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GLI OMEGA-3 e il loro ruolo fondamentale nella salute cardiovascolare

Gli Omega 3 sono acidi grassi polinsaturi che svolgono un ruolo fondamentale nella promozione della salute cardiovascolare. Le malattie cardiovascolari costituiscono di per sè una delle più importanti cause di morte nel mondo e la loro crescente prevalenza incide sulla salute pubblica e sul consumo delle risorse sanitarie ed economiche.

FotoGli Omega 3, come l'acido alfa-linolenico (ALA), l'acido eicosapentaenoico (EPA) e l'acido docosaesaenoico (DHA), sono acidi grassi essenziali che il nostro corpo non produce autonomamente. Hanno la funzione di proteggere e favorire il benessere del nostro apparato cardiovascolare grazie ai loro molteplici meccanismi d’azione. Questi acidi grassi polinsaturi contribuiscono infatti al mantenimento dell'equilibrio lipidico e alla riduzione dell'infiammazione nel corpo.

Gli Omega 3 agiscono anche come potenti agenti antinfiammatori. Non solo alleviano l'infiammazione delle articolazioni, riducendo il disagio associato a condizioni come l'artrite, ma possono anche migliorare la salute della pelle. Contribuiscono a mantenere intatta la barriera cutanea, prevenendo la secchezza.

Dal punto di vista del metabolismo lipidico, gli Omega-3 si sono mostrati in grado di ridurre i livelli di trigliceridi plasmatici in maniera dose dipendente, con maggiori effetti nei pazienti con livelli di trigliceridi in partenza più elevati.

Ad un dosaggio compreso tra i 3 ed i 4 grammi al giorno, gli studi hanno evidenziato una riduzione del 25-52% dei livelli plasmatici di trigliceridi, una diminuzione del colesterolo non HDL ed un aumento del colesterolo HDL, sebbene in qualche caso si sia registrato un leggero incremento del colesterolo LDL, prevalentemente da imputare alla componente DHA. Probabilmente a causa di diversi meccanismi di azione, l'effetto benefico del trattamento con Omega-3 si è dimostrato aggiuntivo rispetto alla terapia con le statine, consentendo una riduzione ulteriore dei trigliceridi intorno al 7% e del colesterolo non HDL intorno al 20%. Un effetto complementare degli Omega-3 è stato registrato anche quando utilizzati in combinazione con altri farmaci ipolipemizzanti come i fenofibrati o la niacina.

L’effetto cardioprotettivo degli acidi grassi Omega-3 è conosciuto da tempo, ma l'esatto meccanismo associato alla riduzione della mortalità per infarto miocardico acuto, aterosclerosi e altre patologie ischemiche non è stato ancora definitivamente chiarito, suggerendo l'esistenza di un effetto pleiotropico.

Ad oggi, l'evidenza scientifica a supporto dell’utilizzo degli Omega3 nella prevenzione dell'Infarto del Miocardio si basa principalmente su tre trial clinici che hanno dimostrato la loro efficacia nella riduzione degli eventi cardiovascolari in monoterapia o in aggiunta alla terapia con le statine. Il Diet and Reinfarction Trial (DART) aveva riportato una significativa riduzione della morte cardiaca (-29%) in pazienti post-infartuati ad aumentato consumo di pesce grasso, mentre il trial JELIS ha dimostrato, in pazienti giapponesi ipercolesterolinemici in trattamento con 1800 mg di EPA/ die, una riduzione del 19% di eventi coronarici maggiori.

Nel Trial GISSIPrevenzione (1) la riduzione della mortalità cardiovascolare è stata di circa il 21% nei pazienti con infarto del miocardio trattati con 1g/die di Omega-3 altamente purificati. Trial più recenti, condotti alla luce delle più aggiornate terapie, non sono riusciti ad evidenziare un significativo beneficio nella prevenzione secondaria del paziente con infarto del miocardio trattato con Omega-3. Tuttavia, la presenza di alcuni limiti connessi alla numerosità campionaria, alla potenza degli studi ed alla durata del follow up non consente ad oggi di trarre considerazioni conclusive sull'argomento. Al contrario, la quasi totale assenza di effetti collaterali in caso di terapia a base di Omega-3 ne giustifica l'utilizzo in associazione alle altre terapie di comprovata efficacia clinica per massimizare il beneficio terapeutico del paziente. Anche le diverse metanalisi condotte sull'argomento hanno fornito risultati contrastanti, sebbene la più recente ed ampia di queste suggerisca, limitatamente alla supplementazione con acidi grassi polinsaturi - EPA/DHA - valutata negli studi osservazionali con misurazione dei biomarker circolanti, un significativo effetto protettivo sugli eventi cardiovascolari.

Gli acidi grassi Omega-3, EPA e DHA, presenti nell’olio di pesce, hanno sempre avuto sostenitori e detrattori, specialmente quando si parla di salute cardiovascolare (CV). Sebbene siano pochi i dibattiti per le altre aree di beneficio degli Omega-3, come la salute riproduttiva, la maturazione neurologica nei bambini e il supporto per sintomi dell’artrite reumatoide, l’efficacia degli Omega-3 sulla salute cardiovascolare è spesso discussa. Molti studi mostrano che gli Omega-3 offrono vantaggi considerevoli, specialmente per coloro che partono da una carenza significativa e assumono dosi adeguate (superiori a 2000 mg al giorno).

OMEGA-3 E OLIO DI PESCE: PERCHÉ È EMERSA LA CONTROVERSIA
Negli ultimi 30 anni, la ricerca sugli Omega-3 e la salute cardiovascolare ha portato a risultati contrastanti. Alcuni articoli, spesso basati su interpretazioni fuorvianti, hanno avanzato preoccupazioni sull’effetto degli Omega-3 su cuore, fegato e altri organi, ma nuovi studi stanno chiarendo queste controversie, dimostrando che un’assunzione regolare di Omega-3 può ridurre il rischio cardiovascolare e favorire persino la regressione della placca aterosclerotica.

I PRINCIPALI COMPONENTI DELL’OMEGA-3 E I LORO BENEFICI
Gli Omega-3 comprendono principalmente:

• Acido Eicosapentaenoico (EPA): presente soprattutto nei pesci e negli oli di pesce, l'EPA è noto per le sue proprietà antinfiammatorie ed è fondamentale per la salute cardiovascolare.
• Acido Docosaesaenoico (DHA): anch'esso presente in grandi quantità nei pesci, il DHA è essenziale per il corretto sviluppo e funzionamento del cervello e della retina.
• Acido Alfa-linolenico (ALA): è il tipo di Omega 3 che si trova principalmente in fonti vegetali come semi di lino, noci e semi di chia. Il corpo umano può convertirlo parzialmente in EPA e DHA, anche se in quantità molto limitate.

Ogni componente svolge un ruolo specifico e complementare nel sostenere il cuore, il cervello e la salute cellulare. Gli integratori di Omega-3 contengono queste sostanze per garantire un apporto completo.

OMEGA-3: UN INTEGRATORE, NON UN FARMACO
Gli Omega-3 non sono farmaci; sono nutrienti essenziali che dovrebbero essere consumati in quantità maggiori rispetto alle vitamine. Prendendo come esempio le uova, che sono alimenti ricchi di grassi e proteine, si comprende quanto sia ridicolo ridurre l’assunzione di Omega-3 a poche centinaia di milligrammi. Per sfruttare i benefici per la salute degli Omega-3, è consigliabile considerare dosi in grammi.

GLI ERRORI NEI DOSAGGI DEGLI STUDI SUGLI OMEGA-3
Gran parte degli studi sui benefici cardiovascolari degli Omega-3 hanno utilizzato dosi troppo basse, risultando in risultati sottovalutati. Le persone in sovrappeso, ad esempio, raggiungono livelli di Omega-3 nel sangue inferiori rispetto a chi ha un peso normale. Studi che non adattano i dosaggi basandosi sui livelli di sangue rischiano di non mostrare l’effettiva efficacia dell’integrazione di Omega-3.

I BENEFICI CARDIOVASCOLARI DEGLI OMEGA-3 (2)
Osservando alcune popolazioni come gli Inuit (gli originari abitanti delle regioni costiere artiche e subartiche dell'America settentrionale e della punta nord orientale della Siberia), che consumano notevoli quantità di Omega-3, emerge un ridotto rischio di malattie coronariche rispetto ai paesi occidentali. Diversi studi, come il GISSI-Prevenzione (3) del 1999, il JELIS (4)del 2007 e il REDUCE-IT (5) del 2018, hanno evidenziato una riduzione degli eventi cardiovascolari grazie all’assunzione di Omega-3.

STUDI RECENTI: EPA E DHA PER LA SALUTE DEL CUORE
• Lo studio italiano GISSI-Prevenzione (3) del 1999 su 11.000 partecipanti, tutti sopravvissuti a un infarto, che hanno assunto 1000 mg di EPA e DHA al giorno e hanno riscontrato una riduzione del 10% degli eventi cardiovascolari nell'arco di 3-5 anni e una riduzione del 20% dei decessi per cause cardiovascolari, ha acceso l'entusiasmo per gli omega-3.

Sulla spinta dei risultati favorevoli riportati nel GISSI-Prevenzione Trial, sono stati successivamente condotti circa una dozzina di trial clinici più piccoli, la maggior parte dei quali includeva diverse centinaia di partecipanti, la maggior parte dei quali non mostrava alcuna riduzione degli eventi CV, causando delusione e confusione. Lo studio OMEGA-REMODEL, ad esempio, su 358 partecipanti dopo un infarto non ha mostrato alcuna riduzione degli eventi CV in 3 anni (sebbene un sottoinsieme che ha raggiunto un livello di omega-3 ≥5,0% lo abbia fatto).

Gli studi EVAPORATE e HEARTS mostrano chiaramente che gli Omega-3 supportano la regressione della placca arteriosa e riducono gli eventi cardiovascolari. Questi studi sono fondamentali perché utilizzano analisi più avanzate della placca coronarica, mostrando che l’integrazione di Omega-3 può ridurre i rischi cardiovascolari a livelli mai evidenziati prima.

• Lo studio EVAPORATE (6) del 2020 su 80 partecipanti è stato sottoposto a coronarografia TC basale e di follow-up con quantificazione della placca morbida, fibrosa e calcificata. I partecipanti hanno ricevuto statina (farmaco per abbassare il colesterolo) + 4000 mg di EPA o statina + placebo. Il gruppo che ha ricevuto EPA ha mostrato una regressione della placca morbida, fibrosa e totale, mentre il gruppo che ha ricevuto solo statina ha mostrato una progressione significativa (ad esempio, un peggioramento).

• Lo studio HEARTS (7) del 2023 su 240 partecipanti è stato sottoposto a coronarografia TC basale e di follow-up con quantificazione della placca molle, fibrosa e calcificata. I partecipanti hanno ricevuto statina + 3360 mg di EPA e DHA (1860 mg di EPA e 1500 g di DHA) o statina + placebo. I partecipanti che hanno ricevuto acidi grassi omega-3 avevano maggiori probabilità di ottenere la regressione della placca molle e fibrosa, mentre quelli che hanno assunto solo statina hanno sperimentato una progressione. Le probabilità di ottenere la regressione sono aumentate nei soggetti con PA sistolica <125 mmHg e livello di globuli rossi omega-3 >8,0%. Gli eventi CV sono stati quattro volte inferiori in coloro che hanno ottenuto la regressione con l'integrazione di omega-3.

LONGEVITÀ E OMEGA-3: L’INDICE RBC OMEGA-3
Alcune ricerche recenti, inclusa quella condotta dall’Hospital del Mar Medical Research Institute, suggeriscono che mantenere un indice Omega-3 nei globuli rossi tra il 10% e il 12% può aumentare l’aspettativa di vita fino a cinque anni. Tale indice è associato a un minor rischio di mortalità, dimostrando l’importanza di adeguati livelli di Omega-3 per la longevità. Lo studio, pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition, ha utilizzato i dati di un gruppo di studio a lungo termine, il Framingham Offspring Cohort, che monitora i residenti di questa città del Massachusetts dal 1971.

I ricercatori hanno scoperto che i livelli di omega-3 negli eritrociti del sangue (globuli rossi) sono ottimi predittori del rischio di mortalità. Lo studio conclude che “avere livelli più elevati di questi acidi nel sangue, a seguito dell’inclusione regolare di pesce azzurro nella dieta, aumenta l’aspettativa di vita di quasi cinque anni”.

Al contrario, “essere un fumatore abituale toglie 4,7 anni all’aspettativa di vita, lo stesso tempo che si guadagna se si hanno alti livelli di acidi omega-3 nel sangue”. Lo studio ha analizzato i dati sui livelli di acidi grassi nel sangue in 2.240 persone di età superiore ai 65 anni, monitorate per una media di undici anni. I risultati indicano che quattro tipi di acidi grassi, compreso l’omega-3, svolgono il ruolo di predittori di mortalità.

CONSIGLI PER UN’ASSUNZIONE OTTIMALE DI OMEGA-3
Per massimizzare i benefici, è consigliato mantenere un’assunzione giornaliera tra 3000 e 3600 mg di EPA e DHA. Questo aiuta a raggiungere un indice Omega-3 nei globuli rossi ideale, migliorando non solo la salute cardiovascolare ma anche quella riproduttiva e cognitiva.

CONCLUSIONI: GLI OMEGA-3 PER LA SALUTE CARDIOVASCOLARE E GENERALE
Gli Omega-3 svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute cardiovascolare e sono supportati da solide prove scientifiche. Sebbene alcuni studi abbiano portato a interpretazioni controverse, i più recenti e completi dimostrano chiaramente che l’integrazione di EPA e DHA, in quantità sufficienti, può contribuire significativamente alla prevenzione delle malattie cardiovascolari.

BIBLIOGRAFIA:
1. Integrazione alimentare con acidi grassi polinsaturi n-3 e vitamina E dopo infarto miocardico: risultati dello studio GISSI-Prevenzione. Gruppo Italiano per lo Studio della Sopravvivenza nell'Infarto miocardico (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10465168/)
2. Consumo di pesce, olio di pesce, acidi grassi omega-3 e malattie cardiovascolari (https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/01.CIR.0000038493.65177.94)
3. Integrazione alimentare con acidi grassi polinsaturi n-3 e vitamina E dopo infarto miocardico: risultati dello studio GISSI-Prevenzione (https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(99)07072-5/abstract)
4. Effetti dell'acido eicosapentaenoico sugli eventi coronarici maggiori nei pazienti ipercolesterolemici (JELIS): un'analisi randomizzata, in aperto e in cieco degli endpoint (https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(07)60527-3/abstract)
5. Riduzione del rischio cardiovascolare con Icosapent Ethyl per ipertrigliceridemia (https://www.nejm.org/doi/10.1056/NEJMoa1812792)
6. Effetto dell'icosapent etile sulla progressione dell'aterosclerosi coronarica nei pazienti con trigliceridi elevati in terapia con statine: risultati finali dello studio EVAPORATE (https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC7654934/)
7. Regressione della placca grassa coronarica e rischio di eventi cardiaci in base allo stato della pressione sanguigna: dati da uno studio randomizzato sull'acido eicosapentaenoico e l'acido docosaesaenoico in pazienti con malattia coronarica (https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC10547278/)

Fonte: https://geopaleodietshop.com/



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