La TERMOTERAPIA: il calore contro il dolore
Il calore può essere un giusto rimedio per il trattamento di lesioni e spasmi muscolari e, se dosato nel modo opportuno, si tramuta in un valido sostituto di alcuni medicinali e può aiutarci ad alleviare dolori articolari e muscolari, mal di testa e mal di pancia.
La terapia del calore o termoterapia, è particolarmente efficace per trattare problemi muscolari, articolari e cronici di dolore, nonché per rilassare i tessuti muscolari e aumentare la circolazione sanguigna nelle aree trattate. La termoterapia è un particolare tipo di trattamento che fonda la sua efficacia sull’utilizzo del calore per curare.
L’effetto diretto della termoterapia è quello di determinare una vasodilatazione che a sua volta ha effetti positivi sulla riattivazione della circolazione sanguigna e del metabolismo, oltre a stimolare l’attività secretoria ghiandolare e la rigenerazione dei vari tessuti.
Al calore vengono ricondotti anche incisivi effetti ipotensivi e analgesici.
Il calore riduce la percezione del dolore attraverso diversi meccanismi:
1. stimola le terminazioni nervose, sensibili alla temperatura, modulando la trasmissione dei segnali dolorosi al cervello;
2. favorisce la produzione da parte del nostro corpo di sostanze, chiamate endorfine, dotate di attività analgesica.
CENNI DI STORIA
Questa tipologia di terapia è utilizzata sin dalle epoche più primitive: pur ritenendo che anche l’uomo preistorico si sia giovato dei benefici prodotti dalle applicazioni di calore, le testimonianze più arcaiche risalgono solamente agli antichi Egizi: se ne trova riferimento in un rotolo di papiro egiziano risalente intorno al 3000 a.C.
I Greci del sec. V ricorrevano a più piacevoli bagni in stufe per rilassare i muscoli degli atleti. Ippocrate (460-377 a.C.) ricorreva ai bagni caldi per alleviare il dolore e per consolidare la ricomposizione delle fratturee raccomandava l’uso di bagni caldi nei soggetti affetti da paralisi e proprio ad Ippocrate dobbiamo l’aforisma: “Dammi il potere di provocare la febbre e io sarò in grado di curare ogni malattia”. Anche Celso, in epoca romana, prescriveva bagni caldi per la cura di dolori articolari, isteria, idropisia, e malattie renali.
In epoca costantiniana vi fu una vera “esplosione” di questa terapia come testimoniano ancora oggi i suggestivi ruderi romani delle magnifiche terme che sorsero in gran numero in tutto l’Impero. Questa pratica fisioterapica, dopo un periodo di decadenza dall'avvento del Cristianesimo fino a tutto il Medioevo, tornò in auge con la scoperta dell'elettricità e quindi la possibilità di utilizzare apparecchiature elettriche per generare calore.
Fu un ignoto medico giapponese il primo ad impiegare, nel XVII secolo, per la cura della sifilide, artrite e gotta, il rialzo febbrile indotto artificialmente con mezzi fisici sotto forma di bagni alla temperatura di 45-54°C, che portavano la temperatura corporea ad almeno 39°C.
In tempi più recenti si è pensato di provocare un rialzo termico in tessuti affetti da forme neoplastiche.
Dobbiamo a Busch, nel 1866, la prima relazione “scientifica” sugli effetti del calore sui tessuti tumorali, avendo egli potuto casualmente osservare la scomparsa di un sarcoma dopo le violente puntate febbrili provocate da una erisipela sostenuta dallo streptococco piogene.
Partendo da questa osservazione Coley nal 1893 mise a punto, con buon successo, uno schema di trattamento che prevedeva l’induzione di attacchi febbrili mediante l’inoculazione degli streptococchi dell’erisipela in pazienti con sarcomi inoperabili. Nel 1898 un ginecologo svedese, F. Westermarck, pubblicò una relazione sui benefici effetti dell’applicazione locale sui carcinomi inoperabili della cervice uterina. In seguito gli studi sugli effetti tumoricidi dell’ipertermia subirono un periodo di stasi (come succede anche ora, quando una “moda” scientifica ne sostituisce un’altra) sebbene siano stati marginalmente coltivati da più di un ricercatore (N. Westermarck, Johnson, Overgaard, Okkels, ecc.).
Bisogna giungere fino al 1962 per assistere ad una riaccensione degli interessi scientifici sull’argomento. In questo anno appunto, George Crile Jr. pubblicò uno studio sperimentale sull’effetto del calore, compreso in un range tra i 41 e i 45°C, su tumori trapiantabili dal ratto, dimostrando come livello di temperatura e tempo di esposizione fossero inversamente correlati: aumentando di un grado la temperatura di poteva ottenere la stessa intensità di riscaldamento riducendo a metà il tempo di applicazione.
Pochi agenti terapeutici sono stati continuativamente impiegati come il calore; si può quasi affermare che il calore sia una forma istintiva di terapia alla quale anche gli animali si espongono per sfruttarne gli effetti terapeutici, poiché esso provoca una serie di gradevoli sensazioni ed effetti biologici positivi.
In tutte le civiltà al Calore sono sempre state attribuite proprietà terapeutiche, presso i popoli primitivi era ed è tuttora impiegato come mezzo purificatore che ricorre nelle pratiche magiche e religiose, per curare le malattie e scacciare i demoni. La cauterizzazione rappresenta forse la prima applicazione terapeutica del calore assieme all'energia solare, alla sabbia riscaldata dai raggi solari ed alle acque termali. Presso i popoli asiatici, gli Egizi, i Greci ed i Romani, la cauterizzazione era impiegata nel campo chirurgico per detergere ferite infette e frenare emorragie con tecniche e rituali proprie d’ogni popolazione; anche molte malattie erano curate con causticazioni di particolari zone cutanee; ricordiamo i moxa dei Giapponesi, le ignipunture dei Cinesi e le cauterizzazioni ottenute per concentrazione dei raggi solari per mezzo di lenti convesse (Plinio).
Ricordiamo il ricorso ancora comune ai bagni di sabbia (psammatoterapia), all'esposizione ai raggi solari (elioterapia) ed all’idroterapia anche nel secolo scorso caratterizzato da una grandissima evoluzione tecnologica. Il sole e la sabbia riscaldata hanno sempre goduto della fiducia dei pazienti che vi ricorrevano per trovare sollievo ai loro mali; tali mezzi sono ancora diffusi e ben accetti, infatti l’esposizione ai raggi solari, pur non avendo mai guarito completamente nessuno, determina l’instaurarsi di un senso di benessere fisico e psichico in grado d’influenzare positivamente il decorso della malattia. I Romani si servivano dell’idroterapia nei bagni termali, così come i popoli orientali nelle diverse forme di calore secco ed umido.
Negli ultimi ottanta anni la Termoterapia endogena, ottenuta per effetto Joule al passaggio delle correnti alternate (diatermia, onde corte), la termoterapia radiante con l’impiego di raggi infrarossi e con le onde centimetriche o microonde, hanno riscosso gran favore da parte dei medici e dei pazienti nella cura di molte forme morbose. Nuovi mezzi termoterapici come l’ultrasuonoterapia, questa dopo la fine della seconda guerra mondiale e, più recentemente la Laserterapia si sono aggiunti con notevole successo ai numerosi presidi fisioterapici. La terapia del calore utilizza una varietà di metodi, dalle tradizionali borse dell'acqua calda ai cuscini di farro, dai bagni di vapore ai cerotti termici. Questa terapia si applica direttamente sulle zone dolenti del corpo ed è efficace per alleviare il dolore associato a diverse condizioni. Da secoli, la terapia del calore è parte integrante sia della medicina tradizionale che della naturopatia.
L’aumento della temperatura determina vasodilatazione con aumento del flusso sanguigno al tessuto danneggiato. L’aumento del flusso ematico fornisce proteine, sostanze nutritive e ossigeno al tessuto contribuendo al recupero funzionale e rilassamento del muscolo; inoltre favorisce l’eliminazione di sostanze infiammatorie che possono causare dolore. L’aumento della temperatura determina anche aumento del metabolismo, che favorisce processi riparativi e di guarigione del tessuto danneggiato. La termoterapia mediante meccanismi diretti e indiretti può inibire le vie nocicettive, offrendo così sollievo dal dolore. Il calore determina un aumento dell’elasticità delle fibre collagene migliorando mobilità ed estensibilità di tendini, legamenti e tessuti, e diminuendo la rigidità articolare. La termoterapia trova applicazione principalmente in condizioni di dolore e indolenzimento muscolare acuto e cronico, dolore e rigidità articolare, senza segni evidenti di infiammazione (rossore, lividi) e edema.
COME FUNZIONANO I DISPOSITIVI PER LA TERAPIA DEL CALORE
Il calore è benefico per il corpo umano in quanto dilata i vasi sanguigni e stimola la circolazione del sangue. Questo aumenta il metabolismo e migliora l'elasticità dei tessuti. Le pratiche come i bagni di sudore, i bagni di vapore e le saune sono forme di terapia del calore che possono rafforzare il sistema immunitario. Tuttavia, queste pratiche sono consigliate solo per chi non soffre di problemi circolatori e sempre dopo aver consultato un medico.
AREE DI APPLICAZIONE DELLA TERAPIA DEL CALORE
L'utilizzo della terapia del calore è molto efficace nel lenire vari disturbi. È sicura e raramente causa effetti collaterali. Tuttavia, non è una soluzione universale per tutte le malattie. È una terapia che aiuta a rafforzare il corpo e, come trattamento naturale, offre un valido aiuto per alleviare i seguenti sintomi e condizioni:
• tensione muscolare;
• dolore al collo e alla schiena;
• malattie reumatiche;
• osteoartrite alle mani, alle ginocchia e alle articolazioni;
• lombalgia;
• malattie delle vie respiratorie;
• problemi mestruali;
• malattie psicosomatiche.
La termoterapia è indicata per il trattamento dei dolori muscolari e delle articolazioni dovuti a diverse cause, quali affaticamento dei muscoli, contratture muscolari, distorsioni e stiramenti, artrite. Può essere indicata per il trattamento dei dolori cronici e occasionali. La termoterapia è anche indicata per il trattamento dei dolori mestruali; rilassando gli strati muscolari più profondi dell’addome, il calore fornisce sollievo dai crampi associati al ciclo mestruale, causati dalle contrazioni della muscolatura uterina. È importante chiedere il parere del medico e del proprio farmacista prima di effettuare la termoterapia in presenza di diabete, problemi di circolazione, malattie cardiache, artrite reumatoide o se si è in gravidanza. Affinché il trattamento agisca occorre che il calore si diffonda in profondità e, pertanto, è importante che venga applicato sulla parte dolente in maniera costante e prolungata.
TERAPIA DEL CALORE A CASA
È facile applicare diversi metodi di terapia del calore a casa. Lampada a infrarossi, cuscini termici e cerotti o fasce autoriscaldanti risultano particolarmente pratici. Il vantaggio della lampada a infrarossi è la flessibilità con cui la si può rivolgere a una specifica parte del corpo. Durante l’utilizzo è però fondamentale rispettare le istruzioni per prevenire il rischio di ustioni.
I cuscini termici riempiti di semi o noccioli vanno semplicemente riscaldati in forno e posizionati sull’area dolente. Bastano una coperta o un panno per fissare il cuscino e impedire che riscaldi l’aria circostante.
Cerotti e fasce autoriscaldanti sono un valido rimedio per il dolore al collo e alla schiena. Una volta applicati, emanano un calore terapeutico di circa 40 °C che persiste per almeno 8 ore, offrendo sollievo dal dolore per un massimo di 16 ore. Questo rimedio permette di muoversi liberamente senza rinunciare agli effetti benefici della terapia del calore.
Fonte: Tratto da CALORE E TERMOTERAPIA di Stefania Corrai, Università degli Studi di Sassari
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