SOCIETA
Comunicato Stampa

Il secondo schiaffo all’Italia…esulta l’oltralpe

una riflessione sull'onorabilità dell'Italia insultata dall'oltralpe...

Vincenzo Felice Mirizio


Una riflessione personale

“Capii che la storia della cultura è una catena di equazioni in immagini che a coppie connettono il noto con l’incognita, che l’elemento noto e constante è una leggenda posta a fondamento della tradizione e che l’incognita ogni volta ritrovata, è il momento attuale della cultura”
(Boris Pasternak, Il salvacondotto)


I malori della moneta europea, il disastro della vicina Grecia e la grave situazione creatasi in Italia, ci lascia ben comprendere lo “psicodramma” che vive l’U.E. di fronte alla crisi economico-finanziaria internazionale. La situazione reale è sotto tiro dell’ondivaga diarchia franco-germanica, la quale si sente sempre più minacciata da una guerra “senza sembianze” di un nemico incombente, quanto dirompente, generato da “debiti sovrani” e riportati da enigmatiche formule dell’economia postmoderna del tipo Wall Strett, o con le sentenze di spionaggio borsistico definitivo “rating”. Questo, a sua volta, offre delle terribili forbici di “spread” che divampano in maniera incontrollata dagli introiti dei “Bund della Germania”, portando nel “de profundis” i Btp italiani. Questo purtroppo segna le sorte della nostra “povera” Italia, la quale deve vivere sospesa al filo di un rasoio in virtù del grave dissesto finanziario che non conosce simili precedenti. In ogni momento della giornata le news dei vari giornali farfugliano dati incomprensibili diretti ad un pubblico non sempre pronto a comprenderne la logicità, ove spesso ci sentiamo spettatori del sommario di una lezione bocconiana dei poveri, che si rivolge non solo all’Italia ma investe tutto l’Occidente. Il pressante atteggiamento tedesco, impegnato nel monitorare la stabilità dell’euro, cerca di attuare ogni nevrotica azione di messa a punto nei confronti degli altri Stati membri. Questo particolare lo si può comprendere molto meglio riportando alla luce la nefasta economia della Repubblica di Weimar con tutte le sue catastrofiche conseguenze che ne derivarono nel corso del tempo.

La politica economica messa in campo dal governo dell’est, nella sua affannosa corsa contro il tempo, si intravede quando gli stessi considerano la Banca Centrale Europea una sorta di contenitore del defunto marco tedesco quale garante della stabilità dell’euro. L’alleanza diarchica franco-tedesca guida l’economia dell’U.E., ma facciamo ben attenzione che i primi sono dei portavoce dei secondi; dicendo questo si giunge a comprendere che molto presto la stessa Francia rischia di perdere le tre “A” tanto decantate dallo stesso capo di governo dell’Eliseo, proprio in virtù della difficile ricapitolazione delle banche francesi con la conseguente incapacità di garantire la parvenza di una parità con la sua alleata del momento… noi attenderemo fiduciosi!!!

In questo periodo così altalenante la nostra Italia ha subito, da parte di alcuni membri della stessa Unione Europea, la peggiore umiliazione da chi ha creduto di essere spiritualmente l’erede del generale de Gaulle, quando strinse la mano ad Adenauer per gettare i fondamenti della Nuova Europa, giungendo perfino a pensare di poter arrivare in Italia per dettare dal Colle le linee guida di salvezza per la nostra Patria, derisa nel suo valore istituzionale con l’avallo irriguardoso della sfrontatezza tedesca. Questa grave umiliazione ha trovato tanti patrioti addormentati in un falso dormiveglia collettivo, più che ad un sonno profondo. La maggioranza di chi si sente in prima linea rappresentante degli Italiani, dal suo scanno doveva trarre senza esitazione le giuste risposte diplomatiche per l’indignazione rivolta dalla forza diarchica (divenuta la cattedra degli illuminati statisti)…. invece di sorridere dovrebbero sbirciare nelle proprie matasse di enormi disordini… quando, invece, purtroppo osserviamo increduli al comportamento di chi gioisce al loro compiacimento per le nostre disgrazie, facendoci apparire come un popolo di sconfitti, ed immediatamente risorge con la “forza del garibaldino” mancato con formule taumaturgiche per un pronto ed efficace risanamento…diremo da favola!

Questo segno di incapacità e di debolezza, dimostrato dallo schiaffo arrecato alla nostra Patria, è stato il peggior segno di indifferenza al nostro reale voler bene al Tricolore, divenuto l’esempio di uno “misero” patriottismo ridotto ad una spilletta e una cravatta da additare in occasione delle tantissime celebrazioni svoltesi per il 150° anniversario dell’Unità Nazionale della nostra Italia. Se pur le celebrazioni per questo grande avvenimento per l’Italia hanno risvegliato quei valori di fede nazionale per una Patria unica ed indivisa nata sull’epopea Risorgimentale per la conquista dell’unità, il tempo attuale pone ad ognuno di noi serie prerogative sulla reale necessità alla quale i politici e politicanti prima ed i cittadini dopo devono porre forti strategie per rendere governabile l’impresa contemporanea sempre più ostile e tendenziosa, senza però rimanere spettatori inermi! quando un qualsivoglia comportamento offende l’onore della nostra Patria e la sua costituzione. L’annichilimento degli italiani innanzi all’indifferenza “voluta” di una classe politica che rovescia a proprio piacimento il fondamento costituzionale, pone la facile ricetta di ipnotici ingredienti anti-Italia, resa e beffata dai partner europei sempre più onnipotenti nel sentirsi i figli dell’oracolo del Tempio di Delfi…

La storia della Francia con il suo ideale sorto con la Rivoluzione Francese di Libertà, Fraternità e di Uguaglianza giunto e radicatosi anche in Italia, portò in frantumi l’austerità del vecchio regime, dando un forte input alla rinascita dell’Unità divenuta l’esempio emblematico di generazioni passate e presenti. Ma questo non può concedergli il privilegio di apostrofare o concedere insulti gratuiti alla nostra amata Patria (quasi alla pari di un secondo schiaffo di Anagni), che con il sangue dei suoi figli ha saputo sostenere e soffrire la peggiore sorte che la storia riporta. La storicità del Tricolore, come sancito dall’art.12 della Carta Costituzionale, significa anche comprendere la cronologia che lo ha reso il vessillo dell’Italia unita, serbando il sacro emblema di un maestoso significato di grande responsabilità che dovrebbe essere la roccaforte di ogni italiano che si sente figlio della Patria.

“La Patria è lì dove prospera” affermava Aristofane, per questo non possiamo essere dei ricettacoli incapaci di rispondere alle offese d’oltralpe e dell’est congiuntamente alla mediacità negativa della stampa estera, contribuendo a sfigurare ulteriormente l’immagine dell’Italia senza trovare nessuno pronto a difenderla, compresi i cittadini italiani di stanza all’estero i quali, attraverso i tanti blog della rete, si sono dimostrati consenzienti alla diarchia franco-tedesca... I saggi di questa nuova forza di capitalisti antisociali, miscelati secondo il peggiore rituale del vecchio stregone ed in preda ai fumi dell’oblio con la loro risatina da sottobanco e falsi commedianti, hanno intonato l’inno alla Finis Italie. I tanti sentimentalisti patriottici, invece di innalzare il forte disappunto verso questo squallido teatrino internazionale, sorridevano compiaciuti per la soddisfazione di espiare la loro sottomissione alla diarchia franco-tedesca. Il movimento di piazza e l’eccesso di esaltazione di questi giorni non può trovare una comprensibile attenzione quando dileggiano gli sconfitti con il richiamo dei tamburi di guerra, contribuendo ad affondare ancora di più il valore dello pseudo patriottismo di stile rodomontesco. Questi comportamenti debbono essere dei moniti che ci facciano comprendere come il dettato costituzionale può subire l’onta della “febbre dello spread”, tanto da convertire il responso di una democratica volontà popolare. Ancora peggio è il fatto che il difetto dell’eurodebito sia divenuto il giusto mezzo per essere utilizzato come una arma letale di distruzione, al fine di poter garantire il potere delle lobby economiche internazionali.

Quanto sta accadendo in questi terribili giorni è noto a chiunque, e per questo ogni singolo cittadino lo dovrebbe interpretare come un reale termometro valutativo al fine di comprendere che questa nuova storia è stata venduta alla nostra nazione; ma come ben conosciamo, grazie all’onestà dei tanti economisti “seri”, la verità è tutt’altra. L’austero atteggiamento dei mille volti del sacerdote dell’oracolo francese, che vorrebbe rincarnare la personalità di Napoleone, conquistatore per eccellenza, pur non avendone alcuna qualità nel rendere possibile un simile confronto, fa emergere dalla sua presunzione un’invadenza micidiale trovando facili alleati e colli disponibili ad ascoltarlo, senza considerare che non tarderà ad arrivare anche per lui la sua Waterloo… è questione di tempo… come quando il 12 novembre di 215 anni fa lo stesso Napoleone dovette arrendersi agli austriaci nella battaglia di Caldiero a pochi chilometri da Verona, segnando l’inizio della sua discesa dal trono imperiale, e per questo attenderemo fiduciosi armandoci di tanta pazienza questo memorabile avvenimento alpino!

- I tedeschi dei francesi: “I matematici sono come i francesi: se si parla con loro, traducono nella loro lingua, e diventa subito qualcosa di diverso” (Wolfgang Goethe)

-I francesi dei tedeschi: “Le grandi virtù dei tedeschi hanno creato più mali di quanti vizi abbia mai creato l'odio” (Paul Valéry).

La nostra “povera” Italia, in questo infernale epilogo, deve ritrovare la “fiducia” in se stessa senza però lasciarsi intimorire dagli “aut-aut” della diarchia franco-tedesca, respingendo con audacia ogni mancanza di onorabilità verso il proprio principio, ma affinchè questo avvenga “il colle” della saggezza dovrebbe garantire l’inviolabilità dell’inviolabile principio della sovranità popolare. In questa ottica, probabilmente, le tesi dell’antropologa Cecilia Gatto-Grocchi, scomparsa per cause assai strane, troverebbero una giusta considerazione, e precisamente che le Lobby dell’alta finanza internazionale decidono e indirizzano la volontà unitamente la sovranità popolare.
Giusto o sbagliato ogni italiano deve sempre “difendere” il Tricolore della sua Patria e le difficoltà a cui è sottomesso, per il suo bene.

…L'Italia è risorta nel mondo per se e per il mondo:
ella, per vivere, deve avere idee e forze sue, deve
esplicitare un ufficio suo, civile ed umano,
un'espansione morale e politica. Tornate, o giovani,
alla scienza e alla conoscenza dei padri e riponetevi in
cuore quello che fu il sentimento, il voto, il proposito
di quei grandi che hanno fatto la patria: l'Italia avanti a
tutti? L'Italia sopra tutto.
(G.Carducci)





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Gran Commenda Cavalieri del Tempio S.Giovanni Battista - Terra del Salento
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