto da un raggio di luce.

L’autore di quel libro era John E. Mack e ancora oggi il volume si trova nella mia biblioteca. Rimasi colpito e angosciato da quanto vi era riportato, questo professore statunitense descriveva casi di pazienti da lui seguiti, che raccontavano di essere stati rapiti da presunti alieni proveniente dallo spazio. Generalmente non si andava oltre la classica figura del Grigio, ma era evidente che dietro si nascondeva, già per quell’epoca, una realtà molto più vasta e complessa, leggibile da tutte quelle esperienze e le informazioni che ne emergevano. Da allora sono passati molti anni e per quanto quel libro abbia segnato la mia giovinezza, mi sono allontanato dal problema alieno nel quale non avrei mai immaginato di ritrovarmi successivamente coinvolto. Solo dopo quasi due decenni la percezione di questo vasto problema mi ha cambiato la vita, quando arrivato ad un punto cieco, è nata dentro di me l’esigenza di aprirmi verso orizzonti insondati, intraprendendo una strada verso la ricerca di una nuova Coscienza interiore.

Lo “Stato dell’Arte” nel mondo e in Italia
John E. Mack (New York, 10 aprile 1929 – Londra, 27 settembre 2004) è stato uno psichiatra e saggista statunitense. Ha ricevuto il Premio Pulitzer e progressivamente è diventato una delle maggiori autorità sugli effetti spirituali e/o comportamentali su alcuni pazienti che sostengono di aver subito esperienze di rapimento alieno. Nato a New York City, John Mack si laurea in medicina nella Harvard Medical School dopo aver eseguito studi superiori nell'Oberlin College. Si specializzò nella Boston Psychoanalytic Society and Institute e ricevette un certificato che gli consentiva di praticare la psicoanalisi su adulti e minorenni. Il tema conduttore della sua esperienza lavorativa è stata l'esplorazione di come le personali percezioni del mondo possono alterare le proprie relazioni. Mack affrontava la questione della "visione del mondo" a livello individuale nelle sue prime esplorazioni cliniche dei sogni, degli incubi e del suicidio nell'adolescenza. Questo tema delle percezioni personali venne portato ad un estremo controverso negli anni novanta quando Mack iniziò uno studio pluri-decennale su 200 donne e uomini che riferivano esperienze di abduction da parte di possibili creature aliene. All'inizio Mack sospettava che quelle persone soffrissero di qualche disturbo mentale, ma dopo un attento esame, si rese contro che nessuna patologia ovvia era presente nelle persone che intervistava, aumentando ulteriormente il suo interesse. Seguendo l'incoraggiamento del suo amico di vecchia data Thomas Kuhn, che prediceva che l'argomento poteva destare molte controversie, ma che si poteva portare avanti l'indagine se Mack si limitava a raccogliere i dati e ad ignorare le prevalenti interpretazioni materialistiche. Mack cominciò ad organizzare studi e interviste, molti tra i pazienti da lui intervistati riferirono che i loro incontri avevano cambiato il modo di rapportarsi al mondo, che includeva il sentirsi in un elevato sentimento di spiritualità e di preoccupazione ambientalista. Nel 1994, il Decano della Harvard Medical School nominò un comitato paritario per indagare sulle pratiche mediche e investigazioni cliniche delle persone che hanno raccontato i loro "incontri alieni" al Dr. Mack (alcuni di questi casi sono stati descritti nel libro Abduction, scritto da Mack nel 1994). Mack descrisse l'investigazione come "kafkiana": non venne mai informato molto dello status dell'indagine in corso, la natura delle lamentele dei suoi critici cambiava frequentemente, e la maggior parte delle loro accuse si dimostrarono prive di fondamento quando sottoposte a stretto scrutinio. Dopo 14 mesi di inchiesta, vi erano crescenti interrogativi da parte della comunità accademica riguardo alla validità dell'investigazione di un professore ordinario di Harvard che non era sospettato di violazioni dell'etica o di cattiva condotta professionale. Harvard allora pubblicò una dichiarazione nella quale il Decano "riaffermava la libertà accademica del Dr. Mack per studiare qualsivoglia argomento correlato alla psichiatria e per poter formulare le sue opinioni senza impedimento." Dieci anni dopo, lunedì 27 settembre del 2004 mentre si trovava a Londra per tenere una conferenza ad una società dedicata a T.E.Lawrence, Mack venne investito e ucciso (alle ore 23:25) da un guidatore ubriaco che si trovava nella strada Totteridge Lane, perse coscienza nel luogo dell'incidente e venne dichiarato morto poco dopo. Il guidatore venne arrestato nel luogo e si dichiarò colpevole di guida disattenta sotto l'influenza dell'alcool.

Budd Hopkins (15 giugno 1931) è un pittore e scultore statunitense. È anche una figura centrale nel campo dell'ufologia, dove ha effettuato studi su persone che affermano di essere state vittime di rapimenti alieni. Hopkins si è diplomato nel 1953 nella sua città natale all'Oberlin College, quindi si è trasferito a New York dove ha trascorso il resto della sua vita. Egli è un artista di fama. Le sue opere d'arte si trovano nelle collezioni permanenti di Whitney Museum, Guggenheim Museum, Hirshhorn Museum e Museum of Modern Art; per la sua attività artistica ha ricevuto sovvenzioni dalla Guggenheim Foundation e dal National Endowment for the Arts. I suoi articoli sull'arte sono stati pubblicati in riviste e giornali importanti. Per molti anni ha tenuto lezioni in molte scuole d'arte, tra cui il Truro Center for the Arts a Castle Hill. Nel 1964 Hopkins insieme ad altre due persone ha visto un UFO alla luce del giorno per parecchi minuti. Affascinato dalla cosa, ha cominciato ad interessarsi dell'argomento leggendo libri e articoli ed è entrato a far parte del NICAP, un'organizzazione ora non più esistente che si occupava di ricerche sugli UFO. Hopkins, da allora, cominciò a ricevere regolarmente lettere da testimoni di avvistamenti di UFO, che in pochi casi includevano quello che fu in seguito definito tempo mancante, ovvero inesplicabili vuoti di memoria a seguito di un incontro ravvicinato con un UFO. Insieme a Bloechee ad alla psicologa Aphrodite Clamar, Hopkins cominciò ad investigare sulle esperienze di tempo mancante e arrivò alla conclusione che questi casi erano dovuti a rapimenti alieni. Alla fine degli anni ottanta, Hopkins era già divenuto uno dei più noti studiosi di ufologia, ottenendo un livello di attenzione che non aveva quasi precedenti in questo campo. Nel 1989 egli costituì l'Intruders Foundation, un'organizzazione senza scopo di lucro per pubblicizzare le sue ricerche e fornire supporto alle persone vittime di rapimenti alieni. Le persone convinte di avere subito rapimenti alieni sono state sottoposte ad ipnosi regressiva. Durante i primi sette anni delle sue ricerche sul fenomeno dei rapimenti alieni, Hopkins non ha condotto personalmente sessioni di ipnosi, ma si è assicurato l'aiuto di professionisti laureati.

Corrado Malanga. In Italia esiste solamente un nome in grado di reggere e gareggiare insieme a quelli già presenti nel mondo, quello del prof. Corrado Malanga. Chimico, docente e ricercatore all’Università di Pisa, da 30 anni si è occupato del problema dei rapimenti alieni con metodo scientifico e che ha prodotto, ad oggi, la più vasta letteratura e ricerca in materia. In questi ultimi tempi, il professore si è circondato di altri ricercatori e collaboratori, con i quali ha dato vita ad una serie di tecniche che, utilizzate sugli addotti, hanno la presunta pretesa di aiutarli nel liberarsi dal problema alieno. Rispetto al professore Malanga, il quale vanta una lunga carriera professionale, i suoi collaboratori, spesso “anonimi” e in alcuni casi molto giovani, presentano uno scarso e ambiguo curriculum, gettando nell’incertezza una certa professionalità che invece dovrebbe emergere da un contesto così importante. Questo singolare ricercatore nasce a La Spezia nel 1951. Dal 1983 è ricercatore presso la cattedra di Chimica organica del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale nella Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Pisa, e autore di diverse pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Parallelamente, s’interessa alle teorie sugli UFO e collabora con il Centro Ufologico Nazionale (CUN), fino a diventare responsabile del comitato tecnico-scientifico di questa organizzazione. Una serie di dissensi, in particolare sulla valutazione del fenomeno delle abduzioni aliene, porta Malanga a lasciare il CUN nel 2000. Successivamente, le teorie di Malanga influenzano il Gruppo Stargate Toscana e altri Gruppi nati anche in altre regioni italiane e che nel 2008 si riuniscono nel C.S.I. - Coordinamento Stargate Italia. Dal 1° dicembre 2009 Malanga non fa però più formalmente parte dei Gruppi Stargate e del C.S.I., i cui siti ospitano suoi testi precedenti a tale data ma anche di altri ricercatori. La notevole affluenza alle conferenze di Malanga testimonia l’esistenza di un vero e proprio movimento, apparentemente in crescita, e che oggi trova uno strumento di coordinamento principalmente nel sito www.ufomachine.org dove al suo interno è presente anche il gruppo di ricercatori che attualmente collaborano con lui.

Controversie
Le controversie sono state costantemente presenti nel lavoro di questi insigni ricercatori, riguardanti gli studi sugli UFO e i rapimenti alieni. Mentre pochi dubitano su una presunta loro buona fede, i detrattori osservano spesso che agiscono fuori dal loro campo professionale, soprattutto quando viene usata l'ipnosi, pertanto aiuterebbero i loro soggetti a creare falsi ricordi, con una mescolanza di realtà e fantasia. Carl Sagan sosteneva che queste esperienze potevano essere frutto di influenze culturali. I racconti di presunti rapimenti alieni erano stati divulgati attraverso film, programmi televisivi, libri, articoli e se tali racconti finivano per essere molto simili tra loro, ciò poteva essere dovuto anche alle suggestioni create dai mezzi di comunicazione. Persino lo stesso Mack era piuttosto guardingo nelle sue investigazioni e interpretazioni del fenomeno delle abduction rispetto ai primi ricercatori che si occuparono della materia. Faceva notare che esiste una storia mondiale di esperienze visionarie, specialmente nelle società pre-industriali, un esempio è la ricerca di visioni mistiche comune a molte culture dei nativi americani. Mack metteva in rilievo che soltanto recentemente nella cultura occidentale, questi eventi visionari o di estasi erano stati interpretati come aberrazioni o addirittura come malattia mentale. Suggeriva, quindi, che i racconti di abduction possano essere inquadrati meglio come parte della più vasta e antica tradizione delle esperienze di incontro con santi (nella tradizione cristiana) o con divinità (nella tradizione dei pagani). Per questo, in seguito il suo interesse si estese alla considerazione generale dei meriti di una nozione espansa della realtà, una nozione che consenta esperienze che possono anche non inquadrarsi nel paradigma occidentale del materialismo, ma che comunque cambiano profondamente la vita delle persone. Il suo secondo libro sulle esperienze di incontro con gli alieni, “Passport to the Cosmos: Human Transformation and Alien Encounters” (1999), era piuttosto un trattato filosofico che collegava i temi della spiritualità e i punti di vista mondiali moderni, costituendo il culmine del suo lavoro con gli "experiencers", le persone che hanno vissuto l'incontro con gli alieni, tema centrale al quale è dedicato il libro. Al contrario, la tesi centrale di Malanga è che esistono molte più persone che sono state rapite (“abdotte”) dagli alieni di quanto comunemente si creda. Infatti la maggioranza degli abdotti non ricorda il rapimento, pur portandone talora tracce fisiche sotto forma di cicatrici che rimandano a operazioni e impianti chirurgici praticati dagli alieni, e recupera questa memoria solo attraverso l’uso di strumenti come l’ipnosi regressiva e la programmazione neuro-linguistica, utilizzate con una metodologia particolare che dovrebbe permettere di distinguere le vere dalle false memorie di abduzione. Il professore spezzino, sostiene che gli alieni non sono “fratelli dello spazio” che vengono a portare amore e pace, ma nemici dell’umanità che manipolano i terrestri per sottrarre loro l’energia di cui hanno bisogno per sopravvivere e perseguire il sogno dell’immortalità. Malanga contesta anche le teorie secondo cui ci sono alieni buoni, in quanto anche i presunti buoni sono cattivi travestiti, mentre i “grigi”, di cui parla la letteratura ufologica, sono una sorta di robot biologici al servizio degli alieni (che li usano anche per i rapimenti), divise in cinque razze principali che collaborano ma sono al tempo stesso in conflitto tra loro. Con le abduzioni dei terrestri ciascuna razza persegue scopi parzialmente diversi, ma nella sostanza tutte si servono degli umani per ricevere energia vitale e perseguire una vita molto più lunga della nostra o addirittura l’immortalità. A questo scopo depositano nel cervello degli abdotti con varie procedure le loro memorie, che potranno poi recuperare, oppure separano temporaneamente l’Anima dell’abdotto dal suo corpo e la inseriscono nel corpo dell’alieno assorbendone l’energia vitale, o ancora entrano nella mente degli abdotti con un fenomeno che assomiglia alla possessione. Nella loro corsa all’immortalità gli alieni non rapiscono chiunque, ma solo quegli umani che sono dotati di Anima, di cui dispone una parte ridotta dell’umanità. L’abduzione è anche un fatto generazionale: un abdotto ha in genere un genitore che è stato abdotto, e i suoi figli saranno probabilmente rapiti a loro volta. Gli alieni, però, nonostante le loro avanzate tecniche di rapimento non sono infallibili: alcuni, anche senza rendersene conto, possono resistere ai tentativi di abduzione sperimentando però vari disturbi e fenomeni paranormali (fino al caso estremo della combustione umana spontanea) a causa dell’enorme dispendio di energia messo in atto per resistere all’assalto alieno. Le tecniche proposte da Malanga affermano di poter porre rimedio a un gran numero di disturbi che possono apparire di origine fisica o psichica ma che in realtà derivano dai ricordi inconsci e dalle conseguenze dell’abduzione aliena.

Tecniche e metodi di liberazione
Ancore, metodo tratto dalla PNL (Programmazione Neuro Linguistica) che partendo da un ricordo, un immagine passata, si è soliti ricostruire attraverso delle procedure, un percorso di ricostruzione dell’intera esperienza, andando a sondare anche parti inattese. Simbad - Tecnica Self Induced Method for Blocking Abductions Definitively (SIMBAD). Tecnica di visualizzazione che produce immagini virtuali, ma che raccoglie anche dati sia dalla memoria visiva a lungo termine, sia dalla realtà reale, cioè dal mondo degli archetipi. Unisce lo Psicodramma di Moreno e la Meditazione Trascendentale di Maharishi Mahesh. Ipnosi, fenomeno psicosomatico che coinvolge sia la dimensione fisica, sia la dimensione psicologica del soggetto. È una condizione particolare di funzionamento dell'individuo che gli consente di influire sulle proprie condizioni sia fisiche, sia psichiche e sia di comportamento. In particolare "oggi sappiamo che l'ipnosi non è altro che la manifestazione plastica dell'immaginazione creativa adeguatamente orientata in una precisa rappresentazione mentale, sia autonomamente (autoipnosi), sia con l'aiuto di un operatore con il quale si è in relazione". Attraverso l'ipnosi o l'autoipnosi è possibile accedere alla dimensione inconscia ed emotiva del soggetto. In termini scientifici di solito si tende a restringere il campo di definizione dell'ipnosi alla gestione consapevole di tale processo. Attualmente l'ipnosi è impiegata scientificamente nella ricerca clinica e in ambito terapeutico. FMS - Flash Mental Simulation, tecnica mentale per risolvere rapidamente il problema adduttivo. La risoluzione consiste nell’applicazione di nuovi modelli mentali di simulazione che permettono, se correttamente applicati all’addotto, di sollevarlo dal problema per sempre, in una sola seduta o quantomeno fornisce gli strumenti: prima per comprendere e poi eliminare le interferenze aliene. TCTD - Triade Color Test Dinamic, (citazione originale) l'ultima frontiera delle tecniche per la liberazione dalle interferenze aliene (e non solo!). Simulazione mentale per ottenere una mappa della salute non solo mentale ma animico spirituale del soggetto che stiamo esaminando. Attraverso le linee guida di come utilizzare gli spazi mentali di Pulver si possono ottenere risposte inconsce ma spontanee dal soggetto esaminato, che mostrino il rapporto che lo stesso ha con le sue tre componenti (anima, mente e spirito) all’interno del suo contenitore (corpo). La posizione, il colore, la grandezza così come altre caratteristiche delle tre sfere che si illuminano nello spazio mentale costituiscono la radiografia interna del proprio stato di salute.

Efficacia ed effetti collaterali
Se si esclude l’ipnosi, già ampiamente dibattuta in questo articolo e di cui più o meno tutti ne conoscono efficacia e risvolti, tra tutte queste tecniche, uscite a ritmo serrato dal gruppo di lavoro del prof. Malanga in questi ultimi anni, è possibile delineare una linea di demarcazione netta e ben distinta, che separa tecniche innocue come le Ancore e il Simbad, da metodi più invasivi e meno innocui come la FMS e il TCTD. Le prime tecniche sono state il frutto di varie esperienze passate, sia legate ad ambienti filosofici, metafisici e scientifici (PNL, psicologia, pratiche di meditazione, etc.), mentre le ultime, seppure su questa scia, si sono discostate includendo dinamiche interne del tutto nuove che, attraverso una facciata scientifica e criptica riportata spesso nelle lunghe premesse, all’atto pratico, hanno dimostrato dei punti oscuri e di non facile comprensione per le persone interessate. Non è un caso, inoltre, che Ancore o Simbad (ma in parte anche l’ipnosi, praticabile anche da soli nelle auto-ipnosi) siano metodi di facile accesso e praticabili da chiunque, dimostrando una facilità di intenti e comprensione, al contrario di FMS e TCTD, dove spesso a caratteri cubitali si ribadisce una presunta “pericolosità” di tali metodi e che dovrebbero essere svolti in ogni caso non da soli, ma tramite un collaboratore dello stesso professore, in qualche modo “investito” di tale carica ed autorevolezza professionale. Altra questione fondamentale e ben più importante che è emersa a seguito dell’utilizzo di tali pratiche, è stata l’insorgenza di effetti collaterali spesso fuori controllo e che hanno portato ad alterazioni psico-fisiche della persona coinvolta. Ci sono testimonianze di persone che, essendo passate in “cura” dal professore e dai suoi collaboratori, hanno successivamente accusato i seguenti sintomi: apatia, disappetenza, casi rari di afasia, depressione, stanchezza cronica, disfunzioni sessuali, schizofrenia. Ovviamente non si è riconosciuta la paternità dell’insorgenza di tali sintomi, perché in questi casi si è soliti mostrare i “lati positivi” della ricerca, creando una barriera di protezione e censura, dove la persona singola, quasi sempre è stata abbandonata a se stessa con la scusa di non volersi “liberare dal problema alieno”. In realtà si scopre che le tecniche iniziali (Ancore e Simbad) erano state concepite per indagare in prima persona dentro se stessi, scavando nel proprio Io profondo dei ricordi consci e inconsci, magari nascosti o “bloccati”, dove attraverso la comune tecnica ipnotica e che poteva anche inficiare l’utilizzo di molte sedute, era infine possibile eliminare questi blocchi, aprire una sorta di valvola di sfogo e di emersione e comprensione del problema abductions, per spingere il soggetto a prendere piena coscienza del fenomeno, requisito fondamentale per la sua effettiva liberazione. Nelle ultime tecniche, invece, si è creato un procedimento inverso dove lo scavo non è più condotto dall’addotto, ma dal presunto “esperto” operatore, che attraverso tali metodi (tra l’altro testati da loro stessi sugli addotti-cavie), cercano di massificare la risoluzione di un problema nel più breve tempo possibile, data l’enorme mole di richieste di aiuto. Insomma, si utilizzano tecniche dai nomi altisonanti per nascondere un processo di accelerazione per risolvere in breve tempo il maggior numero di casi. L’ulteriore aggravante nell’utilizzo di tali tecniche è che si spingono ben oltre allo scavo interiore dell’addotto, arrivando ad agire nel proprio Io profondo (o Monade) di cui ognuno di noi è formato, portando a cambiamenti radicali che il soggetto non può, né affrontare e né risolvere in brevissimo tempo. Ecco che tale velocità di presa di Coscienza e tale invasione interiore, si tramuta in una dissociazione psico-fisica incontrollabile e che in alcuni casi, per fortuna rari, anche se sempre più numerosi, porta molte persone a ritrovarsi a gestire problemi ben peggiori dello stesso rapimento alieno. Inoltre, punto controverso non meno importante e probabilmente fondamentale per capire a distanza di tempo, le ricerche e le metodiche utilizzate dal prof. Malanga e dai suoi collaboratori, è una certa “dimenticanza” nelle diverse fasi di studio condotte in tutti questi anni. Inizialmente c’erano le testimonianze di persone che asserivano di essere state portate all’interno di astronavi, poi si è passati a scoprire chi erano i manovratori di tali rapimenti, arrivando a ricostruire, seppure in modo sommario e mai definito, una presunta gerarchia aliena dai nomi, spesse volte alquanto ridicoli. Infine, è avvenuto un salto di qualità dove implicazioni religiose, filosofiche, umanistiche, hanno portato alla conoscenza dell’Io umano e delle sue componenti (Corpo, Mente, Spirito e Anima), arrivando a dialogare con entità superiori o creatrici (Uomini Primi, Creatori o Demiurghi), ribaltando conoscenze culturali, retaggio di saperi millenari. Per anni si è liberato o cercato di liberare migliaia di addotti attraverso l’ipnosi, le Ancore e il Simbad, credendo di togliere l’interferenza aliena, ma solamente più tardi è stato scoperto che gli alieni, non sono altro che burattini al servizio di entità più grandi (Uomini Primi e Creatori). Da questo si capisce che gli addotti, in tutto questo tempo sono stati “liberati” solamente di una parte del problema, quello Alieno, mentre non lo sono stati per l’altra, quello delle Entità (Uomo Primo / Creatore). Questo, ha comportato un mezzo fallimento della ricerca condotta sino ad oggi, dato che la liberazione dell’alieno sull’addotto, involontariamente, permetteva ad altri (Uomo Primo e Creatore) di beneficiare di tale liberazione, potendo così infine agire indisturbati. Questo mezzo fallimento non è mai stato ammesso, anzi, si è voluto recuperare pubblicando studi sulla Genesi, le origini dell’Uomo e dell’Universo, distogliendo l’attenzione su questo serio problema e concentrandolo sulla creazione di nuove tecniche (FMS e TCTD) che di punto in bianco, miravano all’eliminazione sia del problema Alieno, ma anche di queste Entità Superiori sui nuovi casi. Tali tecniche per una presunta “liberazione totale” sono state, quindi, utilizzate di recente sui nuovi casi di abduzione (pochissimi), ma non certamente sulle migliaia di casi precedenti e che, ignari o meno dell’accaduto, si ritrovano spesso a gestire situazioni dolorose e complicate da molti anni, pressoché abbandonati e incompresi o peggio ancora bollati come nuovamente “alienati”. Purtroppo, dove finisce l’Alieno inizia il Divino, le implicazioni nate stanno emergendo con forza, scavalcando anche la “cortina di ferro” creatasi attorno a queste ricerche e tecniche, per rimediare ai danni celati del passato.

Conclusione
In casi rari, ma non impossibili, è accaduto che l’addotto si sia liberato da solo da qualsiasi tipo di interferenza: la “liberazione spontanea” (aliena, entità “divina”, spirituale, etc.). Questo avviene quando una persona, seppure consciamente conduca la sua vita senza alcuna conoscenza di tale interferenza, a livello inconscio vive una realtà parallela e che non entra in conflitto con l’altra. Se nel mondo reale, una persona può avere famiglia, dei figli, un lavoro e vivere la sua condizione umana e terrestre come tutti i suoi simili, nel mondo irreale, il suo Io e le sue parti interne, magari molto più coscienti, si ritrovano a vivere su differenti piani dimensionali, quante sono le entità con le quali è in contatto, interagendo continuamente con loro. Se la pressione delle interferenze diventa troppo forte, l’Io inconscio (l’irreale) reagisce liberandosi da ogni controllo negativo, mentre nel conscio (il reale) non noterà alcuna differenza a parte un rinnovato benessere psico-fisico e che porterà giovamento nella vita quotidiana. Ma perché ciò accade? Si pensa che non tanto le parti umane del se (Corpo e Mente) siano le reali protagoniste di questo cambiamento, quanto le parti eteriche che compongono la nostra Monade (Spirito ed Anima). Ad un certo punto scatta qualcosa, magari dovuta ad una forte pressione di controllo e soggiogazione, spingendo dapprima la parte spirituale ad una reazione a catena e che, coinvolgendo anche la parte animica, porteranno alla creazione di una alleanza in grado di mettere letteralmente fuori dalla porta ogni influenza negativa esterna.

Ma liberarsi dagli Alieni e da qualsiasi entità di altra natura è possibile? Si, è possibile ma attraverso una diversa visione del problema legato ai rapimenti alieni o di qualsiasi entità. Le tecniche, qualsiasi esse siano o da qualunque persona o ricercatore siano state concepite, sono soltanto un mezzo e non il fine per raggiungere un determinato obbiettivo. Il metodo è lo strumento che permette di accelerare la propria liberazione e che, utilizzato in maniera equilibrata ed estranea a diversi fini, può essere in grado di contribuire ad un considerevole miglioramento della propria condizione. La vera liberazione la si conduce da soli e con le proprie forze, solamente il fatto di riconoscere a qualcuno le capacità di “novello taumaturgo”, scientifico o sciamanico, inficia un condizionamento del tutto simile a quello che si ha con l’Alieno: “L’Alieno è un buono perché mi fa stare bene, l’Operatore è un buono perché mi può salvare.” In realtà ognuno di noi è il miglior medico di se stesso, anche in questo caso, si dovrebbe avere l’accortezza e ancor più l’intelligenza di capire che delle presunte tecniche di “massa”, concepite per liberare il maggior numero di persone da un problema, avranno l’effetto collaterale di lasciare indietro e abbandonare i “singoli”, ovvero, coloro che differiscono dalla massa per innate capacità fuori dal comune. Non credo nemmeno, come qualcuno sostiene, che possano esistere metodi in grado di cambiare persino i connotati di una persona, modificando il colore delle proprie Sfere interne alla Monade, perché anche in questo caso, l’archetipo differisce per ognuno di noi in base al proprio vissuto e alla cultura di appartenenza. Come l’occidentale è cresciuto riconoscendo uno Spirito color rosso fuoco o un Anima dal colore Blu, in oriente si avranno conoscenze diametralmente opposte con colori totalmente differenti, dove magari lo Spirito sarà di un colore Verde o l’Anima di colore Giallo. Questo non significa che l’orientale abbia forti ingerenze di entità di qualsivoglia natura, piuttosto il suo modo di vedere tali archetipi è dettato dalla diversa cultura in cui è cresciuto. La vera liberazione non la si ottiene utilizzando delle “consolle colorate” del tutto simili ad un videogioco, ma scavando all’interno di se stessi, mettendosi a nudo di fronte alle proprie incertezze. Dove la Scienza non può andare oltre, arriva la Conoscenza che travalica tutte le informazioni sino a quel punto acquisite. E’ riconoscendo un nemico che lo si combatte, non camuffandolo con variopinti nomi e modificando qua e la presunti tasti focali del proprio Io in relazione con l’intero Universo; perché questa battaglia non la si conduce con la percezione, ma attraverso l’impercettibile conoscenza di se stessi di fronte alle immensità del Cosmo. Volete liberarvi dai parassiti, qualunque essi siano? Lo potrete fare quando troverete il coraggio di essere sinceri con voi stessi e di guardare in faccia il nemico, coscienti che quella visione non vi potrà piacere; perché anche noi Esseri Umani siamo creature Aliene, ma da noi stessi non sarà mai possibile liberarsi!



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