Vile aggressione fisica e verbale contro il segretario generale del Sippe Alessandro De Pasquale
Gennaro Loffreda, Segretario Generale Aggiunto del Si.P.PE. informa che a Roma il 1° agosto 2013, all'ingresso principale del DAP all'interno del palazzo in presenza di testimoni e sotto le telecamere della video sorveglianza, mentre si concludeva un incontro sindacale "linee guida sulla sorveglianza dinamica" tra le OO.SS. e i vertici dell'amministrazione penitenziaria,
Alessandro De Pasquale Segretario Generale del Si.P.PE. veniva aggredito verbalmente e fisicamente, per futili motivi, da altro Segretario Generale di altro sindacato rappresentativo della Polizia Penitenziaria. Riferisce il Segretario Generale Aggiunto Loffreda che il De Pasquale veniva afferrato al collo e veniva attinto da un calcio al ginocchio sinistro. “Queste azioni sono incomprensibili sotto il profilo umano e vili sotto l’aspetto pubblico-sindacale: proprio per questo non mi intimidiscono ma, al contempo, mi danno l’occasione -soprattutto quale rappresentante del Si.P.Pe.- per proseguire nella strada intrapresa del cambiamento, della trasparenza e della collegialità, puntando alle donne e ai giovani della polizia penitenziaria”. Questi attacchi, quindi, rendono più urgente il nostro lavoro e il nostro impegno per un sindacalismo moderno, plurale e attento ai più deboli. Questo è quanto affermato dal Segretario Generale Aggiunto Gennaro LOFFREDA il quale, esprimendo solidarietà al leader del Si.P.Pe., afferma altresì: “Il sindacalista aggressore dovrebbe tener conto dell’immagine pubblica che riveste e della responsabilità che ha verso i propri iscritti; ci risulta che egli non sia nuovo a tali comportamenti nei confronti del nostro Segretario Generale ragion per cui, dopo aver valutato attentamente la vicenda abbiamo ritenuto necessario, a tutela dell’immagine del sindacato e dell’integrità fisica e morale del Segretario Generale De Pasquale, dare mandato all’avvocato del Si.P.Pe. per presentare una denuncia/querela e, al contempo, abbiamo chiesto all’amministrazione penitenziaria, nelle forme previste dalla legge, la conservazione delle immagini riprese dal sistema di video sorveglianza del DAP per gli sviluppi investigativi”.
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