Affido condiviso uguale più salute
Frequentare i genitori per almeno un terzo del tempo dopo la separazione previene molte malattie
La prestigiosa rivista internazionale Health Psychology Open ha pubblicato una vasta ricerca del pediatra italiano Vittorio Vezzetti sul tema “separazione coniugale e salute di minori e giovani adulti”.
L’esame della più aggiornata letteratura scientifica internazionale ha evidenziato recentemente nuove e insospettabili conseguenze legate a situazioni quali la perdita di un genitore (la cui causa più frequente nel mondo occidentale è proprio la separazione della coppia genitoriale), il conflitto a lungo termine, la marginalizzazione di una figura genitoriale, la violenza psicologica: tutte situazioni spesso correlate alla separazione genitoriale.
Tra le aree di impatto Vezzetti trova nella sua metanalisi l’assetto ormonale (specialmente surrene e adenoipofisi), i mediatori dell’infiammazione (proteina C reattiva), citochine, sistema immunitario, geni, cromosomi, età di sviluppo puberale e persino la statura. Uno degli aspetti più interessanti sviluppato nello studio è l’azione preventiva verso molte di queste alterazioni (suscettibili di causare a distanza di molti anni malattie psichiatriche, malattie infiammatorie croniche, tumori) da parte dell’affido materialmente condiviso che previene la perdita genitoriale, riduce il conflitto ed è associato a migliori outcomes relativi al benessere psicofisico.
La conclusione finale della ricerca è che l’argomento “separazione con figli minori” è primariamente un problema di salute pubblica (dieci milioni sono in Europa i figli di genitori non conviventi) e che, per prevenire danni molto gravi alla salute delle generazioni future, è necessario armonizzare le linee guida dei Tribunali secondo criteri scientificamente solidi analogamente a quanto già avviene nel mondo medico.
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