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Il tragico epilogo di Oslo una riflessione

quando il fondamentalismo cristiano viene attribuito incautamente...

KGC fr.Vincenzo Felice Mirizio
Commendatore Cavalieri del Tempio San Giovanni Battista – Terra del Salento
Commander Scottish Knights Templar (Scozia)
Membro della Society for the Study of the Crusades and the Latin East – New York


Pochi giorni fa la tragedia di Oslo, le immagini trasmesse dalle televisioni internazionali sull’orribile scenario ci lascia senza parole. La mano assassina di un folle, convinto da arcaiche e deplorevoli leggi razziali, giunge a pianificare un massacro senza precedenti, annunciato nei suoi dettagli su Facebook. Quest’avvenimento segna la peggiore rappresentazione di un mondo nella sua crudeltà alimentato da un’ideologia che non conosce limiti nel far emergere il disprezzo, l’odio verso l’essere umano sempre più distratto da falsi miti, alla ricerca di dottrine senza senso e senza valori. Dunque questo è il prezzo della deriva della nostra collettività, la quale sembra incapace di porre un solido rimedio su questa ignobile deriva etico-morale.
Le notizie di prima pagina, delle maggiori testate giornalistiche, hanno purtroppo rincarato la dose con riferimenti anticristiani,anticlericali fondati su una grave intolleranza, fomentando maggiormente l’odio religioso. Questi riferimenti dovrebbero sensibilizzarci nel ritrovare la “giusta verità”, lontana da ogni pretestuoso comportamento che lede la libertà e la dignità, quando l’organo di stampa etichetta titoli del tipo “il killer è un fondamentalista cristiano…” Questa drammaticità, già grave per l’insano gesto, viene ulteriormente deviata da alcuni giornali a tiratura nazionale, avendo accreditato la matrice dell’evento per mano di “integralisti islamici” per poi registrare una certezza del tutto diversa, come nella realtà è stato documentato.
Prima di proseguire questo personale riferimento,occorre specificare che non si vuole assolutissimamente difendere alcun integralismo o quant’altro possa denigrare l’uomo oggi divenuto la mira di ogni azione contraria allo spirito del valore sociale,morale ed etico.
Senza alcun dubbio non può sfuggire la facilità con cui si riporta il riferimento al “fondamentalismo”, termine utilizzato esageratamente quando si vuole indicare qualcuno che abbia idee estremiste con alcuni intendimenti in senso vago alle stesse “religioni abramiche”. Quest’appellativo usato in maniera leggera e contraria al suo stesso valore etimologico è stato utilizzato per rappresentare la genesi della tragedia di Oslo, cercando di trovare possibili radici nel “fondamentalismo cristiano”.
Dopo aver adeguatamente letto le varie disattenzioni di stampa, occorre evidenziare a caratteri cubitali che l’autore dell’insano gesto Anders Breivik non può essere indicato come un fondamentalista come riportato dalle varie fonti di stampa,in quanto su Facebook lui stesso promulga la “dichiarazione d’indipendenza europea” trasmessa nella giornata del 22 luglio ai suoi iscritti e giornali collegati al suo portale.
Per dovere di cronaca lo stesso viene presentato in alcuni immagini con addosso i paramenti massonici della Massoneria Regolare Novergese della loggia di San Giovanni di Oslo che obbedisce al rito svedese di credo cristiano. Quest’ultimo riferimento per quanti sono attenti osservatori chiarisce ulteriormente che il fondamentalismo è ostile alla stessa filosofia massonica, e questo ci porterebbe a comprendere che qualche tassello non coincide con le teorie del folle Breivik riportato dai giornali.
Le idee dell’attentatore di Oslo sono un concentrato di alta tensione racchiuse nel suo stesso libro “Open Source Warfare” avverso nei confronti dell’islam, dello stesso governo norvegese accusato di essere favorevole all’immigrazione musulmana giungendo a minacciare lo stesso pontefice, in quanto ritenuto corrotto e illegittimo. La sua ideologia deviante e paranoica mirava a reclutare attraverso contatti su face book, nuovi adepti al fine di rendere possibile la nascita di una Chiesa Europea anti islamica. Ulteriore nefandezza mitomane terroristica è rappresentata quando pone in essere alcuni coinvolgimenti della storia templare, attraverso uno squallido neotemplarismo che vede la nascita di un gruppo capeggiato dallo stesso Breivik denominato i “Giustizieri Templari”.
L’articolato programma che doveva essere attuato dal gruppo neotemplare era composto in tre fasi distinte denominata “guerra civile europea”e si doveva concludere con una vera guerra contro gli immigrati islamici. Questi giustizieri sarebbero in contatto con i peggiori criminali di guerra serbi seguaci di Radovan Karadzic,che secondo Breivik rappresenta l’eroe che ha liberato i Balcani dai musulmani. La sua follia divenuta un detonatore micidiale anti-islamico ove emerge un concentrato di assurdità concettuali esoteriche e massoniche nata nella mente nordistica di una cultura ebraica-israeliana.
La delicatezza del momento e la responsabilità di quanti dovrebbero controllare le tante tematiche sovversive che vengono diffuse attraverso i blog dovrebbero essere monitorizzati affinchè non si renda favorevole un terreno pronto a far brillare la miscela esplosiva di crimini contro l’umanità.
Senza ombra di dubbio non possiamo considerare le folli gesta di un mitomane con quello che vorrebbe far considerare un’ulteriore aggravio al “martirio templare” facilitato da un neotemplarismo deviante nel favorire la nascita di una nuova crociata contro l’islam. Questo non deve rappresentare un facile deterrente per strumentalizzare il “vero neotemplarismo” lontano da ogni forma di fondamentalismo e intolleranza dell’uomo sull’uomo, ove il rispetto e i valori della comunità sembrano aver cessato del tutto nel guidare il comportamento verso i valori di fratellanza.
Questo gravissimo episodio di intolleranza dovrebbe aiutarci a frenare ogni possibile tentazione di sopraffazione fra gli uomini senza alcuna distinzione, al fine di riaffermare una civiltà fondata sul rispetto delle scelte,delle posizioni,dei diritti inalienabili dell’uomo, e della “diversità”, invece rimarrà impresso nella storia come uno dei fatti più singolari ed eclatanti accaduti contro l’intolleranza del terzo millennio.
Con profonda commozione esprimiamo al popolo norvegese la nostra vicinanza fraterna unitamente al nostro messaggio del più alto senso di vivo cordoglio.

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