Diabete come situazione di acidosi
Lo zucchero non è una fonte di energia, bensì un rifiuto acido prodotto dalla distruzione delle cellule corporee. Più zucchero o acido mangi, più rischi un incremento di batteri, lieviti e muffe; le loro tossine sovraccaricano e avvelenano il pancreas, il fegato e le ghiandole surrenali. La maggior parte delle persone oggi soffre di squilibri metabolici: è in sovrappeso, stanca, prematuramente invecchiata.
Il diabete è sempre collegato con una bassa energia ed un’elevata acidità, dovuta ad acidi alimentari e metabolici e a una crescita microbica in eccesso.
Lo zucchero non è una fonte di energia, bensì un rifiuto acido prodotto dalla distruzione delle cellule corporee.
Più zucchero o acido mangi, più rischi un incremento di batteri, lieviti e muffe; le loro tossine sovraccaricano e avvelenano il pancreas, il fegato e le ghiandole surrenali.
La maggior parte delle persone oggi soffre di squilibri metabolici: è in sovrappeso, stanca, prematuramente invecchiata.
E’ estremamente probabile che almeno una delle persone che amiamo soffra di una delle 3 maggiori cause di morte nel mondo occidentale: malattie cardiovascolari, tumori e diabete, che determinano la fine della vita del 75% delle persone.
Abbiamo semplicemente dimenticato che sarebbe un nostro diritto vivere sani fino al giorno in cui si muore, e il mio sogno è rendere questo una realtà, senza pensare alle ricerche costosissime sul genoma umano, alle nuove tecniche chirurgiche sempre più perfezionate e ai nuovi farmaci sempre più tossici.
Nel diabete tipo 1 esiste una carenza di insulina, che è proprio un ormone alcalinizzante che controlla lo zucchero acido del sangue; inoltre il glucosio nel sangue è un acido e viene aumentato da uno stile di vita stressante e da una dieta acida, che possono far insorgere batteri, lieviti ed ulteriori acidi metabolici.
I diabetici hanno livelli di zucchero nel sangue bassi o normali quando il pH delle urine è alcalino, superiore a 7,2, e livelli elevati quando il pH è basso.
Il diabete tipo 2 è il risultato finale del consumo di enormi quantità di zucchero, di carboidrati raffinati e di proteine animali, specialmente in mancanza di una regolare attività fisica, che potrebbe aiutare a compensare tali comportamenti dietetici.
Per quanto riguarda il colesterolo, esso esiste per aiutarci.
Non è il colesterolo, costituente fondamentale della membrana cellulare e della parte delle arterie, a provocare attacchi cardiaci o ictus; sono gli acidi alimentari, ambientali e metabolici a farlo.
Abbassare il colesterolo con farmaci chimici, senza diminuire l’esposizione agli acidi, è una soluzione disastrosa.
Se il corpo è iperacido, nel senso che ci sono troppi acidi da dover smaltire tramite l’urina, il sudore, le feci e il respiro, l’organismo cerca di preservarsi e, al fine di proteggersi dagli effetti tossici degli acidi, rilascia colesterolo dal fegato per tamponarli.
Il livello di colesterolo e il rischio di infarto cardiaco e di ictus aumentano con l’innalzarsi del livello di acido.
Basta ridurre i cibi acidi e fare quotidianamente attività fisica per ridurre il colesterolo nel sangue.
Il corpo ha un modo intelligente per trasformare gli scarti acidi in scarti solidi; lo stoccaggio può avvenire in molte parti, incluso il grasso corporeo.
Per poter effettuare una neutralizzazione delle scorie e delle tossine, il corpo necessita di minerali alcalini; in loro mancanza l’organismo deve rubare calcio alle ossa per alcalinizzare, determinando il processo di osteoporosi.
Tra i maggiori problemi causati dalle scorie acide si devono considerare che esse coagulano nel sangue, rendendolo poco fluido e tale da ostruire i capillari.
Inoltre, quando il livello di acidità nel corpo si alza oltre una certa soglia, compare il dolore in varie zone, dovuto proprio alla concentrazione di scarti acidi in quella zona.
Dimenticati della misura del colesterolo e dei carboidrati, delle calorie in eccesso e degli alimenti grassi, della pressione sanguigna, della glicemia, dei livelli ormonali o di qualsiasi indicatore di salute che è di pertinenza medica; lasciali ai medici, che se ne occuperanno nel caso in cui fossimo già ammalati, e prova ad effettuare nel tuo corpo una prevenzione primaria, cioè impedire di ammalarti.
Se avessi già una malattia, potresti fare una prevenzione secondaria, cioè evitare l’aggravamento delle tue condizioni cliniche, o addirittura invertire l’effetto peggiorativo delle stesse malattie.
L’unico metro importante per la salute sarà il pH del sangue e dei tessuti, ovvero quanto esso sia acido o alcalino.
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