CIMATICA: la nuova scienza, che studia le onde e i suoni che creano forme geometriche armoniose
La Cimatica esplora l’interazione tra suono e biologia. Con il termine Cimatica si indica la teoria che attribuisce alle onde sonore un effetto morfogenetico, ovvero la capacità di sviluppare una forma o una struttura.
E’ a tutti noto che presso antichi popoli, i sacerdoti o i capi della comunità, depositari dell’ars medica, usassero pratiche religiose strettamente connesse alla musica, per ottenere uno stato psichico trans -individuale in grado di ricongiungere l’uomo alla natura e ristabilirne la salute.
Le Danze rituali erano scandite dal ripetersi ipnotico di due note fondamentali con variazione ritmico-progressiva, conducendo lentamente ad una sorta di anestesia psichica: una perdita del controllo egoico. Questo stato psichico favoriva lo svolgersi delle pratiche terapeutiche, rendendo possibile l’espulsione, dal corpo del malato, del “demone” (diremmo oggi deficit energetico) causante la malattia. Anche la tragedia greca è testimonianza storico-antropologica di quella catarsi collettiva ottenuta grazie alla musica.
Oggi, la medicina ad orientamento psicosomatico, sta rivalutando il connubio musica –medicina, dove il farmaco sonoro interviene su tutto il corpo attraverso la ri-costruzione di un’armonia fisica e psichica perduta.
Sia nell’antichità che in molte culture ancora oggi, il suono è o è stato un mezzo e un supporto fondamentale per il miglioramento dello stato di salute delle persone e per le pratiche spirituali.
Dall’Egitto antico in cui i sacerdoti usavano la voce per attivare i centri energetici del corpo, all’India con i mantra, al Tibet che oltre alla recitazione di canti utilizzano le campane, le flange e i carillon nelle loro pratiche spirituali, alla Grecia antica con le dissertazioni filosofiche di Platone e Pitagora, a tutte le varie forma di sciamanesimo sia nella zona della Mongolia, che nel nord e sud America o nei deserti Australiani con il canto armonico, il tamburo, i rattle, i sonagli, il dejeridoo, alle tradizioni rurali europee con strumenti particolari come lo scaccia pensieri e i canti tradizionali, in tutto il mondo ed in ogni epoca la vibrazione sonora ha avuto una importanza rilevante come mezzo di accesso a dimensioni spirituali, collettive, di guarigione e di preghiera per l’essere umano.
Le testimonianze lasciate da Pitagora e Platone in Grecia, la musica dell’arpa di Davide di cui si parla nella Bibbia e gli inni dei Veda in India sono una conferma dei poteri curativi del suono. In epoca moderna, gli effetti terapeutici del suono furono scoperti dalla medicina nel 1896: alcuni generi musicali stimolavano la circolazione cerebrale e periferica, mentre altri influivano sulla lucidità mentale. Sono stati compiuti passi da gigante, e oggi parlare di musicoterapia non ha più un sapore segreto.
Per esempio, dagli atti del V° Congresso Europeo di Endocrinologia, sappiamo che alcune giovani donne affette da amenorrea ipotalamica funzionale (mancanza di ciclo mestruale), da più di cinque anni, sono state sottoposte a quattro settimane di terapia musicale. Sono stati rilevati incrementi significativi nella produzione di FSH , LH e Estradiolo, ormoni deputati alla regolazione dei cicli mestruali. E’ stato infatti rivisto anche il rapporto tra musica e corpo umano e si è affermato il concetto che l’orecchio, sia pure il più importante, non è l’unico organo bersaglio delle frequenze. Esistono studi accurati che Effetti della vibrazioni sul Liquor Fonte: dalla rete individuano nel Liquido Cefalorachidiano, uno dei recettori più importanti del corpo umano. Il liquor, è in grado di trasmettere al cervello i segnali delle onde armoniche inducendo così l’attivazione di importanti attività di sintesi. Parallelamente, alla musico terapia, si è sviluppata la cimaticoterapia.
Il termine Cimatica deriva dal greco Kyma (κυματικά - onda) ed indica lo studio che si occupa di capire come le vibrazioni di un’onda sonora riescano a generare delle forme visibili, grazie alla modificazione della materia, la cui forma varia al variare della frequenza emessa: una perfetta corrispondenza tra suono e forma.
Questa particolare disciplina, che rappresenta un portale sul mondo invisibile delle forme del suono, fu elaborata dal medico svizzero Hans Jenny che, verso la metà del Novecento, attraverso la scrupolosa sperimentazione e l'acuta osservazione, è stato in grado di articolare una base concettuale fenomenologica completa sugli effetti morfogenetici delle onde sonore sulla materia. Buona parte del suo lavoro traeva ispirazione dall’opera di Ernst Chladni, fisico viennese del XVII secolo il quale, facendo risuonare con un archetto una lamina di metallo, cosparsa di sabbia finissima, applicata alla cassa armonica di un violino, notò che l’energia sonora agiva sulla sabbia e ne plasmava l’assetto, disegnando su di essa delle figure geometriche caratterizzate da forma regolare e da linee simmetriche che si modificavano al mutare dell’altezza della nota.
Tali configurazioni sono tuttora designate con il nome di "figure di Chladni " il quale è noto per aver fissato i principi sperimentali dell’acustica, documentandoli in modo sistematico nel suo volume Entdeckungen über die Theorie des Klanges (Scoperte sulla Teoria dei Suoni).
Ernst Florenz Friedrich Chaldni pubblicò Entdeckungen über die Theorie des Klanges (Scoperte sulla teoria dei suoni). In questa ed altre opere all'avanguardia Chladni (Wittenberg, 30 novembre 1756 – Breslavia, 3 aprile 1827), pose le fondamenta di quella disciplina della fisica che avrebbe poi assunto la denominazione di acustica, la scienza del suono. Uno dei successi di Chladni fu di escogitare un metodo per rendere visibile quello che le onde sonore generano.
Il dottor Jenny si accorse però che risultava difficile lavorare sulla base delle indagini condotte da Chladni, in quanto le condizioni dell'esperimento non permettevano un sufficiente campo di osservazione, ragion per cui elaborò un metodo basato sull’effetto piezoelettrico. Nei suoi esperimenti si avvalse infatti del “tonoscopio”, un’apparecchiatura da lui stesso ideata capace di propagare la voce umana su lastre vibranti senza alcun dispositivo elettronico di collegamento intermedio. Ciò offriva la possibilità di vedere dal vivo l'immagine fisica della vocale, del tono o della canzone nell’istante in cui veniva prodotta e degli di schemi vibranti che continuamente prendevano forma.
Ponendo sostanze viscose, polveri di licopodio e fluidi su una piastra metallica collegata a un oscillatore di cristallo, controllato da un generatore di frequenza in grado di produrre un'ampia gamma di onde acustiche, faceva vibrare la piastra, notando che le varie sostanze, sotto l’influsso della pressione sonora, si organizzavano in diverse strutture caratterizzate da forme geometriche tipiche in base alla frequenza emessa dall'oscillatore. Jenny scoprì anche che se aumentava la frequenza, la complessità dei modelli cresceva e il numero di elementi diventava maggiore.
Un'altra scoperta interessante rilevava che i disegni, che altrimenti si formavano, ricordavano le strutture cellulari degli organi viventi. Questo gli diede l’opportunità di osservare tre principi in azione nel campo vibratorio che chiamò rispettivamente “cinetico-dinamico”, “figurativo-dinamico” e “periodico essenziale”. Questa triade costituiva un tutto indivisibile, in quanto ogni effetto prodotto dall’oscillazione portava la firma della configurazione, del movimento e di un gioco di forze dov’era proprio la periodicità che generava e sosteneva tutto.
Jenny si convinse che la vita è il risultato delle vibrazioni specifiche di ogni cellula, in altre parole, ogni cellula ha il suo suono, la sua nota. Nel capitolo conclusivo di em>Cymatics, A Study of Wave Phenomena and Vibration Hans Jenny, riunisce questi fenomeni in un'unità suddivisa in tre parti. Il potere generativo fondamentale risiede nella vibrazione che, con la sua periodicità, sostiene i fenomeni e i loro due poli. Ad un polo abbiamo la forma, lo schema figurativo; in corrispondenza dell'altro polo troviamo il movimento, il processo dinamico. Secondo Jenny questi tre campi - vibrazione e periodicità come campo di fondo, e forma e movimento come i due poli - costituiscono un indivisibile insieme, anche se talvolta uno di essi può avere il predominio. (Jenny, 2001). […]
Jenny dimostrò che la musica produce una struttura simile a quella di un tessuto: il suono crea la forma. Su questa base riteneva che la chiave per guarire il corpo si potesse trovare nella comprensione di come la frequenza sonora agisca sulle cellule e sulle strutture del corpo. Hans Jenny notò che determinati suoni corrispondono sempre alle stesse figure, inoltre, scoprì che acclamando i suoni di antichi linguaggi come il sanscrito o l'ebraico, le figure che si producevano, disegnavano il simbolo alfabetico che si pronunziava.
Nei suoi esperimenti realizzò tanto le figure di Chladni quanto quelle di Lissajous. Scoprì inoltre che se faceva vibrare una lastra secondo frequenza e ampiezza specifiche, sul materiale della lastra comparivano le forme e gli schemi di movimento caratteristici di quella vibrazione. Se modificava la frequenza o l'ampiezza, variavano anche lo sviluppo e lo schema.
Scoprì che se aumentava la frequenza, altrettanto accadeva alla complessità degli schemi; il numero degli elementi diventava maggiore. Se, d'altro canto, aumentava l'ampiezza, i movimenti diventavano ancor più rapidi e tumultuosi e potevano persino creare piccole eruzioni, dove il materiale effettivo veniva scagliato in aria. Le forme, le figure e gli schemi di movimento che comparivano si dimostrarono essere principalmente una funzione della frequenza, dell'ampiezza e delle caratteristiche inerenti ai vari materiali. (Jenny, 2001).
LA CIMATICA E L'EVOLUZIONE BIOLOGICA
Infatti, tutti i fenomeni osservati sulla superficie vibrante erano sempre il prodotto di un campo più ampio, e qualsiasi cambiamento nella frequenza del campo vibrazionale alterava immediatamente i fenomeni osservati. Gli schemi, quindi, potevano essere compresi solo all’interno del loro ambiente e i modelli di forma erano un'espressione del movimento e del processo di energizzazione, dove la relazione “creato-creatura” era inscindibile. Questo tipo di esperimenti permise a Jenny di produrre modelli vibrazionali in serie, di fotografarli e confrontarli, mostrando empiricamente come certe frequenze all'interno della gamma udibile potevano creare forme fluide, non solo nei liquidi, ma anche in polveri e paste viscose e come la materia inerte, animata dal suono, poteva assumere un movimento circolatorio analogo a quello degli organi del corpo e al complesso sistema fisiologico degli organismi viventi.
Jenny intuì che l’evoluzione biologica e la formazione della vita potessero originare da una primordiale matrice energetica, in un moto altamente organizzato dalle pulsazioni periodiche del suono. I suoi studi forniscono, tutt’oggi, una solida base per l’applicazione del suono e della musica in terapia, laddove sono proprio le frequenze sonore a influenzare i campi d’informazione dei geni, delle cellule e delle varie strutture del corpo, regolando il sistema ormonale e immunologico, così da ripristinare la condizione metabolica, qualora fiaccata.
Molti considerano il lavoro di Jenny la dimostrazione seminale più importante della capacità del suono di modellare la materia. Egli decise di concentrarsi sull'aspetto empirico dei fenomeni in un “quadro osservativo e sperimentale indiviso” in cui il “Tutto” era maggiore della somma delle singole parti, in modo da fornire un’indiscutibile summa di ricerche oggettivamente verificabili.
"Guardate il Tutto e arriverete a nuove comprensioni sui principi universali della Natura" asseriva Hans Jenny e noi non possiamo che essere ispirati dalla sua grande dedizione e intuizione. Anche noi dobbiamo vedere noi stessi come interezza, che in virtù di specifiche tonalità emotive si accorda alla realtà esterna scegliendo, a ogni istante, il ritmo e la melodia delle innumerevoli forme esperienziali dell’esistenza. D’altronde, stando alla natura onnipervasiva delle connessioni quantiche non locali, al di là dei limiti dello spazio e del tempo, non dovrebbe sorprenderci il fatto che non soltanto siamo noi il suono della creazione, ma anche i musicisti che lo intonano e i compositori che lo co-creano. Come noi suoniamo, così echeggia il mondo, perché il mondo siamo noi.
L’interesse del mondo scientifico verso la medicina vibrazionale inizia nel primo ‘900 in contemporanea con le scoperte di Albert Einstein: durante questo periodo sono stati oggetto di studio i campi energetici umani ed il loro comportarsi come un network di comunicazione. Il più importante scopo di questo circuito di comunicazione è quello di assistere il corpo e la sua chimica interna regolando le nostre funzioni fisiche, mentali e spirituali. Per regolare queste funzioni, i campi energetici umani hanno la capacità di comunicare tra loro influenzandosi l’un l’altro attraverso i processi di interazioni armoniche e risonanti.
In un momento di stress o “danno” la regolazione della nostra struttura corporea diviene in qualche modo sbilanciata ed in questo caso diremo “disarmonica” nei suoi campi energetici. Inizialmente la ricerca nel campo dei trattamenti acustico-vibrazionali si basò sulla formazione di un set di frequenze vibrazionali rappresentative delle strutture e funzioni umane in stato di salute e quindi armoniche e risonanti.
Vari processi di feedback, aiutarono a isolare e registrare le frequenze che presentano più valore armonico e quindi riequilibrante. Nel 1960 il Dott. e Osteopata inglese Peter Guy Manners creò da queste ricerche la “CYMATHERAPY”.
Dal Dott. Manners, oggi il suo erede è il Dott. Chris Gibbs, pediatra e padre della Clinica di Cimatica a Londra. Uno degli assunti indispensabili dei trattamenti di Cimatica è che “le vibrazioni sonore formano e regolano la struttura ed il movimento della materia” e di conseguenza, anche del corpo umano. Il campo della biofisica trasporta la medicina ad esaminare il corpo ed il suo stato di salute come un composto di campi e particelle energetiche. Attraverso l’emissione di frequenze che rappresentano strutture fisiche e funzioni in uno stato di salute, si supporta la frequenza emessa a livello biofisico del corpo. La cimatica è biorisonanza armonica del corpo.
LA VIBRAZIONE INFLUENZA IL NOSTRO CORPO E LA NOSTRA SALUTE, ECCO COSA FA LA CIMATICA
Il Prof. Carlo Ventura, direttore del laboratorio di biologia molecolare e bioingegneria delle cellule staminali, presso l’istituto di cardiologia dell’università di Bologna, in stretta collaborazione con Università della California, afferma che le cellule, come tutto l’universo, vibrano e, facendo ascoltare le giuste frequenze alle cellule staminali, queste ultime possono essere istruite per divenire cellule specifiche dei nostri organi. La vibrazione può dunque innescare la guarigione. Tantissimi scienziati contemporanei e passati affermano lo stesso principio di fondo: la frequenza è la chiave della guarigione e della malattia.
Il Dott. Pier Mario Biava in Italia lavora sulla riprogrammazione cellulare affermando che le cellule tumorali sono cellule staminali mutate perché manca la frequenza per lo sviluppo normale. Fornendo invece la frequenza informativa giusta le cellule tumorali tornano ad essere normali.
Bisogna considerare che la maggior parte di noi, vive quotidianamente molto stress e difficoltà emotive, che abbassano la frequenza del corpo. Quindi dovremmo regolarmente alzare la frequenza del corpo, piuttosto che aspettare che scenda ad un livello cosi basso da diventare un ospitante gradevole per invasori microscopici.
La Fisica quantistica, parla di “Universo Olografico“. Gli ologrammi sono immagini virtuali create proprio dall’interazione di due onde luminose, in cui la luce essendo pura e coerente è in grado di generare una forma, analogamente a quanto abbiamo visto per il suono e le figure da esso generate. Se la pellicola che crea l’ologramma, una volta impressa viene illuminata da una sola fonte si vedranno solo cerchi concentrici e nessuna immagine definita. Se però vi si dirige un secondo raggio, allora ecco apparire il soggetto in tutta la sua “apparente” tridimensionalità.
Pitagora diceva che la musica è la vera medicina e nelle antiche tradizioni religiose ed esoteriche i canti e i suoni venivano usati per indurre guarigioni fisiche e spirituali. Oggi la scienza sta riscoprendo tutto questo, aprendo le porte a quella che viene chiamata: “Medicina Quantistica”.
INTERAZIONE TRA CORPO E SUONO
Secondo il dottor Victor Beasley – appartenente al gruppo di ricerca presso la statunitense University of the Trees, “ogni cellula ha un campo magnetico che interagisce con quelli delle cellule simili vicine, dando così origine al campo magnetico di un sistema particolare all’interno del corpo umano”. Le vibrazioni dei vari atomi creano così una risonanza e si aggregano nelle cellule con atomi simili. Può accadere che per una qualsiasi causa, queste nostre note di risonanza interiore siano stonate, generando un malessere. Noi possiamo ridare il “LA” al nostro corpo attraverso la meditazione e la musica. In questo modo ristabiliamo l’ordine nell’organismo.
Metaforicamente il corpo umano è proprio uno spartito, direi una sinfonia, tanto è perfetto, che dio o la natura, se preferite, ha scritto. Perciò può accadere che alcune note stonate turbino la perfezione della scrittura musicale. Abbiamo quindi bisogno di un accordatore, di un direttore, di una guida, chiamatelo come volete, comunque qualcosa che riporti l’ordine nell’orchestra.
Diversi studi dimostrano che il corpo umano ha una vibrazione di base che va dai 7,8 agli 8 cicli al secondo, quando è in stato di rilassamento. La terra vibra alla frequenza fondamentale di circa otto cicli al secondo (detta risonanza Schumann). Il sistema nervoso di tutte le forme di vita è sintonizzato su tale frequenza.
Le onde del cervello quando sono in alfa (stato di serena vigilanza) sono intorno agli otto cicli al secondo. La frequenza di otto Hz e i suoi multipli armonici, sono quindi alla base di processi importanti per la vita e la natura. Una musica con un perfetto potere curativo, e rilassante, dovrebbe facilitare l’entrata nelle onde alfa del cervello.
Non finisce qui il rapporto tra musica e uomo. Altre ricerche hanno scoperto che il corpo umano risponde alle frequenze sonore anche quando non è consapevole. Un ricercatore e professore di musica R.Murray Schafer ha scoperto che per gli studenti statunitensi e canadesi la nota più facile da ricordare è ciò che corrisponde al “si naturale”, mentre per gli europei è il “sol diesis”.
Questo deriva dal fatto che in Canada la corrente alternata è a 60Hz (60 cicli al secondo), una frequenza in risonanza con il SI, mentre in Europa è a 50Hz, in risonanza con il SOL#. È appurato che i suoni hanno il potere di influire su: la respirazione, il battito cardiaco, la pressione arteriosa, la tensione muscolare, la temperatura della pelle, le secrezioni interne, le onde cerebrali. Anche i suoni che l’uomo non può avvertire (le onde ultrasonore) possono influenzare profondamente gli esseri umani.
Conseguenza di ciò è che tutte le onde elettromagnetiche alle quali siamo esposte sono influenti sul corpo umano e sulle sue funzioni. Per riportare un equilibrio che magari si è incrinato, la musica può essere un buon metodo. Comunque è consigliabile difendersi dalle onde che non sono in risonanza con la vita non esponendosi troppo a fonti potenti come antenne, centrali, alta tensione, ecc. Oppure adottando schermi di protezione, come quelli per i cellulari.
Un biologo molecolare russo, Pjotr Garajev ed un biofisico, assieme ad altri colleghi, hanno esplorato e compreso anche il comportamento vibrazionale-frequenziale del DNA. Di fatto il DNA è una rete simile ad Internet ma più sofisticato, perché’ esso intermodula ad ogni istante. Queste recenti scoperte russe dimostrano che il DNA può essere influenzato e riprogrammato attraverso le parole e le frequenze opportune, senza tagliare e/o sostituire i singoli geni.
Sconcertante pensare che l’equipe russa abbia dimostrato tutto ciò studiando quello che la biologia occidentale chiamava DNA SPAZZATURA; essa prendeva in considerazione solo il 10% di dna, ossia quello che sintetizza le proteine. Sensazionale, quindi ,la scoperta che il 90% di DNA sia tutt’altro che spazzatura o scarto! Secondo queste ricerche, il DNA non serve solo a costruire e mantenere il nostro corpo, ma anche come magazzino di memoria dati e comunicazione. Il DNA segue specifiche regole, molto simili alla nostra sintassi: un linguaggio ben preciso e articolato.
Fonti:
• https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/scienza_e_fisica_quantistica/che-cos-e-la-cimatica
• https://www.musica-spirito.it/guarigione-2/cimatica-studio-delle-onde-sonore/
• http://www.cymaticsource.com
• http://cymascope.com
• http://www.cymatics.org
• http://www.healingsounds.com/cymatic-research-3
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