FLORA BATTERICA: un microcosmo che mantiene il nostro corpo in equilibrio
Per flora intestinale si intende l'insieme dei batteri presenti nell'intestino dell'uomo. Il nostro sistema digestivo contiene centinaia di organismi vitali. Ci sono più di 400 specie batteriche che vivono nel tratto gastrointestinale, costituendo un vero e proprio ecosistema.
Il termine scientifico corretto, oggi, per descrivere l'insieme dei microrganismi che popola il tratto digerente, per lo più l'intestino, è microbiota intestinale. Si tratta di oltre mille miliardi di batteri, virus, funghi e protozoi, con il peso totale di circa un chilogrammo e mezzo che, comunicando tra loro, agiscono come se fossero un unico organismo e svolgono funzioni importanti per la salute dell'uomo.
La salute della flora gastrointestinale è essenziale non solo per il buon funzionamento dell’intestino, ma anche per rafforzare le naturali difese dell’organismo contro l’invasione di batteri e germi patogeni. E' per questo che le colture alimentari di probiotici, o batteri amici, sono un modo sano e senza effetti collaterali per aiutare l’intestino e per sostenere la vitalità delle nostre naturali difese.
Il microbiota si modifica con l'età e con il variare degli elementi che lo influenzano come l'ambiente e la dieta che, nell'arco di un solo giorno, è in grado di cambiare transitoriamente circa il 60% della sua composizione. Il restante 40% tende a rimanere stabile, perlomeno nella parte centrale della vita.
Tende, invece, a essere instabile nella fase iniziale, quando il processo di maturazione è in corso, e in quella finale, tipica dell'età avanzata. Anche per questa ragione queste fasce di età sono considerate “fragili” e maggiormente esposte a rischi. L'uomo e i microrganismi che popolano il suo intestino convivono stabilendo una relazione basata sullo scambio di vantaggi reciproci. Il primo fornisce le sostanze nutritive, mentre i secondi svolgono funzioni fisiologiche, metaboliche e immunologiche indispensabili per mantenere uno stato di benessere fisico e mentale.
Tale benessere sembrerebbe dipendere, così come suggeriscono recenti ricerche, dallo stato di salute del microbiota che i ricercatori misurano tenendo conto di tre fattori:
• ricchezza della diversità delle specie di microbi presenti
• abbondanza numerica relativa di ogni specie
• rapporto tra specie benefiche e quelle potenzialmente dannose (se sono più numerose le une rispetto alle altre)
In altri termini viene ritenuto sano un microbiota costituito da diverse specie di microbi, ciascuna costituita da un buon numero di unità, con prevalenza di quelle benefiche per l'uomo e in equilibrio tra loro e con l'intestino che li ospita.
Questo stato di equilibrio viene definito nel linguaggio scientifico “eubiosi”. In particolari condizioni si può rompere causando un processo di alterazione del microbiota che porta a uno stato definito "disbiosi", condizione che i medici hanno riscontrato in molte malattie, compresa l'obesità, le malattie infiammatorie dell'intestino e altre apparentemente non correlate a questo organo come quelle immunologiche e metaboliche. Attualmente sono in corso numerose ricerche per stabilire il rapporto tra disbiosi e varie malattie e per stabilire se la disbiosi può esserne considerata la causa o la conseguenza.
Sembra che gli alimenti a base di "batteri amici" producano sostanze che uccidono i microbi e sopprimono la produzione di tossine nel tratto intestinale. Il Bifidobacterium bifidus, per esempio, produce acido lattico e acetico che abbassa il pH dell'intestino, creando così un ambiente intestinale ostile per altri batteri potenzialmente dannosi. Molti microbi dannosi devono aderire alle pareti intestinali per vivere. I probiotici hanno la capacità di aderire alle pareti intestinali, sottraendo così spazio vitale ai germi patogeni. Tutti gli esseri viventi, inclusi i batteri, hanno bisogno di cibo.
I probiotici si distribuiscono nel sistema digestivo e mangiano quei cibi che altrimenti nutrirebbero i batteri dannosi. L’uso regolare di probiotici di qualità toglie spazio ai germi patogeni. Negli ultimi anni, i ricercatori hanno trovato che i lattobacilli ingeriti oralmente possono stimolare l'attività delle cellule immunitarie, che si nutrono di cellule tumorali e dei microrganismi invasori. Inoltre, l’Acidophilus DDS-1 produce notevoli quantità di acidophilina, il più potente antibiotico naturale.
SONO DAVVERO NECESSARI I PROBIOTICI?
Se vivessimo in condizioni ideali, la risposta sarebbe: «No». Ma, nella gran parte dei casi, la nostra dieta è costituita da cibi senza più vita, e purtroppo anche i cibi naturali e biologici crescono ormai in terreni troppo impoveriti per avere un sufficiente grado di vitalità. Consideriamo poi che la microflora gastrointestinale è distrutta non solo da una cattiva dieta, ma anche da fattori quali stress fisico ed emozionale, farmaci chimici, alterazioni ambientali, infezioni etc. Nelle condizioni odierne, i probiotici sono un aiuto alimentare efficace e senza effetti collaterali per mantenersi in forma.
I benefici sono strettamente correlati al genere batterico impiegato. Per questo è importante scegliere quelli giusti.
E' noto che i microrganismi che vivono in contatto con l'organismo umano superano di gran lunga il numero delle cellule umane. Le moderne tecniche di indagine consentono un esame approfondito di questi microrganismi e portano continuamente all'identificazione di specie nuove, fino a oggi sconosciute. Particolare rilevanza ricopre l'interazione, o meglio il rapporto, che si stabilisce tra i microrganismi favorevoli ed il nostro intestino e di conseguenza i benefici che alcuni di essi possono avere sul nostro stato di salute. Attualmente, in effetti, la comunità scientifica tende a considerare la flora intestinale non come un elemento a sé stante, ma come un elemento strettamente integrato al corpo umano.
Grazie alle sue numerose proprietà, la flora intestinale contribuisce alle funzioni fisiologiche dell'organismo umano per trasformare i nutrienti complessi, come le fibre, in sostanze semplici che l'organismo umano può assorbire. Inoltre, la flora intestinale produce alcune vitamine essenziali (come la vitamina K, B12, acido folico).
Gli scienziati concordano sul fatto che diversi fattori ambientali, compresa l'alimentazione e alcuni fattori genetici, sembrano contribuire alla composizione di questo complesso insieme di microrganismi che si trovano nell'intestino umano.
Per quanto riguarda l'influenza della flora batterica intestinale sul benessere generale dell'organismo, va ricordato che sono in corso numerose e ampie ricerche in vari ambiti: ci sono per esempio dati interessanti che hanno osservato possibili legami tra flora batterica e sviluppo di obesità, piuttosto che legami con reazioni allergiche e altri disordini intestinali. Per questo motivo la comunità scientifica mondiale sta concentrando molti sforzi e progetti sulla valutazione del possibile impatto della flora intestinale sulla salute umana. Spetterà, quindi, agli studi del prossimo futuro verificare se i risultati incoraggianti osservati in laboratorio possono essere tradotti in interventi effettivi, il più possibile personalizzati, che possano migliorare la salute.
PROBIOTICI E ALLERGIE STAGIONALI: i benefici di un sistema immunitario equilibrato
Sono sempre più numerose le persone che rimangono colpite da raffreddore da fieno, con irritazioni alla mucosa del naso e agli occhi, che si manifesta normalmente nel periodo di fioritura di alcune specifiche piante. E', quindi, sempre più opportuno ricorrere a rimedi che aiutano a prevenire tali effetti equilibrando le nostre difese immunitarie. A tale proposito, uno studio recentemente pubblicato dal gruppo di ricerca del Prof. Nicoletti, presso l'Institute of Food Research in Inghilterra, sulla rivista scientifica Clinical Experimental Allergy, dimostra come l'assunzione quotidiana di fermenti lattici probiotici sia in grado di modificare le reazioni del sistema immunitario.
Più in dettaglio, 19 volontari sofferenti di allergia stagionale, in particolare nel periodo marzo-giugno, sono stati suddivisi in due gruppi, senza che nessuno di essi, ricercatori inclusi, fosse a conoscenza di tale suddivisione.
Un gruppo ha assunto per due settimane un latte fermentato contenente il fermento lattico probiotico Lactobacillus casei Shirota (LcS). L'altro gruppo, invece, ha assunto per lo stesso periodo un placebo (identico al primo per confezione, aspetto e composizione, eccetto che per l'assenza di LcS).
Gli esami condotti su campioni di sangue prelevati prima del picco allergico (aprile), durante il picco (giugno) e un mese dopo la fine della stagione (agosto) hanno dimostrato che a giugno e ad agosto il livello di anticorpi IgE, in grado di riconoscere le spore e innescare un processo infiammatorio che provoca i sintomi tipici del raffreddore da fieno, era più basso nel gruppo che aveva assunto il probiotico rispetto a quello presente nel gruppo che aveva assunto il placebo. Al contrario, il livello di anticorpi IgG, che svolgono un ruolo protettivo contro le reazioni allergiche, era invece più elevato nel primo gruppo che aveva assunto i probiotici. I ricercatori hanno pertanto osservato che il probiotico testato può modificare il modo in cui l'organismo reagisce al contatto con i pollini.
Questi risultati potrebbero, quindi, indicare che i probiotici possono aiutare ad equilibrare la reattività allergica.
I PROBIOTICI E LA SALUTE DEL FEGATO
In apparenza si potrebbe pensare che i probiotici, essendo assunti per bocca e sviluppandosi nell'intestino, svolgano i propri effetti benefici prevalentemente a livello intestinale. In realtà, numerose ricerche su animali dimostrano che i probiotici possono apportare dei benefici anche in altre parti dell'organismo. Ad esempio, studi recenti hanno osservato l'azione favorevole di alcuni probiotici sul fegato.
Il fegato è la più grande ghiandola annessa all'apparato gastrointestinale ed è così complessa che non può essere sostituita da alcun sistema artificiale. Il fegato svolge numerose funzioni quali la sintesi di sostanze vitali come l'albumina, la proteina più comune del sangue, i fattori di coagulazione del sangue, la bile che, una volta concentrata a livello della cistifellea, nel duodeno contribuisce alla digestione e all'assorbimento dei grassi. Il fegato inoltre riceve le sostanze nutritive elementari dall'intestino e le trasforma in nuove molecole, ossia proteine, zuccheri, grassi, a seconda delle necessità dell'organismo; elimina anche le sostanze di scarto e le scorie fungendo da centrale di disintossicazione (es. degrada l'alcool ingerito). Esso, infine, smaltisce l'emoglobina dei globuli rossi invecchiati, trasformandola in bilirubina, e regola il livello di colesterolo nel sangue. I risultati fino ad ora ottenuti suggeriscono che l'assunzione regolare di probiotici può contribuire a stimolare le difese immunitarie a livello gastrointestinale con benefici per l'intero organismo. Si tratta di un ambito di particolare interesse, nel quale gli stessi studiosi auspicano nuove indagini che possano chiarire maggiormente le potenzialità d'impiego dei probiotici e la loro valenza anche nell'individuo sano, nel preservare lo stato di benessere funzionale del fegato.
FONTE: https://www.issalute.it/
APPROFONDIMENTI:
1. Poli A. Trapianto di microbiota. Microbioma Microbiota. Ricerca & Clinica. 2018; 2(1)
2. Kalliomäki M, Collado M C, Salminen S, Isolauri E. Early differences in fecal microbiota composition in children may predict overweight. American Journal of Clinical Nutrition. 2008; 87(3): 534-8
3. Louis P, Flint H J. Diversity, metabolism and microbial ecology of butyrate-producing bacteria from the human large intestine. FEMS Microbiology Letters. 2009; 294(1): 1-8
4. Fan Y, Pedersen O. Gut microbiota in human metabolic health and disease.[Sintesi] Nature Reviews Microbiology. 2021; 19: 55–71
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