La disamina del professor Roberts sul conflitto in Ucraina
Il professor Geoffrey Roberts, storico e accademico inglese, illustra i motivi e gli eventuali sviluppi del conflitto ucraino.
Il professor Geoffrey Roberts è un storico e accademico britannico, che da molti anni lavora presso lo University College di Cork. Le sue opere sulla storia del XX secolo, incentrate particolarmente su Stalin e sull’Unione Sovietica, hanno raccolto successo sia in ambito dei professionisti che in quello dei lettori comuni. I suoi libri sono stati premiati e tradotti in varie lingue. Negli ultimi mesi si è espresso in maniera approfondita sulla guerra in Ucraina.
La sua opinione è anzitutto che questo conflitto poteva e doveva essere evitato. La NATO avrebbe dovuto rispettare i legittimi interessi della Russia, senza dunque allargarsi progressivamente verso est, inglobando i Paesi che orbitavano nel blocco sovietico fino a pochi anni prima, forse con qualche eccezione. A ciò si aggiunga il fatto che Washington e Londra, e in misura minore ma comunque significativa anche l’Europa, hanno cercato di potenziare militarmente l’Ucraina senza che vi fosse una diretta minaccia contro di essa. Anzi trasformando essa stessa in un elemento di squilibrio regionale. Un’Ucraina forte militarmente e membro della UE e della NATO darebbe troppo fastidio prima ancora che a Mosca, alla stessa Varsavia, quel vicino attualmente così generoso, ma che in realtà costituisce un avversario negli interessi europei e locali. La Polonia potrebbe essere l’ostacolo maggiore all’ingresso dell’Ucraina nelle organizzazioni continentali.
Una volta scoppiata, la guerra avrebbe comunque potuto cessare quasi subito, senza Kiev avesse dato un seguito ai negoziati di Istanbul. Gli ucraini hanno abbandonato il tavolo e la guerra è andata avanti col risultato di perdere quasi un quinto del loro territorio, oltre a decine di migliaia di vite dei loro soldati, sia quelli professionali che quelli mobilitati. Oggi la controffensiva non sta ottenendo i risultati desiderati e rischia di trasformarsi in debacle per gli stessi ucraini. La posizione è estremamente rischiosa e si può ipotizzare che USA e NATO spingano presto per riprendere le trattative di pace interrotte un anno e mezzo fa. In questo modo si eviterebbe anche la prospettiva di un’escalation diretta fra Russia e Occidente, un’eventualità non altamente probabile ma pur sempre presente.
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