In Emilia-Romagna il 76% dei lettori sceglie le librerie indipendenti per competenza del personale e varietà dell'offerta
I dati elaborati da Nomisma presentati in un convegno organizzato da SIL e Confesercenti Emilia Romagna.
Le librerie indipendenti come presidio culturale e cuore pulsante dei centri storici. È questa la fotografia scattata dal centro studi Nomisma con la ricerca “Il Ruolo e il posizionamento delle librerie indipendenti.
Uno sguardo su Italia ed Emilia-Romagna” presentata il 29 giugno 2023 nell’ambito del convegno Librerie indipendenti, presidio culturale e cuore pulsante di città e centri storici” organizzato e promosso dal Sindacato Italiano Librai (SIL) della Confesercenti Emilia-Romagna a cui hanno partecipato il direttore Confesercenti E.R. Marco Pasi; il presidente Sil E.R., Nicolò Maserati; Carlotta Brondi, Project Manager di Nomisma, che ha illustrato la ricerca; Cristina Giussani, presidente Nazionale Sil e Antonio Terzi, presidente di Li.Ber (Associazione Librai Bergamaschi).
Dall’analisi emerge come nell’ultimo decennio il mercato del libro in Italia abbia subito alcuni cambiamenti a partire dalla riduzione del numero delle case editrici attive che sono passate – secondo le rilevazioni Istat - dalle 5.491 nel 2012 alle 4.623 del 2021. Prendendo in esame l’evoluzione del numero di librerie presenti in Italia spiccano il 2015 e il 2019 come anni di significative flessioni negative (con rispettivamente 3.158 e 3.175 librerie), mentre dopo il periodo pandemico si registra una ripresa (+1,0% tra il 2020 e il 2021). Guardando in particolare al mercato emiliano-romagnolo nel 2021 le librerie risultavano essere 290 (431 considerando le unità locali) garantendo così alla regione il mantenimento dell’8% quale quota sul totale italiano. La produzione libraria, invece, ha registrato una continua crescita. Dopo il boom del 2019, con 86.475 opere pubblicate, nel corso del 2021 la produzione è cresciuta ulteriormente con un incremento del +4,3% rispetto al 2019. Secondo i dati dell’Ufficio Studi AIE a partire dal 2021 si registra un aumento in valore delle vendite di libri in carta (ad esclusione della scolastica), eredità, legata alla riscoperta della lettura avvenuta durante la pandemia che non si è perduta neanche nel 2022 generando un valore di 1,67 miliardi di euro di vendite. Nel complesso, però, il numero di lettori in Italia è calato negli ultimi 11 anni passando dal 46,8% nel 2010 al 40,8% nel 2021, andamento similare anche quello di lettori in Emilia-Romagna dove però la percentuale di lettori è rimasta superiore alla media nazionale (46,4% nel 2021). Se nel 2020, complice il maggior tempo trascorso a casa, gli italiani preferivano acquistare libri online, nel corso del 2022 c’è stato un rimbalzo del canale fisico.
La fotografia scattata da Nomisma ha approfondito il ruolo delle librerie indipendenti in Emilia-Romagna coinvolgendo parallelamente lettori, le librerie del territorio e gli opinion leader del settore. Dall’indagine è emerso come un lettore emiliano-romagnolo su due nell’ultimo anno abbia letto tra i 2 e i 5 libri, prediligendo soprattutto i Gialli (scelti dal 58%) e i Thriller (52%). A guidare la scelta del libro da acquistare c’è in primis l’interesse per la tematica (58% dei rispondenti), seguito dall’interesse per l’autore (56%) e dalla trama accattivante (43%). Considerando il formato preferito i lettori dell’Emilia-Romagna prediligono il libro stampato (75% dei libri letti negli ultimi 12 mesi). Chi nell’ultimo anno ha letto anche e-book e/o audiolibri lo ha fatto principalmente per motivi di praticità, il 42% infatti afferma di averli scelti perché forniscono la possibilità di essere letti/ascoltati ovunque. Come canale d’acquisto i lettori dell’Emilia-Romagna scelgono principalmente la libreria fisica (62%). Tra coloro che hanno acquistato primariamente tramite l’online, l’82% ha scelto di affidarsi per l’acquisto dei propri libri alle piattaforme di Marketplace, soprattutto per una comodità e rapidità dell’acquisto (77%) o per la possibilità di trovare prezzi minori/promozioni.
Le librerie indipendenti rappresentano per i lettori dell’Emilia-Romagna un presidio culturale del quartiere e della città (a pensarla così è il 49% dei lettori), un luogo di incontro e discussione (41%) e di educazione alla lettura (39%). Tra le ragioni di scelta della libreria indipendente come canale di acquisto, la maggioranza degli users individua la comodità dovuta alla vicinanza della libreria seguita dalla tipologia di assortimento offerto (quest’ultima indicata nel complesso dal 53% degli users). Gli aspetti più apprezzati di questa tipologia di libreria riguardano la competenza del personale e la varietà di libri in assortimento, indicati quali punti di forza dal 76% dei lettori.
“Il mercato del libro negli ultimi 10 anni ha vissuto una serie di cambiamenti strutturali, registrando nel complesso un incremento delle vendite di libri a stampa, crescita che però si scontra con il decremento del numero di lettori, in Italia ed Emilia-Romagna. La crescita delle vendite sembra quindi essere dovuta all’aumento della frequenza di lettura, favorito dalla ritrovata passione durante il periodo pandemico. Per i propri acquisti di libri il 62% dei lettori emiliano-romagnoli sceglie di affidarsi principalmente alle librerie fisiche e in questo contesto le librerie indipendenti vengono riconosciute come centri di presidio culturale per la comunità, una percezione confermata anche dai librai del territorio e dagli opinion leaders del settore.” commenta Carlotta Brondi, Project Manager Nomisma.
Nicolò Maserati, Presidente SIL Emilia-Romagna sottolinea: “dai dati emersi dalla ricerca, si evidenzia come le librerie siano un insostituibile presidio culturale e di incontro, luoghi di valore sociale e di sviluppo della lettura. Alcune criticità ovviamente sono evidenti: centri medio piccoli che non hanno una libreria, e in alcuni casi neanche una cartoleria; la marginalità sui libri, come ad esempio quelli scolastici (10% sul prezzo di copertina), motivo per il quale da tempo chiediamo un tavolo sull'editoria scolastica. Come sindacato stiamo lavorando per consolidare e sviluppare il mondo della lettura, sempre più importante per la crescita civile di una società".
Il Direttore Confesercenti Emilia-Romagna, Marco Pasi ha rimarcato come “Il ruolo fondamentale delle librerie come centri di diffusione della cultura sul territorio e elementi in grado di vivacizzare i nostri centri urbani è emerso con ancor più forza durante questi ultimi anni di particolare crisi dovuta alla pandemia da COVID-19. Una particolare importanza l’hanno assunta, inoltre, le librerie indipendenti, che hanno un legame profondo col territorio e hanno visto riconosciuta la capacità di consiglio e orientamento verso la clientela, con una capacità di valorizzare l’interazione attiva col lettore che difficilmente si trova in altre tipologie distributive. Confesercenti sostiene questa rete commerciale anche con eventi di promozione e diffusione delle produzioni librarie come le iniziative presentate nel corso del convegno e l’organizzazione di Festival come CesenaticoNoir, che vedrà la sesta edizione tenersi nel prossimo mese di luglio, e utilizza come libreria ufficiale del Festival proprio una libreria indipendente del territorio”.
In ultimo è intervenuta Cristina Giussani, Presidente SIL Sindacato Italiano Librai Confesercenti che ha sottolineato “Il Sil da sempre sottolinea l’importanza delle librerie di vicinato e la loro sopravvivenza, non solo in tutela dei librai e delle loro famiglie, ma per garantire la prosperità dei territori perché le librerie, come gli altri esercizi commerciali, rendono vive le città e i borghi, li arricchiscono culturalmente, sono presidi, centri di aggregazione e punti dove giovani, studenti e lettori possono trovare facilmente informazioni, consigli di lettura e approfondimenti. Questa, dunque, è una delle principali priorità del nostro sindacato, ma non l’unica: da anni ci stiamo battendo in difesa dei margini dei librai e per ridurre il carico fiscale che pesa sulle librerie. Stiamo lavorando per adeguare il tetto massimo di sconto sulla scolastica, portandolo a quanto previsto per la 'varia', attivando contestualmente delle forme di aiuto per l'acquisto dei testi scolastici, almeno per gli anni della scuola dell'obbligo. Tutto ciò per far sì che la nostra categoria non solo abbia solide basi per continuare ad operare, ma possa ricominciare a trarre il giusto profitto dal proprio lavoro”.
L’indagine di Nomisma ha indagato il sentiment degli operatori che, guardando al futuro, non si dicono pessimisti. Per rendere ancora più competitive le librerie indipendenti emergono due fattori: interventi per far fronte alla bassa marginalità, e soprattutto la promozione della lettura da parte delle scuole e delle istituzioni.