Fiat: Italia addio
La Fiat lascia l'Italia, altra sconfitta morale per tutti noi, eppure c'è ancora qualcuno che crede in questo paese. A forza di seguire la cronaca degli attentati che le televisioni ci propinano notte e giorno, rischiano di sfuggirci o passare in secondo piano notizie importanti, che ci danno la reale dimensione della “catastrofe Italia”.
Il GruppoFiat trasferisce tutto in Olanda e abbandona definitivamente l'Italia.
Questo è ciò che accade, una cosa gravissima che avrà un impatto negativo sul nostro paese sotto il profilo dell'immagine, dell'occupazione, del prestigio. Quello che però reputo ancora più grave è che nessuno del mondo politico abbia preso posizione, abbia cercato di capire il perché e se questo fosse evitabile.
Neanche nessuno dell'industria si è schierato, ha preso posizione. Tutti, ad eccezione di Diego Della Valle che ha aspramente criticato l'operato degli eredi Agnelli. “Gli Agnelli scappano via” dice Della Valle e incalza “una famiglia che scappa non merita rispetto”. Certo che in un momento politico e storico così complesso la scelta degli eredi Agnelli fa discutere, non tanto per la decisione di spostare la sede del gruppo nei paesi esteri, quanto quello della politica italiana che insiste in una posizione immobilista. La posizione rispettabilissima di Diego Della Valle, è quella invece di chi non retrocede e vuole cambiare le cose da dentro. All'accusa di Elkann di essere a capo di una “nana dell'industria” Della Valle replica affermando che la sua azienda è un'eccellenza ed invita il giovane industriale a frequentare uno stage presso l'azienda marchigiana. Chi ha ragione? Per le scelte aziendali staremo a vedere, il tempo ci dirà se le scelte sono state corrette, resta il fatto che il "Leone marchigiano" merita un elogio sia per la grinta che per lo stile. In fatto di eleganza, diciamola tutta, sicuramente Della Valle è nettamente vincente; il giovane Elkann poco ricorda Gianni Agnelli che era si grande imprenditore, ma anche uomo di grande ed indiscusso fascino.