Le bottiglie di plastica fanno male al cuore. Di Alessandro Turri
Il composto organico chiamato Bisphenol A, oltre a provocare diabete e obesità, sarebbe addirittura colpevole dei danni causati al cuore dalle bottiglie di plastica
L'allarme questa volta viene lanciato dai ricercatori inglesi: il composto organico chiamato Bisphenol A, oltre a provocare diabete e obesità, sarebbe addirittura colpevole dei danni causati al cuore dalle bottiglie di plastica.
I ricercatori del Peninsula College of Medicine di Exter, in Inghilterra, hanno infatti dimostrato l'esistenza di numerosi correlazioni tra malattie cardiovascolari e il Bisphenol A (BPA), un composto organico utilizzato da più di 50 anni nella produzione di plastiche e additivi plastici.
Gli scienziati, che hanno pubblicato lo studio sul Public Library of Science utilizzando i dati forniti dal National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), hanno analizzato le concentrazione di Bpa nelle urine su un campione di 1.493 persone tra i 18 e i 74 anni. Le conclusioni non sono da sottovalutare: i soggetti con un alto livello di Bisphenol A hanno più del doppio delle possibilità di essere colpiti da una malattia cardiovascolare.
«Nonostante siano necessarie ulteriori analisi per capire quanto il Bpa interagisca nello sviluppo di malattie cardiovascolari - ha commentato il professore di Ecotossicologia dell'Universitα di Exeter e principale autore della ricerca, Tamara Galloway - il dato emerso da questo studio è estremamente importante perchè costituisce una grande opportunità per ridurre i rischi sulla salute dell'uomo».
In Gran Bretagna comunque si registra un costante incremento nell'utilizzo del vetro in alternativa alla plastica, soprattutto nelle scuole e negli edifici pubblici, con indubbie ripercussioni positive anche sull'ambiente.
Per fortuna anche in Italia alcune aziende di acque minerali stanno cominciando a cambiare la propria politica nell'uso delle bottiglie di plastica. Una di queste, in particolare, utilizza bottiglie in plastica vegetale in grado di decomporsi in 80 giorni. In questo modo vengono risparmiati - per la produzione di 650 milioni di bottiglie d'acqua - circa 170 mila barili di petrolio - pari al riscaldamento di una città di 520 mila abitanti.
Nel frattempo sono ormai numerose le campagne di comunicazione ambientale promosse da Comuni (anche della nostra Regione) e Legambiente per sensibilizzare le persone ad utilizzare l'acqua del rubinetto in alternativa alle bottiglie di plastica. Promuovere l'acqua dell'acquedotto pubblico fa bene, oltre che all'ambiente, anche alla salute e al portafoglio dei cittadini. E' ormai dimostrato, infatti, che l'acqua dell'acquedotto è controllata e garantisce un consumo sicuro. Inoltre, conti alla mano, emerge che l'acqua del rubinetto costa mediamente meno di un centesimo al litro contro i circa 26 di un prodotto industriale.
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