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Comunicato Stampa

La rielezione del Presidente Erdogan nell'anniversario della caduta di Costantinopoli: un caso?

Nel mondo medio orientale nulla viene lasciato al caso. I segni, le date, le ricorrenze del passato sono importanti. Esse dettano, nel bene e nel male, le linee del presente e del futuro. Un'enterno passato, una lunga tradizione che mai passa ma che bisogna , per noi poveri Occidentali capirla ed interpretarla.

Foto.Sono passati 570 anni dalla fine dell’Impero Romano d’Oriente e la caduta di Costantinopoli. La domanda fu una caduta o una rinascita? Bisanzio, era l’emblema di una società malata, che ormai aveva chiuso il suo ciclo storico .  Come tutte le cose umane era solo un corpo che attendeva sepoltura . Ma, forse, la presa da parte di Maometto II non fu una caduta, fu la rinascita della nuova civiltà romana, quella rappresentata dal mondo arabo.

Gli ottomani, non cambiarono nome alla città, visto che rimase Kostantinye fino al 1922 alla nascita della Repubblica Turca.  Al Sultano Maometto II, fu riconosciuto il titolo di :“Imperatore dei Romani”. Sono aspetti, non soltanto formali ma anche reali, che ponevano gli Ottomani in continuità con Roma.  Essi, si sentirono pienamente eredi del destino imperiale di Roma e nel segno di essa posero la loro ascesa.
La data della caduta di Costantinopoli fu un trauma per l’Occidente di allora . Ma, oggi, con meno preculusioni culturali dobbiamo analizzare che nei fatti i nuovi “Imperatori dei Romani” continuava la millenaria tradizione inziata ai bordi del Tevere.

Secondo la tradizione di tolleranza islamica, che per certi versi rispecchiava l’ideale romano (prima di Costantino) di laicità attiva , Il sistema ottomano aveva tre sistemi giudiziari: uno per i musulmani, uno per i non musulmani, che coinvolgeva ebrei e cristiani nominati che governavano le rispettive comunità religiose e il “tribunale del commercio”. Gli Ottomani, garantirono libertà religiosa e anche forme di autonomia politica per le “provincie” dell’Impero. Il modello romano, fu ispiratore di questa nuova rinascita del Medio oriente e di buona parte del Mediterraneo.

Insomma, vi era molto di Roma, nel campo della tolleranza religiosa, in quella amministrativa e nella gestione delle provincie. Costantinopoli e l’Impero Romano non caddero quel 29 Maggio 1453, essi trovarono nell’Imepro Ottomano, poi bistrattato dalla politica occidentale del XIX e XX secolo, un nuovo slancio un nuovo impulso. Oggi la Turchia moderna, è attore principale sulla scena internazionale. Non possiamo ignorare una Nazione come la Turchia , e non possiamo certo non vedere nell’azione del Presidente Erdogan, un dinamismo, che manca alle stanche classi politiche occidentali.

L’Occidente è ancora fermo alla visione statica delle cose , ma un nuovo mondo, una nuova società si sta muovendo. La Turchia di oggi è l’emblema di un Mediterraneo rinnovato nella sua funzione che può anche fare a meno del vecchio mondo. La direzione di questo nuovo mondo è l’Oriente, è l’Africa. Continenti nei quali l’Europa e l’Occidente in generale pensa ancora con la visione del mondo coloniale, pensa in sostanza con la stessa mentalità dei governanti di Costantinopoli 570 anni or sono.



Marco Baratto



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