Mastoplastica additiva: l'intervento di chirurgia estetica più richiesto!
L' intervento di mastoplastica additiva soddisfa efficacemente il desiderio di maggior volume del seno. Eseguito con un alto grado di personalizzazione e accuratezza ottiene risultati dall'aspetto naturale. L'evoluzione dei materiali e delle tecniche produttive hanno migliorato la forma, consistenza, sicurezza e durata delle protesi mammarie.
Negli ultimi mesi il panorama economico ha visto lo spread far precipitare le borse, ma di sicuro non i fisici degli europei. Infatti, complice la crisi che ha portato ad un abbassamento dei prezzi, nelle nazioni della Ue un numero sempre maggiore di persone si rivolge al chirurgo estetico per un semplice ritocchino, ma anche per interventi di chirurgia estetica che cambino la propria immagine e riescano a far recuperare una certa sicurezza interiore. Ogni paese ha le proprie richieste, ma l’intervento più gettonato nel mondo femminile è l’aumento del seno, la mastoplastica additiva.
Secondo la Doxa, azienda italiana di ricerche di mercato e sondaggi di opinione, la prima motivazione che spinge verso il bisturi il sesso femminile è legata al rinnovato rapporto con la propria immagine. Le donne non si sottopongono più all’intervento al seno per per compiacere il proprio partner (-4%) o perché sono attente all'opinione altrui (-2%), ma per se stesse. Il 43% di chi si è operata sostiene di avere migliorato notevolmente l'autostima. Motivazioni interiori dunque, quindi più solide.
Ma perché ricorrere alla mastoplastica additiva? La domanda potrebbe sembrare ovvia: per rendere più voluminoso il seno attraverso l’inserimento di una protesi. Risposta esatta, ma non completa. Spesso questo intervento chirurgico viene richiesto anche per ottenere un adeguato “riempimento” delle mammelle, svuotatesi per una serie di fattori, come per esempio un rapido dimagrimento (il seno, si sa, è tra le prime zone a risentire di una drastica perdita di peso, in termini sia di volume che di tonicità) o l’allattamento. Volume e plasticità sono quindi i due obiettivi principali della mastoplastica additiva.
GRANDE SI’, MA QUANTO?
A che misura corrisponde un ragionevole aumento del seno? Non è una questione di percentuale, ma di armonia estetica. Se il seno è piccolo, il suo profilo risulta all’interno del profilo del corpo creando una sproporzione tra la parte superiore (piatta o semipiatta) e quella inferiore, ovvero dai fianchi in giù (più larga). “Per riportare le giuste proporzioni – commenta il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova – sarà sufficiente aumentare il seno in modo che il suo profilo appaia all’esterno di quello del corpo: in questo modo si otterrà un migliore bilanciamento tra busto e fianchi, con un ottimo effetto ottico sul girovita, che sembrerà – nel qual caso non lo fosse realmente – più sottile e sinuoso.”
LA TECNICA
L’intervento di mastoplastica additiva viene effettuato in anestesia locale accompagnata da sedazione profonda: una tecnica anestesiologica meno invalidante dell’anestesia generale, che permette il ritorno alle mure domestiche poche ore dopo l’operazione. Eseguite le dovute incisioni, posizionate in punti diversi a seconda della tecnica impiegata, l’impianto viene inserito nella sede anatomica scelta (dietro le ghiadndole o dietro il miscolo pettorale). La scelta sulla procedura chirurgica più adeguata all’inserimento delle protesi varia da caso a caso. “Gli impianti possono essere inseriti attraverso un’unica, piccola, incisione nella piega sottomammaria e posizionati direttamente dietro i tessuti del seno od il muscolo pettorale.
Ma i più recenti sviluppi della tecnica di mastoplastica additiva permettono un’ulteriore riduzione degli esiti cicatriziali grazie all’incisione periareolare, praticata non più sotto il seno, ma lungo il bordo inferiore dell’areola. La scelta della tecnica operatoria così come del tipo di protesi verrà comunque valutata dal chirurgo a seconda del caso specifico. Le protesi vengono ben tollerate dal tessuto del corpo che le isola con un involucro (capsula) che si crea per reazione, in cui non esiste circolazione e pertanto nessun componente della protesi può venire in contatto con l’organismo ed interferire in alcun modo con la ghiandola. Eseguita la mastoplastica additiva, viene applicata una particolare tecnica di sutura in modo che, a guarigione avvenuta, non riamangano cicatrici visibili. Il seno viene poi avvolto da un bendaggio compressivo da tenersi per una settimana. Per proteggere le parti rimodellate da eventuali micro-traumi, si consiglia alla paziente di indossare un reggiseno contenitivo per almeno un mese.
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