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Comunicato Stampa

Luca de Meo sulla pratica del pooling anti-multe: “Non è la soluzione giusta”

Il CEO di Renault Group mette in guardia contro l’uso del pooling. Luca de Meo: soluzione costosa e inefficace per il settore europeo

FotoMentre l’Unione Europea intensifica le regole sulle emissioni, Luca de Meo, manager alla guida di Renault Group, lancia un avvertimento: il sistema del pooling, pensato per evitare multe miliardarie, potrebbe rivelarsi un boomerang per l’industria automobilistica europea, già sotto pressione.

Luca de Meo: il pooling soluzione non solo temporanea ma anche dannosa sul lungo periodo

Le normative sempre più stringenti dell’Unione Europea obbligano i produttori di automobili a ridurre drasticamente le emissioni medie delle loro flotte, spingendoli a incrementare la produzione di veicoli elettrici. Ad oggi, spiega Luca de Meo, CEO di Renault Group, il mercato non è ancora in grado di assorbire il volume necessario di auto a zero emissioni, mentre rallentare la produzione di veicoli tradizionali rischia di danneggiare l’intera catena produttiva. Ecco perché, per evitare multe che potrebbero raggiungere i 15 miliardi di euro entro il 2025, molte aziende stanno ricorrendo al pooling, un meccanismo che consente di "unire virtualmente" le emissioni delle proprie flotte con quelle di altri produttori più virtuosi. Per il manager, si tratta di una strategia estremamente rischiosa, che potrebbe compromettere ulteriormente la competitività del settore automobilistico europeo nel lungo periodo. Lo scetticismo è presto spiegato e riguarda da un lato l’efficacia di questa pratica, e dall’altro l’equità. L'acquisto di crediti da concorrenti favorisce di fatto i produttori non europei, in particolare statunitensi e cinesi, sottraendo risorse essenziali agli investimenti nella transizione ecologica. Il rischio è che l’industria europea perda competitività proprio nel momento in cui la mobilità elettrica richiede un massiccio impegno in termini di ricerca, sviluppo e infrastrutture.

Luca de Meo: l’approccio di Renault Group

Il pooling ambientale non è infatti privo di costi: i produttori con flotte già conformi alle normative, come ad esempio l’americana Tesla, possono vendere i loro crediti ambientali a prezzi estremamente elevati, pur rimanendo competitivi rispetto alle multe. Il risultato è un trasferimento di risorse economiche dai produttori europei a quelli esteri, con un impatto negativo sull’intero ecosistema industriale del continente. Al momento, Renault Group non ha ancora preso una decisione definitiva sull’adesione al pooling. Tuttavia, le dichiarazioni di Luca de Meo, strenuo sostenitore dell’elettrico, evidenziano una crescente preoccupazione per le conseguenze di politiche che, anziché sostenere la transizione ecologica, rischiano di penalizzare i produttori nostrani, già alle prese con una competizione globale sempre più intensa.



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