SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

DIABETE: un valido aiuto dalla natura

Il diabete mellito è una patologia cronica non trasmissibile caratterizzata da un aumento del livello di glucosio nel sangue conseguente ad un deficit della quantità e/o dell’efficacia dell’insulina, l’ormone prodotto dal pancreas deputato alla regolazione della glicemia.

FotoEsistono differenti tipologie di diabete, tra cui quello di tipo 1 e quello di tipo 2, che differiscono per eziopatogenesi, età di insorgenza, sintomi di esordio, terapia e prevenzione. Il diabete di tipo 1, detto anche diabete giovanile, viene classificato tra le malattie cosiddette “autoimmuni”, caratterizzate da un danno che il sistema immunitario induce contro l’organismo e si ritiene possa essere legato a fattori ereditari e/o a fattori ambientali (tra cui l’alimentazione, lo stile di vita, il contatto con specifici virus).

Il diabete di tipo 2, responsabile di circa il 90% dei casi, è classificato come un difetto della secrezione insulinica, che può progressivamente peggiorare nel tempo e che si instaura su una condizione preesistente di insulino-resistenza.

La familiarità per la patologia sembra giocare un ruolo importante: circa il 40% dei diabetici di tipo 2 ha infatti parenti di primo grado (genitori o fratelli) affetti dalla stessa malattia. Si può prevenire attraverso il mantenimento di un adeguato peso corporeo e il miglioramento dello stile di vita, soprattutto in termini di corretta e sana alimentazione e regolare attività fisica.

COME PREVENIRE IL DIABETE CON L’ALIMENTAZIONE
In parallelo è emerso che una dieta prevalentemente a base vegetale, come la dieta mediterranea, è fondamentale per la prevenzione di questa patologia. Un’alta o media aderenza alla dieta mediterranea, infatti, è stata associata ad una riduzione dell’incidenza del diabete. La dieta mediterranea è caratterizzata dal consumo di cereali integrali, legumi, frutta secca, verdura e frutta. Questi alimenti contengono fibra, un nutriente indispensabile per favorire la regolazione dell’assorbimento del glucosio nell’intestino e quindi del livello della glicemia. Accanto al consumo di prodotti di origine vegetale, la dieta mediterranea sottolinea l’importanza di un regolare consumo di pesce, utile alleato nella prevenzione di patologie croniche.

L’IMPORTANZA DI MANGIARE PIÙ PESCE E ACIDI GRASSI OMEGA3
Studi recenti hanno rilevato una bassa prevalenza di diabete nelle popolazioni con un elevato consumo di pesce. In particolare, indagini volte a studiare l’effetto del consumo di pesce nel potenziale sviluppo del diabete di tipo 2, hanno riportato che i soggetti che consumano pesce più volte a settimana mostrano una riduzione del 25% del rischio di diabete rispetto a chi ne consuma meno di una porzione a settimana.

Prove crescenti supportano i benefici legati al consumo di pesce in quanto ricco di omega-3, capaci di contribuire alla prevenzione e di contrastare lo sviluppo di malattie croniche, tra cui il diabete. Nel dettaglio, l’assunzione di pesci di piccole e medie dimensioni (alici, sardine, sgombro), vista la maggior concentrazione di acidi grassi polinsaturi omega-3, è da privilegiare in quanto favorisce il miglioramento della sensibilità all’insulina. A partire da queste evidenze le linee guida nazionali raccomandano l’arricchimento della dieta con fonti di acidi grassi omega-3 come il pesce azzurro, al fine di prevenire questa patologia.

SANE ABITUDINI PER PREVENIRE E CURARE IL DIABETE
Ultimo, ma non meno importante, nell’ambito delle patologie croniche è sicuramente lo stile di vita. Diverse indagini condotte in Italia hanno documentato che oltre il 30% della popolazione diabetica è sedentaria. L’Associazione Medici Diabetologi (AMD) sottolinea la necessità di sensibilizzare la popolazione diabetica non solo ad un’alimentazione sana ed equilibrata ma anche a mantenere uno stile di vita attivo nella quotidianità, evidenziando l’importanza di una regolare attività fisica, sia come prevenzione che come cura del diabete.

Secondo quanto riportato nella “Relazione al Parlamento 2021 sul diabete mellito”, il diabete rappresenta una delle più rilevanti emergenze sanitarie a livello globale. Inoltre, secondo le stime della Federazione Internazionale del diabete, entro il 2045 circa 700 milioni di persone saranno affette da questa patologia. Da qui l’evidenza dell’importanza di fare prevenzione attraverso la promozione di sane abitudini alimentari fin da piccoli. Numerosi studi infatti sostengono che un’alimentazione sbilanciata dal punto di vista nutrizionale e caratterizzata dal consumo di prodotti ultra processati, rappresenti un fattore predisponente allo sviluppo di patologie croniche, incluso il diabete.

UNO STUDIO ha provato che gli omega-3 potrebbero ridurre il rischio di diabete di tipo 2.
Un articolo pubblicato online sulla rivista Diabetes Care suggerisce un stretta correlazione tra livelli sierici corretti di omega-3, acidi grassi polinsaturi, ed una riduzione del rischio di diabete di tipo 2. Un gruppo di ricercatori finlandesi hanno valutato i dati di 2.212 uomini con età compresa tra i 42 ed i 60 anni che, al momento dell’iscrizione (1984-1989), non erano affetti da diabete. Campioni di sangue sono stati analizzati per valutare i livelli di acidi grassi omega-3 (acido eicosapentaenoico-EPA, acido docosapentaenoico-DPA, acido docosaesaenoico-DHA, acido alfa-linolenico-ALA) e campioni di capelli sono stati utilizzati per verificare i livelli di mercurio, un comune contaminante del pesce che potrebbe modificare l'effetto degli acidi grassi omega-3 sul rischio di diabete, aumentando la resistenza all'insulina.

Dopo 19,3 anni di follow-up, il diabete di tipo 2 è stato diagnosticato in 422 soggetti. Gli uomini su cui si riscontravano livelli più elevati di EPA, DPA e DHA avevano un rischio di diabete che era di un terzo inferiore rispetto ai soggetti con livelli di omega-3 più bassi. Nessuna associazione statisticamente significativa è stata riscontrata tra rischio di diabete e concentrazione di acido alfa linolenico e di mercurio. Secondo gli autori l’effetto protettivo degli omega-3 contro il diabete potrebbe essere dovuto alla loro influenza su adiposità, ipertensione e profilo lipidico, che sono fattori di rischio per la malattia. Essi inoltre hanno un effetto anti-infiammatorio e sopprimono l'espressione di alcuni geni coinvolti nel metabolismo dei lipidi.

Questo studio conferma ulteriormente l’importanza del pesce nella nostra alimentazione, soprattutto di quello azzurro, particolarmente ricco di omega-3. I dati a disposizione suggeriscono quindi che la supplementazione con Omega 3 potrebbe apportare reali benefici a chi convive con il diabete e che ciò che può fare la differenza nell'effetto ottenuto siano le condizioni di salute di chi li assume, la dose di Omega 3 assunti e il rapporto EPA/DHA. In altre parole, nei casi in cui ce ne può essere realmente bisogno l'assunzione di opportune quantità di Omega 3 sembra potenzialmente utile anche in caso di diabete. Per il momento, ricordiamo che secondo l'Efsa per aiutare l'organismo a mantenere i trigliceridi e la pressione nella norma sono necessari, rispettivamente, 2 e 3 grammi di EPA+DHA al giorno. Per aiutare a far funzionare bene il cuore ne bastano invece 250 mg al giorno. Infine, per mantenere il colesterolo nella norma sono necessari 2 grammi di ALA al giorno.

In generale, tutti gli studi clinici randomizzati pubblicati nella letteratura scientifica hanno dimostrato che la supplementazione con Omega 3 aiuta a ridurre significativamente i livelli di trigliceridi e che il suo effetto aumenta sia con la durata del trattamento sia all'aumentare della dose di Omega 3.

Gli acidi grassi omega-3 possono offrire diversi benefici per le persone affette da diabete, sia di tipo 1 che di tipo 2 grazie a:

1. Riduzione del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2: numerosi studi hanno evidenziato che un'assunzione adeguata di omega-3 può essere associata a un minor rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Gli omega-3 possono migliorare la sensibilità all'insulina e la funzione delle cellule beta del pancreas responsabili della produzione di insulina, contribuendo così a mantenere i livelli di zucchero nel sangue sotto controllo.
2. Miglioramento della sensibilità all'insulina: gli omega-3 possono aumentare la sensibilità all'insulina, aiutando le cellule del corpo a rispondere meglio a questo ormone e ad utilizzare il glucosio in modo più efficiente. Ciò può aiutare a ridurre i picchi di zucchero nel sangue dopo i pasti e a mantenere una migliore regolazione del glucosio nel complesso.
3. Riduzione dell'infiammazione: l'infiammazione cronica è un fattore comune nelle persone con diabete, ed è associata a un aumentato rischio di complicanze. Gli omega-3 hanno dimostrato proprietà anti-infiammatorie, che possono contribuire a ridurre l'infiammazione sistemica nel corpo. Questo può essere particolarmente vantaggioso per le persone con diabete, poiché l'infiammazione può compromettere la sensibilità all'insulina e peggiorare le complicanze associate alla malattia.
4. Prevenzione delle complicanze cardiovascolari: Le persone con diabete hanno un rischio significativamente maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari. Gli omega-3 possono svolgere un ruolo protettivo, contribuendo a ridurre il rischio di eventi cardiovascolari come infarti e ictus. Essi possono migliorare la salute del cuore riducendo la pressione sanguigna, il colesterolo LDL ("colesterolo cattivo") e i trigliceridi, e favorendo una migliore funzione delle arterie.

In definitiva, l'integrazione di acidi grassi omega-3 nella dieta può essere considerata come parte di un approccio olistico per la gestione del diabete che includa una dieta equilibrata, l'esercizio fisico regolare, la gestione dello stress e il monitoraggio dei livelli di zucchero nel sangue. Tuttavia, è importante ricordare che non sono una cura e non sostituiscono le terapie tradizionali. La prevenzione e il controllo efficace del diabete di tipo 2 possono ridurre significativamente il rischio di complicanze gravi, come malattie cardiovascolari, danni renali e problemi alla vista.

I MIGLIORI RIMEDI NATURALI PER CONTROLLARE LA GLICEMIA ALTA

FIBRE: UN AIUTO CHE PARTE DALL’INTESTINO
Le fibre alimentari, sia solubili che insolubili, giocano un ruolo cruciale nel controllo del diabete. Non digerite nell'intestino tenue, le fibre sono fermentate nel colon, processo che ha effetti benefici sul controllo glicemico. Consumare 30 grammi al giorno di fibre attraverso alimenti come legumi, verdure e frutta, o tramite integratori contenenti beta-glucani, psyllium, gomma guar, glucomannano e pectine, può migliorare significativamente i livelli di glucosio sia a digiuno che dopo i pasti. In particolare le fibre possono contribuire a ridurre i picchi glicemici dopo i pasti.

I POLIFENOLI: ANTIOSSIDANTI POTENTI
I polifenoli sono composti fenolici presenti in frutta, verdura, vino rosso, cioccolato e tè. Questi potenti antiossidanti possono ridurre il rischio di sviluppare il Diabete mellito di tipo 2 e migliorare i parametri cardio-metabolici grazie alla loro capacità di modulare la risposta glicemica e antinfiammatoria.
Integratori a base di polifenoli, come quelli contenenti epigallocatechine gallato o resveratrolo, sono un'eccellente aggiunta alla dieta quotidiana.

BERBERINA: ALLEATA DEL METABOLISMO
La berberina, un alcaloide trovato in piante come Berberis aristata, è nota per le sue proprietà ipoglicemizzanti. Funzionando in modo simile a certi farmaci antidiabetici, la berberina può migliorare la sensibilità all'insulina e ridurre la produzione di glucosio nel fegato. Una dose giornaliera di circa 0,5 grammi è raccomandata per ottenere benefici significativi.

PROBIOTICI: EQUILIBRIO INTESTINALE PER IL CONTROLLO DEL GLUCOSIO
I probiotici, in particolare ceppi di Lactobacillus e Bifidobacterium, possono influenzare positivamente il controllo glicemico in persone con Diabete mellito di tipo 2. L'uso combinato di probiotici e berberina è particolarmente efficace, migliorando la funzione intestinale e contribuendo a un migliore controllo della glicemia.

FITOSTEROLI: PIÙ DI UN AIUTO PER IL COLESTEROLO
Conosciuti per le loro proprietà ipocolesterolemizzanti, i fitosteroli sono utili anche nel controllo del diabete. Questi composti, presenti in integratori concentrati, possono migliorare non solo i livelli di colesterolo, ma anche la pressione sanguigna e la gestione del peso, fattori spesso associati al Diabete mellito di tipo 2.

CROMO: MICRONUTRIENTE PER L'ECCELLENZA METABOLICA
Il cromo, in particolare nella forma di cromo picolinato, è essenziale per potenziare l'effetto dell'insulina e migliorare il metabolismo del glucosio. Gli integratori di cromo sono stati dimostrati efficaci nel migliorare i parametri metabolici in persone con Diabete mellito di tipo 2 e sindrome metabolica.

Fonte: http://care.diabetesjournals.org/content/early/2013/09/05/dc13-1504.abstract?sid=ee79dfbc-7398-45ad-8856-fbfd28d7dc6d



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