GIANFRANCESCO VALSÈ PANTELLINI e l'ascorbato di potassio
L'ascorbato di potassio è un sale derivato dall'acido ascorbico (vitamina C) e si ottiene per soluzione estemporanea a freddo in acqua dei due composti (acido ascorbico e bicarbonato di potassio), i quali devono essere in forma cristallizzata purissima (livello di purezza non inferiore al 97%). Inoltre è un fortissimo antiossidante.
Nato a RUFINA (Fi) nel 1917, il dott. Gianfrancesco Valsè Pantellini giunse alla scoperta importante della sua vita per puro caso nel 1947. Ad un conoscente malato di cancro allo stomaco consigliò di bere del succo di limone con del bicarbonato, per tentare di alleviare i dolori. Incontrandolo dopo un anno constatò con meraviglia che stava bene; si era curato con del bicarbonato, come consigliato, solo che il bicarbonato era di potassio, e non di sodio, aveva semplicemente capito male!
Il dr. Pantellini cominciò a studiare gli effetti del rimedio sulla salute umana, giungendo alla conclusione che l’azione integrata di vitamina C (acido l-ascorbico) e potassio sull’organismo costituivano un potente antiossidante in grado di intervenire sulle alterazioni tumorali. Nel ’70, presentò al Ministero della Sanità un dossier con le sue esperienze e i suoi risultati positivi, ma non fu mai avviata alcuna sperimentazione ufficiale. Anche per lui non sono mancate le persecuzioni giudiziarie. Nonostante questo egli riuscì ad introdurre l’ascorbato nella farmacopea ufficiale come prodotto galenico, tutelandolo così da eventuali speculazioni. Insieme all’ascorbato mise a punto un protocollo per le malattie degenerative e da immunodeficienza che, mirato naturalmente ad personam, era costituito da:
Vitamina C naturale, 6/10 grammi al giorno (poiché l’organismo non ne assorbe più di 500 mg per volta, consigliava numerose piccole assunzioni):
Vitamina A, (beta-carotene)
Vitamina E
Complesso di minerali
Ascorbato di potassio
Le dosi sono andate modificandosi nel tempo con gli studi successivi. Attualmente la dose consigliata è :0,15 grammi di acido ascorbico.0,30 di bicarbonato di potassio ; taluni medici danno un dosaggio più alto (0,50 di bicarbonato di potassio e 1 grammo di acido ascorbico). Assunta tre volte al giorno è curativa, una volta al giorno o a giorni alterni è preventiva.
La sua ricerca in campo oncologico copre un periodo ormai di 35 anni, ed è stata applicata su più di 8000 casi. I risultati sono davvero interessanti.
PASSI AVANTI
Quando nel 1997 il Professor Valsè Pantellini fu insignito dell’onorificenza dell’Accademia delle Scienze di Mosca per aver contribuito, con le cure a base di ascorbato di potassio, ad alleviare le sofferenze dei bambini di Chernobyl, i medici sovietici credevano che si trattasse di un rimedio top-segret. In realtà le ricerche sull’uso terapeutico dell’ascorbato nella cura di patologie degenerative risalgono agli anni ’30, Pantellini ne dedusse la sua utilità in modo del tutto casuale negli anni ’70. Benché sia trascorso quasi un terzo di secolo dai primi studi del biochimico fiorentino, l’ascorbato di potassio continua ad essere una sostanza ancora sconosciuta per i protocolli ospedalieri italiani.
Ad evitare che il prezioso lavoro svolto dal Pantellini venga perso per sempre, è oggi la Fondazione Internazionale Valsé Pantellini che in collaborazione con l’Università di Parma e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa porta avanti gli studi del professore fiorentino scomparso nel ‘99.
Per comprendere la grande portata degli studi di Pantellini è necessario fare un piccola regressione per spiegare il ruolo svolto dal potassio nella regolazione dell’attività metabolica cellulare. Più esattamente tale sale minerale, molto diffuso in natura, controlla il funzionamento di quella che viene definita la “pompa sodio/potassio”, un meccanismo estremamente sofisticato che regola l’assorbimento a livello cellulare riequilibrando la presenza della giusta quantità di sodio nel liquido attorno alle cellule (es. sangue, linfa, ecc) e del potassio al loro interno.
Molti pensano di poter ricorrere ad una somministrazione “fai da te”, in realtà è preferibile affidarsi ad un medico, che valuti i reali bisogni della persona, attraverso una lettura accurata degli esami del sangue. Anche qualora i risultati degli esami rispettino i parametri di norma, il medico deve verificare lo stato di salute del sistema immunitario per stabilire un dosaggio corretto”.
Per saperne di più Fondazione Internazionale Valsè Pantellini: https://www.pantellini.org
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere