"La banda della Regina" il nuovo romanzo di Sante Roperto edito da CentoAutori
Le insidie di un viaggio che si trasformerà in una triplice ricerca
Nel soffermarmi sul titolo e sulla copertina di questo libro, ho da subito avvertito la sensazione che la storia stessa che mi apprestavo a leggere e conoscere volesse connettersi con alcuni miei ricordi. Il testo si apprezza con leggerezza grazie alla capacità di una scrittura che fa sentire il lettore sospeso in una terra, la Calabria, dove il docente di storia Alfredo Morselli (che per alcuni aspetti sembra un po' un riflesso dello stesso autore) intraprende una ricerca sulle vicende di un brigante protagonista della resistenza antifrancese all'inizio del 1800. L'indagine tocca i luoghi di una giovinezza mai dimenticata, sempre amata e allarga il suo bacino di studio fino a riportare a galla, dopo venticinque anni, le tracce dello scomparso Pietro Misasi il suo miglior amico e grande appassionato di scacchi.
Un viaggio di studio si trasforma in un vulnerabile percorso nei luoghi del passato che un po' intimorisce e un po' sorprende dove gli stati d'animo finiscono per cambiare la geografia dei posti in cui si fa largo una battaglia di menzogne e illusioni tra le attese e i profumi che la mente conserva e che il tempo tenta di confondere.
Tra le pagine il lettore conoscerà i dettagli e i colori di una amicizia fraterna, esemplare e profonda, si apriranno nuovamente i ricordi di estati trascorse a rincorrere le onde e i pensieri più liberi e felici, si affacceranno i grilli e il suono del mare che resterai ad ascoltare per molto tempo nel susseguirsi degli eventi. E ci saranno i silenzi di questa terra, solamente interrotti dall'abbaiare di un cane o dal lento agitarsi delle onde, dove il gioco degli scacchi per l'amico Pietro diventa specchio della vita e per Alfredo un ulteriore dettaglio che va ad unirsi ai pezzi mancanti di un puzzle immerso in un vecchio mistero che potrebbe mescolare nuovamente le carte in tavola. Grazie al giovane giornalista calabrese Lorenzo, il nostro professor Morselli sarà accompagnato lungo l'insidioso cammino che lo porterà a trovare delle risposte sul brigante Nicola Gualtieri conosciuto come Panedigrano, su Pietro e la sua enigmatica scomparsa e su se stesso.
Nell'infinita serie di combinazioni delle nostre vite abbiamo probabilmente il bisogno di comprendere meglio le nostre scelte e nel riflettere sulle nostre incertezze si raccolgono pian piano i rancori, i sentimenti che tornano a galla e la forza che hanno le cose di rimanere vive. In una Calabria dai sapori forti e dalle sensazioni profonde si delinea una storiografia che spesso dimentica cose importanti e ne racconta altre pressoché inutili.
La mente del nostro professore sarà pervasa dall'amico Pietro e da tutti i ricordi legati ad un'amicizia avida di vita, sogni, belle parole e nell'ascoltare storie calabresi si sprofondava in un mondo fatto di trasporto, impeto e dubbi.
La scrittura rincorre un finale sempre più atteso e ci si lascia trasportare dal vento del sud che porta con sé cicatrici, scelte e speranze che aprono le porte ad altre soluzioni quando il ritrovamento di una foto di Pietro al circolo di scacchi "La banda della Regina", che lo ritrae dopo la sua scomparsa ufficiale, scompiglia ogni cosa.
Tra nuove informazioni, incontri con vecchie conoscenze del passato, incongruenze e bellissimi paesaggi... il lettore verrà coinvolto emotivamente nel cercare di riallacciare i fili della vicenda, ricostruendo le circostanze e, per quanto possibile, cercare i dettagli di quel maledetto giorno della scomparsa di venticinque anni prima.
Nell'osservare le colline ci si imbatte in una delle piante più diffuse nel sud Italia: la felce. La scoperta della verità su questa ambigua e oscura vicenda, potrebbe celarsi nello spirito di adattamento di questa pianta, tenace e incapace di rassegnarsi che spunta e cresce dove gli altri hanno abbandonato.
Ci si ritrova a districarsi in una realtà complicata dove la bravura e l'intelligenza sembrano l'una l'opposta dell'altra, in una Calabria carica di valori e condivisione, remota e contraddittoria che riesce a far tornare alla mente i momenti migliori di un'amicizia che non basta a trovare una verità sepolta. Ci sono storie che in pochi sono disposti a scrivere e soprattutto a comprendere oltre il ricordo di una corsa, senza fiato, verso la felicità.
Filippo Gigante • www.filippogigante.it
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