SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Nucleo speciale per i malati di alzheimer a lainate (mi)

16/05/11

20 posti letto all’interno della Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani comunale

Un Nucleo speciale per i malati di Alzheimer presso la RSA di Lainate (MI). Il Consiglio comunale, all’unanimità, ha votato nei giorni scorsi un documento che dà il via libera all’attivazione, all’interno della Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani di via Marche, di un Nucleo speciale in grado di accogliere fino a venti ospiti affetti dal morbo di Alzheimer e da altre forme di demenza senile.
“Il progetto che si intende realizzare all’interno della RSA è frutto di un approfondito percorso condiviso tra Amministratori, commissioni ed operatori del settore – spiega l’assessore ai Servizi Sociali Anna Maria Indino – Si è partiti dalla presentazione da parte di Coopselios, la cooperativa che gestisce il servizio all’interno della struttura comunale, di una proposta sottoposta ad un’attenta valutazione da parte della Commissione RSA. Un confronto costante che ha permesso di ripartire e rielaborare il progetto secondo il fabbisogno specifico della comunità e del territorio. Condivisa anche con l’Unità di valutazione di Passirana, la proposta è tornata sul ‘tavolo’ delle Commissioni congiunte RSA e Servizi Sociali per ulteriori modifiche e migliorie”.

Da un’attenta analisi dei bisogni socio-assistenziali del territorio, di fronte alla crescente necessità espressa dalle famiglie che si rivolgono alla RSA di Lainate per trovare una risposta adeguata per i loro anziani affetti in varia misura da sindromi demenziali di tipo degenerativo (soprattutto dal morbo di Alzheimer) è emersa l’urgenza di interventi diversificati e spazi dedicati in grado di proporre ritmi di vita e stimoli adeguati a capacità cognitive e funzionali ridotte.
“Il progetto, ora approvato dal Consiglio comunale, prevedere la creazione, all’interno della RSA comunale, di un Nucleo speciale, di 20 posti letto, che garantisca un servizio dedicato – aggiunge l’assessore - Uno spazio di cura all'interno della RSA, saldamente integrato nella rete dei servizi, in grado di sostenere il benessere dell’anziano, della sua famiglia e dell’operatore. Si utilizzerà a questo scopo il cosiddetto ‘approccio protesico’ al malato con lo scopo di rispondere efficacemente ai problemi che incidono sulla sua qualità della vita. Un approccio che fissa l’attenzione su ambiente, persone e attività che ruotano attorno all’ospite”.

Con una serie di accorgimenti la struttura sarà adeguata alla nuova utenza attraverso ingressi sicuri (accessibili con codice), potenziamento dell’illuminazione, facilitazione degli accessi, colori caldi, poltrone comode, creazione di due locali per piccole attività, solo per fare qualche esempio. Sarà realizzato uno spazio esterno, il cosiddetto ‘Giardino Alzheimer’, collegato al nucleo, ovvero uno spazio verde studiato ad hoc anche nella scelta della vegetazione, con un’area da dedicare all’ortoterapia e spazi coperti.
Data la specificità del servizio, che prevede uno standard di personale, adeguatamente preparato, superiore agli altri nuclei della RSA, nuovo rapporto tra numero operatori/paziente, il nucleo protetto offrirà anche nuovi posti di lavoro. Sarà necessario infatti prevedere nuove assunzioni di personale, introducendo più operatori (OSS/ASA), educatori, fisioterapisti…

La metodologia di intervento per il nucleo protetto sarà ispirata al modello di cura del ‘Gentlecare’ elaborato dalla terapista canadese Moyra Jones. Obiettivo: promuovere il miglior benessere possibile per gli anziani affetti da demenza senile. “Secondo questo modello – continua l’Assessore Indino – è la struttura che si adatta al paziente. Vengono elaborati piani di intervento personalizzati, volti a migliorare il benessere degli ospiti, a creare un ambiente tale da favorire il massimo utilizzo delle sue abilità residue, evitando di creare ansie, stress, disagio. Per intendersi, la giornata non sarà scandita perentoriamente da sveglia, doccia, colazione, attività, pranzo e così via…, ma gli operatori si adegueranno alle abitudini del paziente per evitare l’amplificazione dei sui disturbi comportamentali”.
Riconoscendo il ruolo decisivo assegnato alla famiglia nella cura dei malati di demenza, Cooselios investirà risorse ed energie sulla creazione di una catena relazionale che coinvolga ricoverato, familiare, personale, volontari ed altri operatori della struttura. Un rapporto di confronto continuo, individuale e con le altre famiglie, per rispondere al meglio al bisogno del paziente e dei parenti stessi.



MORBO DÌ ALZHEIMER:
qualche dato in Lombardia
Ogni anno si stimano 3.300 nuovi casi
83mila soggetti con più di 60 anni risultano colpiti da questa patologia
nel Comune di Milano
500 nuovi casi all’anno
Oltre 14mila malati di Alzheimer

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