Sono nate prima le maschere di Carnevale o di Halloween?

La maschera, oggetto talvolta oscuro talvolta divertente. Ma sara' nata prima la maschera di Halloween o quella di Carnevale? Lo vediamo in questo articolo con un po' di spirito e curiosità.

Se osserviamo la storia della maschera che davvero si perde nella notte dei tempi, si sono trovati esempi addirittura risalenti a novemila anni fa, scopriamo qualcosa di veramente curioso.

Dissimulare il proprio volto, infatti, ha origini antichissime: si creavano maschere con la corteccia degli alberi o con il legno, con il fango e con la paglia. Addirittura gli archeologi hanno trovato maschere di pietra.

Verrebbe quindi da pensare che sin dai tempi antichissimi si indossassero maschere di Carnevale.
In realtà la maschera non nasce come gioco bensì come oggetto per raggiungere la trascendenza. Lo sciamano della tribù entrava in contatto con gli spiriti nascondendo il viso il che aveva, naturalmente, una notevole connessione con lo spaventare i membri della tribù ed assoggettarli alla religione dello sciamano.

Ma non solo. Prima della scoperta dell’elettricità, la vita era ancor più di oggi scandita dall’alternarsi delle stagioni. Autunno e soprattutto inverno erano le stagioni buie e, non disponendo di illuminazione artificiale se non la fiamma, tradizionalmente erano periodi forieri di mistero e, di conseguenza, di leggende e miti oltre ad una buona dose di spiritismo.

Gli antenati di Halloween nacquero allora quando in molti paesi del mondo e molti in Italia, le popolazioni contadine solevano esorcizzare l’inizio della stagione oscura con feste e falò molto spesso con danze e, eccoci al dunque, personaggi che indossavano maschere a rappresentare gli spiriti della notte da allontanare.

Erano le prime maschere di Halloween quando ancora Halloween doveva nascere. Tuttavia il periodo era quello e questo perché non va dimenticato che la festa di Ognissanti non nacque il primo novembre bensì il 13 Maggio. La festa dei Santi e Martiri fu spostata da Papa Gregorio terzo in pieno autunno proprio perché i contadini continuavano con le loro feste pagane in quei periodi, cosa inammissibile per la Chiesa di allora. E parliamo dell’anno 835!

Quindi possiamo ben dire che le maschere di Halloween sono nate prima delle maschere di Carnevale che però hanno poi preso una direzioni ludica tutta loro proprio in parallelo all’evoluzione delle liturgie ecclesiastiche.

L'etimo Carnevale, infatti, deriva dal latino "carnem levare" ossia carne levare perché con l’avvicinarsi del periodo quaresimale con i digiuni previsti dal cristianesimo in cui non si poteva consumare la carne, ci si lasciava andare in abbondanti libagioni per prepararsi alla Quaresima.

La maschera, già evoluta come icona dei personaggi di spettacoli itineranti e, soprattutto, teatrali divenne pian piano oggetto di divertimento per tutti ma fu nella Repubblica di Venezia ad assumere una valenza sociale. Le maschere del Carnevale di Venezia, infatti, diventarono un modo per livellare le classi sociali solo per pochi giorni. La maschera infatti rende tutti uguali, ricchi e poveri, nobili e popolani.

Certo, fa un po’ sorridere pensare a tali origini nell’osservare il meraviglioso sfarzo dei costumi di carnevale veneziani di oggi fatti di tessuti preziosi e stupendi broccati ma anche di maschere di carnevale adornate di pietre preziose. La partecipazione al Carnevale di Venezia, ormai appannaggio di turisti di ogni paese spesso con portafogli consistenti, è ben lontana dal livellare le classi sociali, basti pensare a quel famoso turista giapponese, di cui hanno riportato più volte le cronache, che da anni si reca alle feste più belle della Serenissima indossando un costume barocco spettacolare ma, soprattutto, con uno scettro d’oro vero del valore di parecchie migliaia di euro.

In sostanza possiamo ben dire che le prime maschere erano per gli spiriti e che, quindi, sono nate prima le maschere di Halloween che quelle di Carnevale ma l’importante, in un caso o nell’altro, è di indossarle per divertirsi almeno per una sera e dimenticare i problemi di tutti i giorni.

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