ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

L'alternativa alla caldaia tradizionale: sfrutta le detrazioni 65% per le pompe di calore

18/11/13

La pompa di calore per la climatizzazione invernale ed estiva: una tecnologia semplice ed estremamente conveniente. Adesso anche detraibile al 65%!

Grazie all'emendamento del 3 Luglio 2013 anche le pompe di calore sono entrate di diritto nella lista di interventi di riqualificazione energetica per i quali è possibile richiedere la detrazione del 65% sulla spese sostenuta. Sostituire l'impianto di riscaldamento esistente con pompe di calore ad aria o geotermiche, oppure sostituire lo scaldacqua tradizionale con uno a pompa di calore, permette all'utente di recuperare più della metà della spesa d'installazione in 10 anni, ripartita in quote di detrazione annuali su rate irpef.
Le pompe di calore diventano così ancor di più un investimento estremamente conveniente: la possibilità di accedere alle detrazioni fiscali è soltanto un incentivo in più (pur determinante) all'acquisto di una tecnologia già di per sè molto vantaggiosa. Una pompa di calore unisce rendimenti molto alti a consumi molto bassi: la resa, espressa col termine COP (Coefficiente di Prestazione), varia da 3 a 6; in altre parole dando ad una pompa di calore 1 kwh di energia, il calore che se ne ricava è pari a 3/6 kwh (una normale stufetta elettrica ha un COP pari a 1).
Le pompe di calore sfruttano un principio molto semplice, che lega fra di loro tre variabili: temperatura, pressione e volume. Per far questo utilizzano quattro componenti principali: un evaporatore, un condensatore, un compressore ed un fluido refrigerante.
Il compressore è quell'elemento della pompa di calore destinato a creare la differenza di pressione necessaria a far funzionare il ciclo: grazie appunto al lavoro del compressore, il fluido refrigerante viene aspirato attraverso l'evaporatore, dove assorbe calore fino a diventare vapore a bassa pressione e bassa temperatura, per poi essere compresso aumentando di temperatura ed essere spinto nel condensatore, dove passa allo stato liquido rilasciando calore. In fase di raffreddamento il ciclo appena descritto si inverte.
Le pompe di calore si distinguono principalmente in base alla sorgente dalla quale estraggono calore. La sorgente più comune è l'aria: un esempio classico di una pompa di calore ad aria è un condizionatore estivo, in grado di estrarre calore da un ambiente interno e cederlo all'aria esterna (il ciclo è invertibile d'inverno).
Le pompe di calore ad aria funzionano molto bene in fase di riscaldamento fino a che la temperatura esterna non scende sotto una certa soglia, al di sotto della quale perdono di efficienza, pur restando convenienti rispetto ad altre tecnologie.
Le pompe di calore geotermiche non hanno invece differenze di prestazione significative legate alla temperatura esterna: esse infatti estraggono calore dal sottosuolo (dal terreno o dall'acqua), il quale si mantiene ad una temperatura più o meno costante durante tutto l'anno. Le pompe di calore geotermiche offrono prestazioni migliori rispetto a quelle funzionanti ad aria, ma il costo di installazione è maggiore; la possibilità di usufruire delle detrazioni fiscali rende comunque anche questo investimento in prospettiva molto conveniente.

QTarget si occupa di interventi di sostituzione di impianti di riscaldamento esistenti con impianti funzionanti a pompa di calore (studio di fattibilità tecnico-economica, installazione, consulenza per la pratica di accesso alle detrazioni fiscali).



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