Manifesto contro pizzo e usura, anche la CIDEC Sicilia tra le associazioni firmatarie
A darne notizia, è il presidente regionale Salvatore Bivona
“A Palermo come nel resto della Sicilia, anche la CIDEC è in prima linea nel contrasto a qualsiasi forma di illegalità e ripudia il pizzo e l’usura, nella piena convinzione che le attività mafiose rendano asfittica l’economia, privando della dignità commercianti e imprenditori”: con queste parole, il presidente della Confederazione Italiana Esercenti Commercianti Sicilia Salvatore Bivona precisa che anche l’associazione di categoria, che annovera al proprio interno un elevato numero di ambulanti, figura nel novero delle organizzazioni firmatarie del Manifesto contro il racket, sottoscritto nei giorni scorsi da Agci Sicilia, Ance Sicilia, Casartigiani Sicilia, Confapi Sicilia, Confcommercio Sicilia, Confcooperative Sicilia, Confesercenti Sicilia, Conflavoro PMI Sicilia, CNA Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confimprese Sicilia, Sicindustria, Legacoop Sicilia, Unci Sicilia e Unicoop Sicilia.
“Abbiamo dato piena disponibilità all’adesione dal momento in cui ci è stata proposta - sottolinea Bivona - ma, a causa di un mero errore di comunicazione, la nostra presenza non è stata evidenziata: ci scusiamo con i nostri associati, ribadendo tuttavia che i valori dei quali siamo da sempre promotori sono proprio quelli rappresentati dal Manifesto, ovvero rispetto delle regole, collaborazione con le forze dell’ordine e libertà dai condizionamenti imposti dalla mafia”.
“La CIDEC – aggiunge – sposa tutti i punti del Manifesto e si impegna anche a diffondere, sia tra i propri associati che attraverso i canali di comunicazione dei quali dispone, tutti i contenuti del documento”.
“In questo momento di fortissimo disagio economico per i commercianti e gli imprenditori a causa delle conseguenze del Coronavirus – conclude il presidente – vogliamo ribadire loro la nostra vicinanza, invitandoli, semmai ve ne fosse bisogno, a scegliere sempre la legalità come unica strada possibile da percorrere”.
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