Think! Una fondazione per innovare l'innovazione
THINK! (The Innovation Knowledge Foundation) è un istituto di ricerca internazionale indipendente e no-profit - un think tank – che si pone l’obiettivo di raccogliere, elaborare, condividere e diffondere informazioni sull’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e delle tecnologie digitali per promuovere i processi di innovazione, la crescita economica e lo sviluppo umano nelle economie mature, emergenti ed in via di sviluppo, in un' epoca caratterizzata dalla centralità dei temi della sostenibilità ambientale ed energetica.
Roberto Masiero e Giacomo Vaciago varano l'iniziativa Think! The Innovation Knowledge Foundation, una iniziativa no profit indipendente e privata che si propone di mettere in rete talenti e agenti dell'innovazione per ridestare l'asfittico dibattito in Italia Roberto Masiero, presidente di The Innovation Group vara l'iniziativa Think! The Innovation Knowledge Foundation. Una iniziativa non profit, volontaria, indipendente che si propone di elevare l'asfittico dibattito sulla innovazione in Italia.
Come? Mettendo in rete i talenti, le esperienze, il tempo delle persone che vogliono imparare dalle cose che funzionano, cercare dove funzionano, imparare quali politiche funzionano lì dove funzionano così da replicarle in Italia.
Per fare una fondazione non profit servono soldi. I primi soci del Comitato Scientifico, si sono autotassati per varare la piccola barchetta che pesca sulla Fossa delle Marianne con l'idea di farla diventare ben presto un peschereccio d'altura e andare anche oltre.
I Fondatori di THINK! sono: Roberto Galimberti, Riccardo Genghini, Luciano Martucci, Roberto Masiero, Roberto Polillo, Carlo Salvatori.
I membri del Comitato Scientifico sono Andrea Bonaccorsi, Giampio Bracchi, Pier Luigi Celli, Fiorello Cortiana, Luca De Biase, Fiorella De Cindio, Derrick De Kerckhove, Giorgio De Michelis, Riccardo Luna, Flavia Marzano, Alessandro Osnaghi, Francesco Sacco, Michele Vianello.
L'economista Giacomo Vaciago, Professore Ordinario di Politica Economica e Economia Monetaria, Università Cattolica di Milano, nel “Manifesto per far ripartire la crescita nel nostro Paese” dice: "è urgente definire una sola priorità: far ripartire la crescita del nostro Paese. E questa priorità a sua volta richiede una preliminare decisione culturale e politica: porre l’innovazione e quindi la rete al centro della necessaria trasformazione del Paese".
www.thinkinnovation.org
Masiero ha spiegato: Santa Teresa d'Avila, che ha costruito un grande impero di attività benefiche, e molti monasteri: e diceva "Teresa da sola non può fare nulla. Teresa e Dio possono fare molto. Teresa, Dio e i soldi possono fare tutto".
"Questa di Think! è una casa di vetro. La maggior parte di coloro che ci lavorano non sono retribuite. E quindi i fondatori hanno messo un fondo sostanziale per operare, contiamo su fondi di terzi per le nostre ricerche, mettiamo a disposizione le competenze della rete che stiamo costituendo. Ricorreremo senz'altro ad aziende ICT e non, per contributi di corporate responsibility. E propongo a tutti di pagare una fiche di iscrizione individuale di 60 euro, 500 per i sostenitori, 25 euro per gli studenti.
L'importante sono le risorse umane. Faremo ciò che riusciremo a fare. Però per fare c'è bisogno del vostro lavoro, volontario. E sul sito è impostato una ricerca di posizioni che ci servono per cui chiediamo intervento volontario. Molti hanno voglia di comprarsi un pezzo di immortalità: project managers, analisti, chi lavora sugli eventi, nativi digitali, studenti di madrelingua inglese o americana, esperti di amministrazione. Chiediamo a tutti una opportunità. Donare per una buona causa perché la passione cambia il mondo. Quindi contattateci".
Giacomo Vaciago, da parte sua, ha aggiunto alcune osservazioni: "Uno studio di progettazione oggi, ha una produttività dieci volte maggiore di 10 anni fa. Grazie ai computer, al web e a tante cose. Ma certamente la produttività non ha confronti col passato.
Come Italia siamo stati capaci di fare le ferrovie e l'elettrificazione, ma non ha voluto né ha saputo fare l'innovazione.
E così sarà nei prossimi 5 anni se non succede nulla, se non facciamo nulla. Il Manifesto di THINK! parte da questa riflessione: siamo un gruppo di persone che lavora a vari titoli e che partecipa di questo nuovo mondo, che si ritrovano e ragionano assieme per individuare quelle priorità, quelle poche che veramente servono. La prima priorità che il Paese deve darsi è scegliere solo ciò che garantisce la crescita del Paese. E la crescita di tutti.
Non basta che qualcuno cresce a spese degli altri. La priorità è la crescita del Paese, ossia fare le cose come la tecnologia consente perché è molto più produttivo di quanto si faceva e si fa nel modo antico. La mia nipotina va a scuola e porta 3,5 Kg di libri sulle spalle. Il greco è rimasto sempre quello. Ma la scuola non ha cambiato in nulla.
Inoltre: non è possibile perdere un anno per scoprire che non avendo mai valutato i costi per dare i soldi alle Università migliori, si deve rinunciare a varare la riforma dell'Università lasciandola solamente con i tagli di bilancio di Tremonti.
La priorità Paese è tornare a crescere, aumentando la produttività, con gli investimenti che occorrono, ma contando sul fatto che le potenzialità di sviluppo sono enormi. E soprattutto è che se non si fanno quelle cose che suggeriamo nel Manifesto, come Italia ci votiamo al sottosviluppo".
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