Pillole informative: pleurotus ostreatus
I funghi con proprietà medicinali sono tanti e ognuno di loro, seppure abbiano in comune la caratteristica di essere tutti antiossidanti e antinfiammatori, nonché immunomodulanti, ha caratteristiche specifiche che li contraddistingue.
Segnalo una sintesi delle possibili indicazioni cliniche secondo:
IVO BIANCHI, MICOTERAPIA "I funghi medicinali nella pratica clinica", Palermo, Nuova Ipsa Editore, 2008, pag. 246-247;
STEFANIA CAZZAVILLAN, Funghi Medicinali, Nuova Ipsa, Palermo 2011;
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Nome scientifico: Pleurotus ostreatus.
Fungo saprofita-parassita, di colore variabile dal bruno-violaceo, bruno-rossiccio o grigio-biancastro. Cresce su vecchie ceppaie, su tronchi vivi di latifoglie (gelsi, pioppi, ecc.); fruttifica dall'autunno alla primavera successiva e anche in inverni miti.
Attività ipocolesterolemica
Due studi (Bobek et al.) su ratti hanno dimostrato che il Pleurotus era in grado di ridurre del 46% i livelli di colesterolo nel sangue, del 51 % l’accumulo di colesterolo del fegato e 32% l’accumulo di trigliceridi del fegato. Il dr Bobek ha anche osservato l’aumento del Colesterolo buono “HDL”. La caratteristica più importante di questo fungo è l’attività ipocolesterolemizzante.
Pleurotus ostreatus possiede notevoli quantità di Lovastatina: la Lovastatina naturale ha la stessa efficacia anticolesterolo, senza dare effetti collaterali. Questo perché la lovastatina naturale non agisce solo riducendo la produzione di Colesterolo, bloccando l’attività dell’enzima , l’enzima necessario alla produzione del Colesterolo(HMG-CoA), ma soprattutto ne elimina l’accumulo nel fegato, versando il Colesterolo in eccesso nella bile, che attraversa l’intestino e lo scarica all’esterno.
Inoltre la presenza di altre sostanze presenti nel fungo, che lavorano in sinergia, danno altri effetti che diminuiscono anche l’assorbimento del Colesterolo ed aumentano la distruzione del colesterolo in eccesso.
Questa caratteristica di favorire la eliminazione del Colesterolo é presente anche in altri funghi come, lo Shiitake, il Reishi ed il Maitake ad esempio, perchè i funghi sono cibi ipocalorici, perchè non contengono grassi e quindi si spiega come mai spazzano via facilmente il Colesterolo, nel fegato o nelle pareti arteriose dove i funghi passano. Sono tra i cibi più ipocalorici del pianeta come le carote il sedano. Il Pleurotus Ostreatus, rispetto agli altri funghi ha un’azione nettamente più spiccata nell’eliminare il Colesterolo, senza dare nessun effetto collaterale, nè interazioni con farmaci.
Attività antiossidante
Poiché era stato ipotizzato un effetto antiossidante di Pleurotus ostreatus, esso è stato studiato in ratti nei quali era stata indotta epatotossicità con CCl4 in¬traperitoneale (2 mg/kg) per 4 giorni con conseguente alterazione della funzionalità epatica e riduzione degli enzimi antiossidanti. Il trattamento con Pleurotus ha ripristinato una corretta funzionalità epatica ed ha determinato un aumento del livello di enzimi antiossidanti, confermando sia la sua attività antiossidante che epatoprotetti¬va.
Attività antiinfiammatoria
L’attività antiinfiammatoria si è dimostrata molto efficace nell’infiammazione acuta indotta da carragenina e da formalina con effetti paragonabili a quelli del diclofenac.
Attività antiaggregante piastrinica
L’attività antiaggregante è legata alla presenza di Adenosina 5' -difosfato (ADP); l’estratto di Pleurotus inibisce l’aggregazione piastrinica dall’88% al 95%.
Entrambe le proprietà ne suggeriscono un potenziale utilizzo nelle malattie cardiovascolari.
Effetti sul sistema immunitario
Su Pleurotus ostreatus sono stati effettuati numerosi studi che gli hanno attribuito effetti immunomodulanti, attività antineoplastica, antivirale, antibatterica, antibioti¬ca, antiinfiammatoria.
I ricercatori in due studi condotti in laboratorio hanno scoperto due sostanze, che hanno hanno dimostrato interessanti proprietà citotossiche su cellule tumorali :
• una proteina citolitica chiamata ostreolisina si è rivelata citotossica su cellule tumorali di mammifero
• una lectina dimerica (40 e 4lkD) ha evidenziato potente attività antitumorale in topi affetti da sarcoma 180 e da epatoma H22. Il gruppo trattato con lectina dimerica del Pleurotus ostreatus ha avuto un notevole aumento della sopravvivenza globale, rispetto al gruppo di confronto non protetto dalla lectina dimerica del Pleurotus ostreatus.
Ricercatori hanno poi approfondito ed osservato che Pleurotus si è rivelato quello con maggiore attività citotossica su cellule di carcinoma prostatico, rispetto ad altri 20 funghi con proprietà terapeutiche presi in esame.
I ricercatori hanno osservato che Pleurotus ha dimostrato un interessante effetto nella prevenzione di tumore, che si ottiene in laboratorio somministrando la dimetilidrazina (DMH), che è un potente cancerogeno. I ricercatori hanno osservato nel gruppo Pleurotus un numero di carcinomi molto inferiore rispetto al gruppo di controllo non Pleurotus.
Storia
Il Pleurotus ostreatus, chiamato anche orecchione, è il più comune tra i pleuroti, lo si trova in autunno e in inverno nelle zone settentrionali temperate. Cresce, in palchi o in file, su vecchie ceppaie, tronchi e parti morte si alberi vivi, specialmente latifoglie, salici e pioppi. Si tratta di un fungo saprofita-parassita. In cinese è chiamato Píng g?, che significa “fungo piatto”. È un Basidiomycota, della classe dei Basidiomycetes, dell’ordine delle Agaricales e della famiglia delle Pleurotaceaeenere.
La leggenda del PLEUROTUS
Nella dinastia Sung (420-479 a.C.) si riferivano a questo fungo come al “fungo dei fiori celestiali”. Gli effetti benefici di questo fungo per la salute sono stati scoperti in modo indipendente nei diversi continenti. La conoscenza delle sue proprietà medicinali non viene, per una volta, solo dall’Asia, ma anche dalla tradizione del Centro Europa, del Sud America e dell’Africa. È stato coltivato per la prima volta negli Stati Uniti, ma ad oggi è prodotto in tutto il mondo.
Caratteristiche principali
Allo stadio iniziale di crescita assume una forma convessa, e si trova intimamente unito ad altri cappelli che gli crescono attorno; successivamente assume una forma di ostrica ed è spesso eccentrico, imbricato con altri cappelli, a volte numerosi. Il colore varia da bruno-violaceo, bruno-rossiccio o grigio-biancastro; il margine è involuto, liscio, ma a maturità tende ad appianarsi con possibili fratture. Il diametro può misurare mediamente 20-25 cm. La cuticola è serica, ma diventa decisamente vischiosa con il tempo umido.
Le lamelle sono alte, più o meno fitte, morbide, decorrenti sul gambo, di colore biancastro. Il gambo è corto, laterale o spesso mancante, di colore bianco, duro, liscio e peloso alla base. La polpa è molto compatta, piuttosto tenace, di colore bianco, ha un odore di farina fresca e un sapore gradevole. È quindi un fungo mangereccio, ottimo in cucina, ma devono essere impiegati esemplari giovani; se infatti l’orecchione è molto stagionato può causare qualche disturbo intestinale.
Questo fungo si presta molto bene a essere conservato sott’olio, cotto sulle braci, o impanato e fritto in padella. Essendo una specie invernale, non è consigliato conservarlo nel congelatore.
Componenti generali del PLEUROTUS
Il Pleurotus ostreatus contiene: una grande quantità di proteine, otto amminoacidi essenziali (eccetto il triptofano), le vitamine B1, B2, B3, B5, B7, vitamina C e PP ed elementi minerali (calcio, magnesio, ferro, rame, manganese, fosforo, potassio, selenio, sodio e zinco).
Questo fungo parassita-saprofita contiene composti bioattivi che sono responsabili degli effetti immunomodulanti, dell’attività antibatterica, antivirale, antinfiammatoria, antineoplastica che numerosi studi gli hanno attribuito:
Betaglucani e glicoproteine
Lovastatina
Ostreolisina
Laccasi
D-glucosio ossidasi
Ribonucleasi
Lectine dimeriche
Peptide di 9 kD con attività ribonucleasica
Acido palmitico e linoleico
Sostanze bioattive
Le sostanze bioattive principali, riconducibili all’effetto benefico di questo fungo sull’organismo, sono le fibre alimentari, le vitamine del gruppo B, le numerose sostanze antiossidanti e la lovastatina. Le fibre alimentari rendono il Pleurotus ostreatus un ottimo prebiotico; queste sostanze non sono assorbite dall’organismo ma sono utilizzate dalla flora intestinale. I prebiotici favoriscono la corretta crescita del macrobiota umano, in particolare dei lactobatteri, e ne regolano l’attività. Hanno, inoltre, interessanti proprietà nutrizionali in soggetti aventi diabete, sindrome metabolica, acidosi sistemica, obesità e allergia.
Le vitamine del gruppo B, come sappiamo, sono indispensabili all'organismo umano infatti costituiscono un ruolo essenziale al normale funzionamento del sistema nervoso, del tono muscolare dell'area gastroenterica e sono molto utili per il corretto funzionamento di cute e capelli, ma anche per bocca e occhi, per la corretta funzionalità epatica, per la conversione dei carboidrati in glucosio (elementi primari utilizzati dall'organismo per la produzione di energia) e sono fondamentali per il metabolismo di lipidi e proteine.
Le sostanze antiossidanti contenute sono la vitamina C (acido ascorbico) e PP (acido nicotinico); la prima è indispensabile per la salute della pelle, in quanto interviene nel processo di produzione del collagene, e mantiene stabili la vitamina A, la vitamina E, l'acido folico e la tiamina. L’acido nicotinico è indispensabile per la produzione della nicotinammide adenina di nucleotide (NAD) e nicotinammide adenina dinucleotide fosfato (NADP): il NAD viene sintetizzato, nell'organismo, da tre diverse vie che coinvolgono, rispettivamente, l'acido nicotinico, la nicotinammide e l'acido chinolinico. Il NADP, invece, viene ottenuto attraverso il legame tra un gruppo fosfato ed il gruppo OH del NAD. Sia il NAD che il NADP vengono coinvolti in molteplici reazioni di ossidoriduzione di vie sia cataboliche che anaboliche.
La lovastatina è una statina naturale, scoperta nel 1970 e immediatamente sviluppata come farmaco per abbassare il colesterolo “cattivo” LDL. La lovastatina si trova nel micelio, nei primordia del fungo e nella parti del fungo adulto. Riduce sensibilmente la sintesi delle LDL e delle VLDL, che principalmente condizionano i livelli serici del colesterolo stesso, e questo effetto è potenziato da una diminuzione della dell’assorbimento e della biosintesi del colesterolo, un aumento del catabolismo del colesterolo e dell’eliminazione e della degradazione degli acidi biliari. Si ha, inoltre, una riduzione dell’attività dell’HMG-CoA e quindi una riduzione della sintesi di colesterolo endogeno.
Studi scientifici
Dati sperimentali hanno evidenziato che l’aggiunta del 10% di Pleurotus ad una dieta contenente l’1% di colesterolo ha ridotto, in conigli maschi, il colesterolo serico del 65% e il contenuto di colesterolo nel fegato, cuore, muscolo estensore e aorta rispettivamente del 60, 47, 25, e 79%. Nel gruppo trattato rispetto al controllo è stata inoltre notata una sostanziale riduzione del danno coronarico e della fibrosi del miocardio, oltre che la presenza di una minore quantità di cellule schiumose in tutti i tipi di lesione ateromasica. Altri due studi (Bobek et al.) su ratti sottoposti ad un regime ricco di colesterolo hanno dimostrato che una dieta contenente 5% di Pleurotus era in grado di ridurre del 46% i livelli di colesterolo serico, di interferire sull’accumulo di colesterolo e trigliceridi a livello del fegato (rispettivamente del 51% e 32%) e di aumentare la frazione di colesterolo-HDL. Lo stesso regime portava ad una riduzione del 53% delle VLDL e del 47% delle LDL.
Il genere Pleurotus è rappresentato in Cile da due specie, il P. ostreatus e il P. sutherlandii (Francia et al., 2000). Le statine sono degli ottimi inibitori dell'enzima idrossimetilglutaril coenzima A (HMG-CoA) reduttasi che catalizza la riduzione della HMG-CoA a mevalonato durante la sintesi del colesterolo (Endo , 1992; Bobek et al, 1997). Tutte le statine naturali hanno una struttura molecolare comune, ma differiscono tra loro a causa di catene laterali e un gruppo metilico intorno all'anello. Il fatto che la lovastatina è presente in così alta percentuale nel pleurotus, lo rende un integratore alimentare importante per i pazienti affetti da ipercolesterolemia.
FONTI
Stefania Cazzavillan (2011) – FUNGHI MEDICINALI, dalla tradizione alla scienza – NUOVA IPSA EDITORE
Ivo Bianchi (2008) – MICOTERAPIA – NUOVA IPSA EDITORE
Georges M. Halpern – I FUNGHI CHE GUARISCONO – EDIZIONI IL PUNTO D’INCONTRO
Ivo Bianchi (2013) – Il Fungo dell’Immortalità – MOS MAIORUM EDIZIONI
Valentina Bianchi (2009) – I funghi medicinali, Per vivere a lungo in perfetta salute – Edizioni L’Età dell’Acquario
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