La storia della passamaneria: una grande tradizione fino ad oggi
Si parla spesso di passamaneria, ma come è nata? Un viaggio attraverso questa tradizione tessile, alla scoperta delle radici dell’arte della decorazione per l’abbigliamento e per il tessile in genere.
E’ vero, si parla di passamaneria, ma spesso ignoriamo le radici di questa arte tradizionale, che in Toscana vanta una storia non indifferente. Anche in Piemonte e in altre regioni, nel passato abbiamo assistito alla fioritura di questa arte, sottoforma di lavoro artigianale di alto livello. Ma vediamo in dettaglio di che cosa si tratta.
La parola “passamaneria” deriva dal francese “passement”, che indicava nei tempi più antichi i pizzi e i merletti. Il passamantiere era (ed è tuttora) la persona che produce articoli di passamaneria, ma nei primi tempi in cui questa arte si sviluppò, non aveva ancora un vero e proprio nome, in quanto rientrava a pieno titolo nell’artigianato tessile generico. Il termine passamaneria è più recente. Nel 1700 ci sono già dei telai per creare passamani che oggi definiamo d’epoca.
La passamaneria vera e propria è composta da molti tipi di bordure che servono per decorare o rifinire abiti oppure oggetti di vario tipo. Gli scopi dell’uso di passamaneria sono principalmente due:
il primo è funzionale, ovvero un uso strutturale di finitura, per coprire giunte, fermare orli, impedire lo sfilacciamento;
il secondo è estetico , con funzioni di decorazione, ed è divenuto sicuramente il più importante, per abbellire e costruire decorazioni. Si applica con una cucitura se su materiale morbido (tessuto, pelle, feltro), con la colla se su materiale rigido.
I campi di utilizzo però sono ben più di due, e ci sono utilizzi che neppure ci aspettiamo. Iniziamo dall’abbigliamento, e fin qui è abbastanza intuitivo, in quanto l’abbigliamento, specie quello femminile, è sempre stato abbellito con decorazioni più o meno lussuose già da secoli. Un altro uso, che per diverso tempo ha tenuto in vita l’intero settore, è quello militare. Per secoli la passamaneria ha decorato divise, soprattutto la versione da parata, bandiere e coccarde, facendo lavorare moltissimi artigiani del settore. L’uso ecclesiastico, anche se aveva finalità diverse, però decorava nello stesso modo il vestiario sacro, e tutti i paramenti e gli addobbi, elegantemente arricchiti con materiali finemente lavorati. Poi, girandosi un po’ intorno si può vedere come sono ben curati e arricchiti gli ambienti teatrali. Tutte le rifiniture non edilizie (quindi rifiniture di poltrone, cordoni di separazione, drappeggi, tendaggi e così via) che vediamo all’interno dei teatri sono tutti manufatti di passamaneria. E poi ancora quei bellissimi paralumi d’arredamento che vediamo in ambienti raffinati come caffè storici, ristoranti famosi, gallerie, e gli abiti da sposa, le bomboniere e gli addobbi matrimoniali. Altri utilizzi più vicini alla vita di tutti i giorni sono le mantovane e i tendaggi per la casa, e le finiture di poltrone e sedie imbottite (escluso ovviamente lo stile moderno). I nomi dei principali manufatti di passamaneria sono: cordoni, galloni, frange, bracciali, nappe, ornamenti. Rientrano nella passamaneria anche i bottoni decorativi, nastri, paillettes, profili e sbiechi, trecce e spighetta. Abbiamo fatto un bel tour nella definizione di passamaneria, la prossima volta andremo più in dettaglio nella storia e nello sviluppo di questa arte.
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