Transdolomites interviene sulproblema delie vittime della strada
Gli interventi necessari nei territori montani
Sara Piffer, 19 anni anni e una vita di sogni nella sua mente. Così sino a pochi istanti prima del tragico incidente.
Purtroppo Sara si è aggiunta a quello che ormai è diventato un elenco senza fine di vittime della strada. La Sua famiglia ,alla quale vanno le nostre condoglianze, anch'essa entra a far parte di un elenco di quasi tremila nuove famiglie che annualmente in Italia vivono il dramma di un lutto per la perdita di uno o più familiari che hanno perso la vita sulle strade. Se volgiamo lo sguardo all'indietro possiamo ben parlare di decine e decine di migliaia di famiglie che hanno vissuto la stessa esperienza: domani a chi toccherà?
Non sta a Transdolomites esprimere giudizi di colpevolezza su quanto accaduto ma alzare la voce su una situazione intollerabile e che continua a svilupparsi nell'indifferenza di troppi, quello sì. Indifferenza, egoismo, ignoranza, anche la barbarie nella quale stiamo precipitando. C'è che ha elevato ad eroi i vandali di autovelox non curanti che tali azioni rappresentano l'espressione del disprezzo per le vittime e famiglie vittime della strada: La vergogna elevata ad eroismo
Ci associamo allo sfogo di Gilberto Simoni che avevamo avuto il piacere di ospitare in occasione di un nostro convegno al Muse dedicato al tema della sicurezza stradale e del costo sociale della mobilità.
Quale senso del rispetto della vita abbiamo nel momento in cui ci mettiamo in viaggio su una strada? Abbiamo la consapevolezza che dal momento in cui siamo alla guida abbiamo la responsabilità della nostra vita e di quella del nostro prossimo?
Si potrà ben parlare di codice della strada, di sanzioni e via dicendo ma a nostro avviso l'inizio della svolta potrà avere luogo nel momento in cui nella coscienza di ognuno di noi farà prepotentemente breccia la consapevolezza che sulle strade bisogna cambiare radicalmente il modo di viaggiare.
Si è data tanta enfasi al tema della paura di addentrarsi nei boschi per la questione dei grandi carnivori. Tema certamente non paragonabile a ciò che riguarda la sicurezza stradale ma la domanda ci pare doveroso fare è; ma 3000 morti all'anno circa 150.000 incidenti e oltre 200.000 feriti/anno che posto trovano nella nostra sensibilità. Eppure questi dati sono la punta di un iceberg perchè sono l'esito finale di una somma di comportamenti sulle strade e di quasi incidenti. Purtroppo il rischio stradale è stato metabolizzato, anestetizzato quasi come una normalità.
Il mondo della strada ed i rischi connessi non hanno la medesima matrice e per " sfondare " finalmente nella quotidianità della società civile individuiamo le seguenti linee di azione a 360 gradi:
- campagna decisa di educazione civica che riguardi tutti,dai giovani agli adulti.
- Non solo repressione ma promuovere conoscenza del fenomeno mobilità. Gli autovelox hanno la loro funzione ma molto più utile sarebbe rendicontare scientificamente ai cittadini gli effetti di un sinistro viaggiando ad es a 50 oppure 30km/ora. Una riduzione generalizzata dei limiti di velocità a 30 km/ora in città a paesi , come sempre più diffusamente avviene nell'Unione Europea e resto del mondo è dimostrato produce una sensibile riduzione dei casi di mortalità, feriti e in generale di feriti gravi
- una mappatura capillare della rete stradale ; strade, marciapiedi, attraversamenti pedonali, piste ciclabili per stilare un elenco analitico delle situazioni di rischio e programmare di conseguenza gli interventi.
Lo scrivente, Massimo Girardi, più volte su questo aspetto, ha realizzato dei report fotografici in val di Fassa e Fiemme, poi pubblicati sui media ma troppo pochi sono stati gli interventi eseguiti. L'invito a sindaci, assessori competenti, e chi siede negli uffici provinciali a stare meno negli uffici e mettersi in cammino sulle strade, ad essere maggiormente presenti nella realtà di certe situazioni per capire quale giungla spesso è la rete stradale urbane ed extraurbana
- adottare una campagna " pubblicità progresso" forte, scioccante con frasi forti e perchè no, esporre lungo il ciglio delle strade le foto delle tante vittime che ci hanno lasciato????
- il ruolo del trasporto pubblico: basta a interpretare i servizi pubblici come un servizio dovuto agli studenti,lavoratori o le fasce economicamente più deboli.
deve assurgere a diventare il pilastro strategico della mobilità per tutti, con l'obiettivo coraggioso di togliere dalle strade quante più auto possibile non solo di giorno ma anche con i servizi serali e notturni . Trasporto pubblico che deve essere riconosciuto anche come pilastro fondamentale per la crescita qualitativa del settore del turismo.
INFO
Massimo Girardi, Presidente di Transdolomites
Cell. 320.4039769
www.transdolomites.eu