Vitamina D: l’ipovitaminosi indotta da farmaci
L'epilessia è un disturbo neurologico comune che può colpire a tutte le età. I farmaci attualmente utilizzati nel trattamento dell’epilessia possono provocare effetti collaterali sia acuti che cronici e possono influire negativamente sul metabolismo minerale osseo.
Anche i livelli sierici di 25(OH)D possono essere influenzati da trattamenti farmacologici come quelli utilizzati per curare l’epilessia. Questa valutazione è stata l’obiettivo di uno studio condotto nel 2010 da Menon e coll. e pubblicato sulla rivista Seizure - European Journal of Epilepsy. Lo studio, da poco recensito sul sito www.vitaminad.it, ha preso in considerazione 31 soggetti indiani, di età compresa tra i 12 e i 65 anni, che avevano appena cominciato una terapia farmacologica antiepilettica e che avevano livelli sierici di 25(OH)D normali (livelli di 25(OH)D >30 ng/ml) o insufficienti (livelli di 25(OH)D compresi tra 20 e 30 ng/ml). I risultati dello studio hanno mostrato come il 94% dei pazienti, dopo 6 mesi di trattamento farmacologico con antiepilettici, era in uno stato di ipovitaminosi D. L’ipovitaminosi D indotta da farmaci comporta una diminuzione dell'assorbimento del calcio a livello intestinale e, considerando anche la bassa assunzione di calcio nella dieta dei pazienti arruolati, questo tipo di condizione potrebbe avere un effetto negativo sul metabolismo minerale osseo.