SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

La tossicità economica nel tumore al seno: quando la malattia non è solo biologica. Una tavola rotonda scientfico-sociale rompe il slenzio

10/04/25 Lazio (Roma)

La protesta delle donne oncologiche: "IO NON SONO UN NUMERO".

© Pino Signore, fonte ufficio stampaIn un’Italia che ogni anno piange la scomparsa di circa 12.000 donne a causa del tumore al seno, si è svolta il 9 aprile, presso il Rome Convention Center "La Nuvola", una tavola rotonda dal titolo Come la tossicità economica influenza la qualità della vita nelle donne con tumore al seno, evento organizzato da Donatella Gimigliano nell’ambito del decennale di Women for Women against Violence. Un incontro ad altissimo impatto umano e scientifico, pensato per portare alla luce una delle dimensioni più taciute della malattia: quella economica.

“Per 12 lunghi anni ho vissuto una doppia violenza - ha dichiarato Donatella Gimigliano aprendo i lavori - Quella del cancro al seno che ha colpito me e la mia famiglia, e quella, forse ancor più feroce, della tossicità economica. Lo Stato, che avrebbe dovuto proteggermi, non mi ha dato respiro. Racconto la mia storia per rompere il silenzio su una realtà che riguarda troppe donne invisibili, lasciate sole nella devastazione”.

Moderato da Gianni Todini, Direttore di Askanews, l’incontro ha messo in dialogo rappresentanti delle istituzioni, del mondo sanitario, accademico e finanziario in un confronto trasversale e urgente.

Simona Loizzo, relatrice della legge sull’oblio oncologico e membro dell’Intergruppo Parlamentare sul Tumore al Seno, ha posto l’attenzione su diversi aspetti ancora trascurati: “La battaglia per l’accesso rapido ai farmaci oncologici fondamentali, il diritto alla ricostruzione mammaria, il sostegno alle donne libere professioniste colpite dal cancro che oggi non riescono ad accedere al microcredito. Troppe spese per la terapia non sono coperte dal Sistema Sanitario Nazionale e spesso si perde anche il lavoro. Sono pronta a raccogliere proposte concrete da portare in Parlamento”.

“Il nostro Istituto ha come obiettivo primario quello di sostenere le donne affinché possano affrontare il percorso oncologico con fiducia - ha spiegato Valeria Vittimberga, Direttore Generale INPS - La nostra sensibilità verso le persone oncologiche è molto forte, e la malattia non può diventare un ostacolo alla realizzazione personale. Stiamo studiando modalità per evitare le revisioni inutili nelle visite di invalidità, proponendo una gestione più flessibile del lavoro e promuovendo lo smart working per evitare licenziamenti. Fondamentale è creare alleanze tra istituzioni, come sportelli informativi e accesso al prestito sociale per donne in malattia”.

Sul fronte sanitario, il Professor Lucio Fortunato, direttore della Breast Unit dell’Ospedale San Giovanni, ha ricordato che la rete italiana per la senologia è un modello funzionale, ma ha anche lanciato un allarme: “Il tumore alla mammella sta crescendo esponenzialmente, specialmente tra donne molto giovani e molto anziane. La buona notizia è che oggi guariamo nel 90% dei casi. Tuttavia, non basta studiare le statistiche: bisogna ascoltare le donne. La malattia tocca aspetti profondi come la sessualità, l’identità, l’autonomia economica. Le spese sono ingenti, fino a 1000 euro a trimestre, e l’80% riguarda cure parasanitarie. Il 14% delle pazienti ha visto il proprio reddito dimezzato. Non possiamo ignorare questa realtà”.

Sul fronte del credito, Riccardo Graziano, Segretario Generale dell’Ente Nazionale per il Microcredito, ha illustrato alcuni progetti già avviati: “Abbiamo istituito un fondo per supportare le donne che vogliono aprire una microimpresa o semplicemente far fronte alle spese quotidiane. Il microcredito sociale, fino a 10.000 euro, può limitare gli effetti della tossicità economica. Vogliamo aprire un tavolo operativo con il governo per rendere questi strumenti accessibili in tempi brevi”.

Cosimo Damiano Capolupo, Banca Popolare del Lazio, ha ricordato il ruolo che le banche possono svolgere in questo contesto: “In Italia i cittadini pagano di tasca propria il 46% delle spese sanitarie. Le banche possono anticipare spese ai ministeri e promuovere polizze assicurative welfare gratuite per i lavoratori. È una forma di responsabilità sociale che può incidere realmente”.

Una visione più critica è arrivata dal Professor Giorgio De Toma, del Comitato Scientifico Nazionale LILT: “L’assicurazione privata non è una soluzione per tutti. I costi sono proibitivi per molte famiglie. Serve invece un deciso rafforzamento del Sistema Sanitario Nazionale, con un’attenzione specifica per le donne oncologiche in difficoltà economica”.

Il Professor Antonio Tomassini, Associazione Iniziativa Parlamentare per la Salute, ha sottolineato la necessità di “intervenire sulla qualità della vita dei pazienti e sulle condizioni lavorative. Serve un’unità operativa che tenga insieme salute ed economia, con tavoli decisionali partecipativi. Le disparità regionali restano un problema serio”.

Francesca Rovera, docente dell’Università dell’Insubria, ha offerto una visione clinica integrata: “La neoplasia della mammella è il tumore più diffuso tra le donne, ma non dobbiamo guardare solo alla sopravvivenza. Le pazienti devono essere accompagnate in tutto il percorso, dal pre-operatorio al ritorno alla vita. La personalizzazione della cura, la multidisciplinarietà e il lavoro in rete tra sanitari, istituzioni e terzo settore sono essenziali. Ricordiamoci sempre che “il tempo della comunicazione è tempo di cura”.

Durante l’incontro, Donatella Gimigliano ha letto la toccante lettera scritta da una paziente oncologica in condizioni economiche critiche e destinata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una lettera in cui si chiede a gran voce una personalizzazione della cura nei casi limite, laddove le difficoltà economiche si sommano alla vulnerabilità clinica e sociale.

A prendere posizione, anche se a distanza, è stata Svetlana Celli, Presidente dell’Assemblea Capitolina, che ha fatto pervenire un messaggio forte e deciso: “È inaccettabile e assurdo che il Ministero dell’Economia abbia respinto, poche settimane fa, un emendamento che prevedeva lo stanziamento di sei milioni di euro per la lotta al tumore al seno, una malattia che ogni anno provoca la morte di circa 12mila donne. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Dobbiamo intervenire anche offrendo un sostegno concreto alle donne che si trovano ad affrontare le conseguenze della tossicità economica legata alla malattia. Servono risorse, strutture adeguate e una volontà politica forte, capace di andare oltre le divisioni e agire in modo trasversale”.

Presenti in sala anche numerose associazioni femminili impegnate nel sostegno e nella cura delle donne con tumore al seno. Un momento particolarmente toccante ha visto tutte loro protagoniste in un flashmob improvvisato, sollevando un cartello semplice ma potentissimo: “Io non sono un numero”. Un messaggio che ha sintetizzato il senso profondo della giornata: la necessità di non generalizzare, di prendersi cura della singolarità di ogni donna, di ogni storia, di ogni fragilità.

A chiudere l’incontro, le parole di Donatella Gimigliano, accolte da un lungo applauso del pubblico: “Non possiamo più permettere che il dolore fisico venga aggravato dalla solitudine economica. È tempo di curare la malattia, ma anche le condizioni che la rendono più insidiosa”.

WOMEN FOR WOMEN AGAINST VIOLENCE – LA MOSTRA

21 scatti d’autore per raccontare la resilienza alla violenza e alla malattia.
Una mostra fotografica immersiva con l’ascolto diretto dei racconti dalle voci delle protagoniste
Un’iniziativa prodotta da Associazione Consorzio Umanitas
In co-produzione con EUR S.p.A.
Immagini di Tiziana Luxardo


Dal 2 al 10 aprile 2025

Roma Convention Center “La Nuvola”
Viale Asia, 40/44 - Roma

Orari di apertura:
Tutti i giorni dalle 10 alle 17.00
Ingresso libero

Licenza di distribuzione:
Photo credits: © Pino Signore, fonte ufficio stampa
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Marketing Journal
Responsabile account:
Mariella Belloni (Vicecaporedattore)
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