Sblocco licenziamenti 2021. Esonero dei contributi al 100% per i dipendenti riconfermati
Il Governo ha previsto l‘esonero dei contributi al 100% per i dipendenti che saranno riconfermati quando inizierà lo sblocco dei licenziamenti 2021. Ma questo non è tutto. Il Senato si prepara ad inserire nel decreto sostegno Bis un pacchetto di misure per incentivare il mantenimento dei posti di lavoro. Tutto questo per premiare le imprese in vista della fine del blocco dei licenziamenti previsto per il 30 giugno. Coronavirus, che impatto avrà sulle banche? Ecco chi può guardare oltre il virus Operatori di Borsa Il lockdown da Coronavirus è ormai scattato per il 92% del Pil mondiale.
Si parla al contratto di occupazione a tempo indeterminato con un periodo di prova di massimo sei mesi. Le imprese che lo adotteranno potranno godere di sgravi contributivi al 100%. Agevolazione che dovrà essere restituita se il lavoratore non dovesse essere assunto. Poi il nuovo contratto di solidarietà rivolto ad aziende con un calo di fatturato di almeno 50%. Questi potranno ridurre del 70% la normale retribuzione dei propri dipendenti. Verrà potenziato il contratto di espansione che consentirà di mandare in pensione i lavoratori fino a 5 anni prima dei normali requisiti nelle aziende con almeno 100 dipendenti.
Sblocco dei licenziamenti, commercio turismo i settori più colpiti
Per i settori del Commercio e del Turismo, i più colpiti dalla crisi, si sta definendo un esonero contributivo al 100% per i dipendenti in uscita dalla cassa covid che vengono riconfermati dopo il blocco dei licenziamenti. La preoccupazione per la fase che si apre il primo luglio è alta. Tutto questo perché la crisi ha già spazzato via un milione di posti di lavoro e altri 500mila sarebbero a rischio. Lo sblocco dei licenziamenti 2021 potrebbe innescare un meccanismo a catena pericoloso. Consiglio di leggere il seguente articolo sulle attività on-line.
Questo lo afferma il segretario della cisl/che chiede di prolungare lo stop dei licenziamenti. Dura la ripercussione anche sulle imprese sono oltre 73 mila le aziende secondo le Stime dello svimez che rischiano l’espulsione dal mercato. Dopo lo sblocco dei licenziamenti 2021, di queste quasi 20 mila sono al sud. Sulla ripresa incide anche l’impressionante calo demografico che l’Italia registra ormai da troppo tempo. ” Senza figli non c’è futuro ” sono parole del Presidente del Consiglio Mario Draghi condivise da Papa Bergoglio. Si sono incontrati oggi agli Stati Generali sulla natalità.
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