“IA utile nella gestione dei dati ma sempre guidata dall'intuito clinico"
SALUTE: dichiarazioni Maria Rosaria Campitiello all'evento Sole 24 Ore su Intelligenza Artificiale.
Internet ha un po' sdoganato il rapporto medico paziente. Il Ministero della Salute e il Ministro Schillaci stanno cercando di trasformare il modello di sanità pubblica da standardizzato in personalizzato e quindi noi professionisti dell’ambito sanitario dovremmo utilizzare in modo adeguato l’IA. L’Ia potrebbe, per esempio, predire la diffusione di eventuali pandemie.
La sorveglianza sanitaria è basata proprio sull’IA e la nuova piattaforma, chiamata REspivirnet e istituita presso l’Istituto Superiore di Sanità, in maniera tecnologica percepisce la diffusione dei virus influenzali e parainfluenzali. Se l’avessimo avuta prima della pandemia sarebbe stata molto utile per limitarne l’impatto. L’intuito clinico del medico non è una qualità che l’IA possiede.
La grande forza dell’IA è, infatti, l’analisi e la gestione dei big data. Se parte il fascicolo sanitario noi tutti saremo molto avvantaggiati anche grazie all’utilizzo dell’IA. Bisogna fare attenzione all’aspetto etico perché deve esserci perfetta consapevolezza del ruolo del medico e delle sue potenzialità che deve sovrintendere all’utilizzo degli strumenti tecnologici.
Sorveglianza, analisi dei dati, interconnessione sono aspetti nei quali l’IA può essere molto utile ma sotto la guida della meravigliosa capacità del cervello umano che resta in sempre governate dalla capacità del cervello umano che deve saper utilizzare gli strumenti che ha a disposizione.
Così Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, nel corso dell’evento INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL NUOVO RINASCIMENTO organizzato dal Sole 24 Ore e Radio 24 in collaborazione con Associazione IMQ e Gruppo IMQ.