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La CIA sotto il letto

15/10/08

Compiere intercettazioni o violare la privacy è ormai un giocoda ragazzi. È sufficiente andare in un negozio specializzato per avere accesso a telecamere nascoste e sistemi di rilevazione sempre più microscopici.Tutto venduto liberamente e senza controlli.

Compiere intercettazioni o violare la privacy è ormai un giocoda ragazzi.Èsufficiente andare
in un negozio specializzato per avere accesso a telecamere nascoste e sistemi di rilevazione
sempre più microscopici.Tutto venduto liberamente e senza controlli
15/10/2008 - Essere intercettati, seguiti, spiati. Un vero incubo per coniugi, imprenditori, forze dell’ordine e politici. Del resto farlo è ormai diventato un gioco da ragazzi. Serve solo un buon conto in banca e conoscere il professionista giusto del settore per diventare uno 007 fai da te. Digitando “spy shop” su un motore di ricerca sono oltre 39mila i risultati italiani che spuntano. Microspie, telecamere nascoste, sistemi satellitari di localizzazione e cellulari spia. Tutti prodotti che, utilizzati nelle indagini sia private che istituzionali, sono venduti liberamente. Oggetti il cui acquisto è perfettamente legale a costi accessibili. A partire da cinquecento euro.
Una manna per chi è afflitto dalla gelosia e vuole controllare il proprio partner, per il genitore che vuole saperne di più della vita dei figli o per un’azienda che vuole conoscere i segreti della concorrenza.In ogni caso bisogna dire che la legge italiana pur non vietandone l’acquisto, in pratica ne vieta l’uso per lo spionaggio e l’invasione nella privacy altrui. Un telefono cordless con una telecamera nascosta all’interno non crea problemi dal punto di vista legale.I legislatori, allo stato attuale in nessuna parte d’Europa hanno sottoposto la vendita di queste apparecchiature a qualsiasi tipo di controllo. Il rivenditore non chiede nulla al cliente, rilasciando regolarmente scontrino fiscale o fattura. L’uso che successivamente l’acquirente intende fare del dispositivo non riguarda in nessun modo il rivenditore. Una posizione ambigua a cui a marzo si è aggiunta anche una sentenza della Cassazione decretando che «non esistono leggi che tutelino le conversazioni nell’abitacolo della propria macchina». In sostanza ha stabilito che spiare in auto non è reato, confermando una sentenza della procura di Brescia che aveva prosciolto ventidue investigatori privati, tra cui un super tecnico, di sei agenzie investigative diverse che avevano messo sotto controllo diverse autovetture. Noi siamo andati a “spiare” un negozio di Roma leader del settore. Fuori vetri oscurati con due occhi che ti fissano (logo dell’attività), dentro vetrine che espongono al cliente ogni tipo di diavoleria tecnologica. Si riceve solo previo appuntamento, un modo per garantire al cliente la privacy ed
evitare di fargli incontrare altri acquirenti. Visionare gli articoli in vendita costa novanta euro per ogni sessanta minuti di dimostrazione pratica. Un costo che viene rimborsato al primo acquisto, evitando così i perditempo. «Abbiamo aperto questo negozio nel 1999 anche se svolgo quest’attività dal 1985» spiega Francesco Polimeni, un passato in polizia e come investigatore privato. Oggi è il re delle microspie,vendendo i migliori prodotti presenti sul mercato mondiale sia attraverso il suo punto vendita che per corrispondenza. Nelle vetrine di Spiare, questo il nome dell’attività, si trova di tutto:prodotti inglesi e russi, software indiani
e le ormai famose microspie. Vengono occultate ovunque: nei carica batterie per telefonini, triple della corrente, mouse per il computer, sveglie, calcolatrici e perfino i tappi per lo spumante possono nascondere microfoni e trasmettitori per le intercettazioni ambientali.
Secondo l’Osservatorio nazionale per la sicurezza informatica «con le attuali tecnologie intercettare è diventato abbastanza semplice anche per i privati con cattive intenzioni». Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio tra intercettazioni legali, illegali, virus, key logger e altri strumenti per violare la privacy di privati e aziende, circa il 70 per cento delle nostre
comunicazioni può essere spiato. Inoltre queste apparecchiature sono diventate sempre più piccole, in modo da essere difficili da individuare ma semplici da occultare. «Esistono telecamere miniaturizzate di otto millimetri per otto, nanotecnologie e fibra ottica - riporta Polimeni -. Prima le microspie erano dei radiomicrofoni che captavano qualsiasi rumore di fondo, dall’auto che passava al vicino che metteva un quadro. Oggi i filtri eliminano tutti i rumori di sottofondo. Per fare delle prove io nascondo una microspia in un mobile e mi sposto nell’altra stanza: parlando di spalle, sottovoce a trenta metri di distanza l’apparecchio
capta tutto perfettamente». Oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante. Molte microspie non utilizzano più le onde radio per trasmettere, ma usano direttamente la rete gsm dei cellulari. In questo modo le conversazioni possono essere captate da qualsiasi zona del mondo, o registrate direttamente sulle memorie dei computer. Non servono più ripetitori o punti d’ascolto. Stesso discorso per i localizzatori satellitari. «Basta metterlo sull’asse di un’automobile tramite una calamita e il gioco è fatto. Resisterà fino alla velocità di 180 chilometri orari e tramite l’asfalto rifletterà il segnale al satellite. Con un computer o direttamente su alcuni modelli di cellulare della Nokia vedremo tutti gli spostamenti del veicolo sulla mappa», spiega Polimeni. Altri apparecchi gps sono quelli in dotazione alle forze dell’ordine. Una volta sistemati sotto un veicolo sono in grado di attivarsi quando qualcuno nell’auto inizia a parlare, anche a veicolo fermo, trasmettere la posizione e tramite tecnologia cellulare la conversazione. L’azienda che rifornisce di materiale anche gli organi di polizia e
le procure vende anche software spia per tutti i modelli di cellulare presenti sul mercato. Basta comprarne uno e installarlo sul telefonino della vittima. In questo modo si potranno ascoltare a
distanza le telefonate, guardare il numero della persona con cui si sta svolgendo la conversazione o leggere gli sms sia in entrata che in uscita. In più il cellulare della vittima tramite il suo microfono diventa a tutti gli effetti una microspia ambientale. Si potranno cioè
ascoltare le conversazioni che si svolgono nei pressi dell’apparecchio anche quando la vittima non sta telefonando. Prezzo: 790 euro. Tutte queste apparecchiature per essere individuate necessitano di altri macchinari che servono a “bonificare” un determinato luogo. Sotto forma di valigette, macchinari a spalla, o piccoli localizzatori servono a verificare la presenza dei trasmettitori delle microspie. Il funzionamento è molto semplice: nei pressi della cimice l’apparecchio inizia a suonare o si accende un led. Maggiore è l’intensità e più si è vicini al trasmettitore. Nel caso dei cellulari per stare tranquilli basta comprare un criptofonino. Un telefono cellulare che se usato da tutte e due le persone che telefonano, cripta la conversazione. Un buon modello arrivato recentemente sul mercato è il Samsung Enigma, un apparecchio che fino a qualche tempo fa era classificato “Nato” e quindi non in vendita liberamente.Costo: duemila euro. In alternativa, per spendere meno in commercio si trovano schede sim da inserire nel cellulare di nazioni con le quali l’Italia non ha accordi bilaterali di collaborazione giudiziaria come San Marino o alcuni Paesi arabi. In questo caso l’autorità giudiziaria non potrà mettere sotto controllo l’utenza di quella scheda estera. Un paradiso per politici, imprenditori ma anche funzionari corrotti e criminali



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