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MAITAKE: il re dei funghi

La Grifola frondosa, molto conosciuta anche come Maitake, era considerata in Giappone il “re dei funghi“ e in tempi feudali valeva in peso come l’argento. Le prime notizie scritte si trovano nello “Shen Nong Ben Cao” una Materia Medica risalente a oltre 2000 anni fa.

FotoIl Maitake, conosciuto con il nome scientifico di Grifola frondosa, è uno dei funghi medicinali più popolari e fa parte della triade Reishi, Maitake e Shiitake, utilizzati nella medicina tradizionale cinese come tonici della salute ed eccellenti adattogeni.

Il Maitake è un fungo commestibile popolare in Cina e in Giappone, dove è stato utilizzato per secoli anche a scopo medicinale. I nomi più diffusi includono “Gallina dei boschi”, “Sheepshead”, “Fungo del fiume” o “Hui zhu hua”.

Questo fungo appartiene all’ordine Poriales, alla famiglia Poriaceae e al genere Grifola, in cui sono incluse due specie: G. frondosa e G. umbellata. Il Maitake è composto da un insieme di piccoli sporofori saldati tra loro, che gli conferiscono l’aspetto di un grappolo floreale ben ordinato su un asse. Le loro calotte sovrapposte di colore grigio-marrone formano un mosaico a ventaglio come nelle danze tradizionali giapponesi.

Questo fungo è tipico dell’autunno e compare con l’arrivo delle prime piogge sui ceppi degli alberi tagliati. Il suo corpo fruttifero è di grandi dimensioni, con un peso fino a 20 kg e un’altezza di 60 cm. La sua carne è morbida con un odore simile a quello della farina; quando emerge dalla base di un albero, il gambo assume una forma laterale, ramificata, bianca e scura alla base.

STORIA
Il Maitake è un delizioso fungo alimentare, tradizionalmente utilizzato in Giappone sia come rimedio che come alimento da oltre 3000 anni. Storicamente è stato utilizzato come tonico adattogeno, per promuovere quindi le condizioni di salute generale e di benessere. Le tecniche commerciali di coltivazione del Maitake sono state perfezionate intorno al 1970. Prima di allora, era solo possibile raccogliere il Maitake selvatico. Dal momento che la coltivazione del Maitake è stata sviluppata recentemente, solo negli ultimi vent’anni i produttori hanno potuto smettere di dipendere dal Maitake selvatico e affidarsi a quello coltivato. La coltivazione giapponese iniziò regolarmente nel 1981 principalmente per scopi alimentari; in quell’anno ne vennero prodotte 325 tonnellate. Nel 2006 la coltivazione del Maitake ha superato le 50.000 tonnellate annue. È uno dei funghi più studiati e le ricerche effettuate di recente sono state rivolte prevalentemente ai suoi effetti nelle malattie degenerative.

LA LEGGENDA DEL MAITAKE
In giapponese, Maitake significa “fungo danzante” (da mai, “danza”, e take, “fungo”). Il motivo per cui si chiama così dipende dalla storia alla quale preferite credere. Secondo una leggenda, il nome è dovuto al fatto che le persone ballavano per la gioia quando trovavano questi funghi nel bosco. Durante l’età feudale del Giappone, i signori locali rendevano omaggio allo shogun offrendogli questo fungo, insieme ad altri doni. Per ottenerli, essi pagavano l’equivalente del peso dei funghi in argento, indubbiamente un buon motivo per danzare.

Un’altra storia vuole che il nome sia dovuto all’impressione di uno sciame di farfalle danzanti dato dai corpi fruttiferi sovrapposti. Nel mondo anglofono, il Maitake è noto come “Hen of the Woods (Gallina dei Boschi)” perché somiglia alle penne arruffate della coda di una gallina intenta a covare. È chiamato anche “Sheep’s Head (testa di pecora)”. Talvolta è detto “re dei funghi” per via delle sue dimensioni. Il nome latino è Grifola frondosa. Alcuni studiosi ritengono che il suo nome derivi dal “Grifone” un animale mitologico con testa e ali di un’aquila e gambe posteriori e coda di un leone. Frondosa significa “a forma di foglia” perché i corpi fruttiferi che si sovrappongono hanno l’aspetto di foglie. I cercatori di funghi in Giappone custodivano gelosamente i posti in cui cresceva e li tenevano segreti. Per delimitare le proprie aree della foresta i raccoglitori facevano segni negli alberi. Le aree conosciute di crescita del Maitake erano chiamate “isole del tesoro” e dove fossero era un segreto attentamente celato. Molti raccoglitori mantenevano tale segreto per tutta la vita e lo rivelavano solo nel testamento così che il figlio maggiore potesse trovare la sua “strada per il tesoro”.

La G. frondosa contiene β-glucani, immunomodulatori di origine fungina, la cui struttura è più complessa rispetto a quelli presenti in cereali come l’avena. Questa struttura è direttamente collegata alle sue azioni. Contiene anche lectine, enzimi, provitamina D, vitamine, soprattutto del gruppo B e minerali importanti come magnesio, fosforo e potassio.

Il suo profilo nutrizionale è molto interessante, così come le sue molecole bioattive, essenziali per molte funzioni biologiche.

Per questo motivo, si stanno studiando le sue possibili applicazioni nelle seguenti aree di studio:

• Metabolico-endocrino: soprattutto nel controllo del peso, nella disintossicazione e negli indicatori di salute cardiovascolare (colesterolo, trigliceridi, ipertensione);
• Supporto integrativo: studi sulla sua attività in combinazione con i trattamenti convenzionali e sul suo effetto sulla qualità della vita.

Nella medicina tradizionale asiatica, il Maitake è particolarmente indicato per “tonificare il meridiano milza-pancreas e il suo meridiano complementare dello stomaco”. Il Maitake, insieme al Reishi e allo Shiitake, è un fungo medicinale interessante per la sua composizione nutrizionale. Questa specie viene consumata come alimento, il modo più semplice (ma anche meno concentrato) per incorporare nell’organismo i suoi nutrienti di interesse.

Per sfruttare al meglio le sue qualità, la forma più concentrata in cui si trova il Maitake è l’estratto. Attraverso un processo naturale, le sue biomolecole attive possono essere concentrate per ottenere un estratto che può essere assunto in capsule, da solo (Mico-Mai), o combinato con altri funghi (Mico-Mix e Mico-Five).

Altre forme si ottengono disidratando e macinando il corpo fruttifero del fungo. Questa polvere è nota come “polvere micronizzata” (Bio-Defense) e, sebbene abbia una concentrazione inferiore di sostanze bioattive rispetto all’estratto, può essere molto utile per sostenere le difese dell’organismo.

COMPONENTI GENERALI
All’inizio degli anni ’80 un micologo Giapponese della Kobe Pharmaceutical University studiava una serie di funghi medicinali tra cui lo Shiitake (Lentinula edodes) e il Maitake (Grifola frondosa). Egli arrivò alla conclusione che i polisaccaridi contenuti nel Maitake avevano una struttura particolare e unica che lo rendono particolarmente potente, tra i più potenti studiati fino a quel momento. Per questo motivo lo studioso iniziò a estrarre i polisaccaridi e a testarli per valutarne l’efficacia.

Nel 1984 isolò una frazione di polisaccaridi sia dal micelio che dal corpo fruttifero del fungo, che egli chiamò frazione D. Tale frazione poteva essere ottenuta sia con estrazione in acqua calda che con etanolo 80%, trattata con acido acetico e quindi con una soluzione alcalina; l’estratto risultante veniva standardizzato in polisaccaridi (beta-1,6 e beta-1,3 glucani) che avevano un peso molecolare medio di circa 1.000.000 Dalton. Questa frazione presenta polisaccaridi a struttura complessa caratterizzata da catene lineari con un elevato grado di ramificazione.

SOSTANZE BIOATTIVE
Il fungo contiene principalmente:

• Minerali
• Potassio
• Ferro
• Magnesio
• Amminoacidi
• Vitamina B1, B2 e B3
• Un precursore della vitamina D2
• Vari polisaccaridi tra cui grifolano e grifolina
• Beta-glucani
• Lectine e metallo proteine
• Frazione-MD (Maitake D fraction), una potente miscela di beta-glucani ben assorbibile per bocca

STUDI SCENTIFICI
In Giappone, il Maitake lo apprezzano per le sue proprietà medicinali. Tradizionalmente era usato come tonico per rafforzare il sistema immunitario e aumentare l’energia, e si diceva che prevenisse patologie degenerative e l’ipertensione. Per questo motivo trent’anni fa, quando cominciarono a esaminarlo, i ricercatori rivolsero l’attenzione ai suoi effetti su questi disturbi. Negli ultimi tempi il Maitake è diventato comune oggetto di studio. Medline, il database online della National Library of Medicine, contiene più studi su questo fungo che su tutti gli altri trattati nel presente libro.

PROPRIETÀ E BENEFICI
Benefici per la salute
Il maitake è stato utilizzato nella medicina tradizionale orientale per secoli per il trattamento di vari disturbi.

Gli studi scientifici hanno dimostrato che il maitake ha effetti benefici sulla salute, tra cui:

• Favorisce la stabilizzazione degli zuccheri nel sangue, rendendolo un alleato prezioso per le persone con diabete.
• Rafforza il sistema immunitario, proteggendo il corpo dalle infezioni e dalle malattie.
• Abbassa i livelli di colesterolo nel sangue, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari.
• Protegge dal cancro, grazie alla presenza di composti bioattivi che hanno proprietà antitumorali.

SINDROME DELL’OVAIO POLICISTICO
Uno studio randomizzato in aperto su 57 donne con sindrome dell’ovaio policistico ha valutato la capacità di un estratto di maitake (contenente almeno il 18% di frazione SX) di indurre l’ovulazione. Il fungo è stato studiato da solo (in monoterapia) e in combinazione con il farmaco clomifene citrato.
Sebbene il maitake da solo fosse meno efficace del clomifene nell’indurre l’ovulazione (41,7%, vs 69,9%), in associazione ad esso ne ha aumentato l’efficacia. In particolare, l’87% delle pazienti non responder alla monoterapia ha ovulato una volta passato alla terapia di combinazione.

IMMUNITÀ
I polisaccaridi dei funghi maitake sono noti per il loro impatto sul sistema immunitario. In particolare, la frazione D (beta-glucano) è ritenuta la principale responsabile delle attività di potenziamento immunitario. Secondo studi limitati, i funghi maitake possono aumentare la sintesi di globuli bianchi nel midollo osseo e aumentare l’attività di queste cellule immunitarie. Ad esempio, In 18 pazienti affetti da sindromi mielodisplastiche, l’estratto di maitake ha potenziato la produzione e l’attività di neutrofili e monociti, migliorando la risposta immunitaria (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4317517/) .

DIABETE
Secondo la ricerca preclinica, il maitake può favorire il controllo della glicemia migliorando la sensibilità all’insulina. Quando il corpo non è più in grado di rispondere adeguatamente all’insulina, insorge l’insulino-resistenza. Tale condizione aumenta il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 e malattie cardiache. La ricerca sugli animali ha scoperto che l’estratto di funghi maitake aiuta a ridurre la resistenza all’insulina. Una serie di casi clinici ha riportato le esperienze positive nel trattamento del diabete di tipo 2 con polisaccaridi di maitake. L’esperienza clinica ha osservato livelli significativamente più bassi di glucosio nel sangue e di emoglobina glicata in seguito al trattamento - https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11903406/. La frazione SX del maitake (SXF) potrebbe essere la più utile in termini di attività antidabetica. I primi studi su topi diabetici hanno infatti mostrato la significativa riduzione di glicemia, insulina e trigliceridi.

CANCRO
La potenziale attività antitumorale di G. frondosa è stata scoperta per la prima volta negli anni ’80, studiando gli estratti acquosi del corpo fruttifero. Da allora, gli effetti antitumorali del maitake e dei suoi polisaccaridi sono stati riportati in molti studi preclinici, in particolare in esperimenti in vivo. I ricercatori hanno scoperto che gli estratti di maitake possono rallentare la crescita del tumore attivando le cellule immunitarie (vale a dire le cellule natural killer e le cellule T) che inibiscono la crescita di quelle cancerose. Oltre a supportare l’immunità, la frazione D può combattere direttamente le cellule tumorali rendendole meno invasive e accorciando la loro durata di vita.

PROPRIETÀ PREBIOTICHE
Il maitake è ricco di componenti funzionali (tra cui fibre alimentari e glucani) in grado di migliorare la salute umana attraverso la modulazione del microbiota intestinale. In questo modo, l’assunzione di maitake favorirebbe la crescita di microrganismi buoni (o probiotici), che svolgono un ruolo importante nella salute e nelle malattie umane.

Ad esempio, il microbiota intestinale svolge un ruolo importante nel mantenimento dell’omeostasi immunitaria, che può avere una connessione con gli effetti antitumorali dei polisaccaridi del maitake. È stato anche suggerito che la regolazione del microbiota intestinale da parte dei polisaccaridi di G. frondosa contribuisca al trattamento di disturbi metabolici come la steatosi epatica non alcolica (NAFLD) e il diabete, indicando il loro potenziale per la prevenzione o il trattamento di iperglicemia e iperlipidemia.

Uno studio del 2019 (Li, Lu, et al. “Grifola frondosa polysaccharides ameliorate lipid metabolic disorders and gut microbiota dysbiosis in high-fat diet fed rats.” Food & function 10.5 (2019): 2560-2572) ha valutato gli effetti di questo fungo sul metabolismo lipidico e sul microbiota. Due gruppi di topi sono stati sottoposti a una dieta ipercalorica, un gruppo è stato trattato con Maitake e un gruppo solo con la dieta. Il trattamento con Maitake migliorava la dislipidemia in modo significativo, diminuendo in modo importante il livello di trigliceridi ematici, di colesterolo totale e di acidi grassi liberi, ma soprattutto riduceva l’accumulo di grasso e la steatosi epatica.

È stato notato inoltre che il fungo promuoveva la produzione e l’escrezione degli acidi biliari migliorando il metabolismo epato-intestinale dei grassi. L’analisi del microbioma (metagenoma) ha evidenziato una modificazione della struttura del microbiota con attivazione di un assetto microbico che contrastava l’instaurarsi delle alterazioni metaboliche indotte dalla dieta. I ricercatori hanno conculso che l’assunzione del Maitake può contribuire a ridurre le problematiche indotte da una dieta ipercalorica ad alta concentrazione di grassi e prevenire problematiche quali la dislipidemia e la steatosi epatica.

AZIONE ANTI IPERTENSIVA
Tutta una serie di studi sull’animale da esperimento suggeriscono un importante effetto anti ipertensivo da parte del Maitake, attribuibile alla sua frazione ES. In particolare una dieta supplementata con questo fungo ha effetto di prevenire lo sviluppo di ipertensione arteriosa nell’animale predisposto. L’azione del fungo si manifesta anche nell’animale già affetto dalla patologia ed antagonizza gli effetti degenerativi, istologicamente documentabili, quali la necrosi della muscolatura vasale. Dati sperimentali parrebbero dimostrare un’influenza del fungo sul sistema Renina-Angiotensina.

CONCLUSIONI
Il Maitake o Grifola frondosa è indubbiamente uno dei più interessanti, studiati ed efficaci funghi terapeutici, tramandatoci dalla millenaria tradizione della medicina giapponese ma verificato, nella sua efficacia, con rigore e scientificità moderni. Si è molto, in questi anni, focalizzata l’attenzione sugli effetti anti neoplastici, anti metastatici ed anti virali, di questo fungo, forse non evidenziando sufficientemente le sue straordinarie proprietà in ambito metabolico. E’ ormai appurato che questo fungo terapeutico può favorevolmente influenzare almeno quattro parametri clinici importanti per la prevenzione cardiovascolare, tutti coinvolti anche nella genesi della correlata sindrome metabolica. Tali parametri sono: il livello glicemico, il tasso di colesterolo, il peso corporeo e la pressione sistolica

La modalità di impiego più pratica ed efficace del fungo, nella sindrome metaboliche e nelle patologie ad essa correlate, è quella delle capsule contenenti la polvere del fungo intero, ovvero della sostanza naturale contenente tutte le frazioni biochimiche farmacologicamente attive.

Il dosaggio usuale è di 300mg, ovvero 1 capsula, durante ognuno dei 3 pasti, nei casi di sindrome metabolica conclamata. Per constatare effetti sui parametri laboratoristici, il fungo deve essere assunto per almeno tre mesi. La posologia deve essere almeno raddoppiata in caso di patologie neoplastiche e ridotta ad 1 capsula durante i pasti principali, nella prevenzione degli effetti di eccessi di libagioni.

FONTI
• Stefania Cazzavillan (2011) – FUNGHI MEDICINALI, dalla tradizione alla scienza – NUOVA IPSA EDITORE
• Ivo Bianchi (2008) – MICOTERAPIA – NUOVA IPSA EDITORE
• Georges M. Halpern – I FUNGHI CHE GUARISCONO – EDIZIONI IL PUNTO D’INCONTRO
• Ivo Bianchi (2013) – Il Fungo dell’Immortalità – MOS MAIORUM EDIZIONI

CONVALIDAZIONI SCIENTIFICHE
• El hongo maitake (Grifola frondosa) y su potencial terap�utico
• Two mushrooms, Grifola frondosa and Ganoderma lucidum, can stimulate cytokine gene expression and proliferation in human T lymphocytes
• MT-?-glucan from the fruit body of the maitake medicinal mushroom Grifola frondosa (higher Basidiomyetes) shows protective effects for hypoglycemic pancreatic ?-cells.Lei H, Zhang M, Wang Q, Guo S, Han J, Sun H, Wu W.
• Attività anti-diabetica delle sostanze presenti nel corpo frutto di Grifola frondosa (Maitake).
• Effetto della Frazione-D del Maitake (Grifola frondosa) sull'attivazione delle cellule NK in pazienti oncologici.



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