Senato, interventi sul caro energia: gli avvocati Cacciola e Carpentieri denunciano una crisi che colpisce tutti
Dal Senato gli avvocati Cacciola e Carpentieri lanciano un appello urgente: servono soluzioni strutturali per arginare il sovraindebitamento e salvare il tessuto produttivo.
L’aumento dei costi energetici sta diventando una vera emergenza nazionale. Mercoledì 2 aprile 2025, al Senato, si sono accesi i riflettori sulle conseguenze drammatiche che questa crisi comporta per famiglie e imprese. A intervenire sono stati gli avvocati Elvira Carpentieri e Francesco Cacciola, portando numeri, testimonianze e richieste precise.
L’Avv. Elvira Carpentieri, presidente del Centro Studi sulla crisi economica delle famiglie italiane, ha tracciato un quadro realistico del disagio vissuto da milioni di nuclei familiari. “Non si tratta solo di aumenti in bolletta – ha sottolineato – ma di un processo che sta erodendo il reddito disponibile, creando nuove forme di povertà e spingendo sempre più famiglie nell’indebitamento”.
Secondo i dati riportati, nel 2024 il 35% delle famiglie italiane ha destinato oltre il 10% del proprio reddito al pagamento delle utenze, mentre la spesa media annua per l’energia si aggira intorno ai 900 euro. Le più colpite? Famiglie monoreddito, giovani, pensionati e chi vive nel Mezzogiorno, dove l’accesso a fonti energetiche alternative è spesso limitato.
La proposta avanzata è chiara: serve una riforma strutturale che punti su maggiore equità, consulenza sul debito, educazione finanziaria e sostegno reale al potere d’acquisto.
A seguire, l’intervento dell’Avv. Francesco Cacciola ha evidenziato le gravi difficoltà affrontate dal mondo imprenditoriale. L’incremento dei prezzi dell’energia – +22,5% tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 – sta minacciando la sopravvivenza delle PMI, in particolare nei comparti produttivi, nei trasporti e nella ristorazione.
“Senza supporto finanziario e con un accesso al credito sempre più limitato, molte aziende non hanno via d’uscita”, ha affermato Cacciola, chiedendo al governo di attuare misure immediate: riconversione dei debiti, garanzie statali più forti e transizione incentivata verso fonti rinnovabili.
Due voci autorevoli che, con approcci diversi, hanno lanciato lo stesso appello: non c’è più tempo da perdere. Famiglie e imprese non possono affrontare da sole una crisi che ha radici profonde e conseguenze potenzialmente irreversibili.
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