E' successo ancora! Studentessa muore dopo uno shock allergico durante una vacanza in Marocco
La studentessa inglese Lily King è morta dopo aver avuto una reazione allergica al cibo in un ristorante mentre era in viaggio in Marocco. I suoi genitori hanno ora mosso gravi accuse al personale. Lo Sportello dei Diritti: “Ogni anno in Italia ancora circa 40 casi fatali di shock, ecco cosa sono le allergie alimentari e come riconoscerle”
Inaudito, intollerabile e inaccettabile morire a 18 per una reazione allergica grave per una serata condivisa in compagnia della famiglia in un locale. La studentessa Lily King, è morta durante la sua vacanza in Marocco per una grave reazione allergica dopo aver mangiato in un ristorante. Questo nonostante una rapida iniezione di Epipen e il trasporto di corsa in ospedale. La giovane britannica di 18 anni, a giugno era in vacanza con la mamma in Marocco, quando un tragico evento le ha tolto la vita. Il viaggio era un regalo dei suoi genitori per celebrare i suoi eccellenti risultati in una prestigiosa università. L'ultima sera Lily e sua madre si sono recate in un ristorante di Rabat dove avevano già mangiato in precedenza. La giovane ha ordinato pollo e patatine, ma poco dopo l'inizio del pasto ha avuto una grave reazione allergica Nonostante l'immediata iniezione di un Epipen, ossia un farmaco salvavita utilizzato quando qualcuno una grave reazione allergica, le condizioni di Lily sono peggiorate rapidamente. Durante il trasporto in ospedale, la giovane ha avuto un attacco cardiaco e gravi danni cerebrali che l'hanno portata alla morte. Ora i suoi genitori stanno lanciando gravi accuse contro il ristorante e stanno raccogliendo fondi per la ricerca sulle allergie. Aicha King, la madre di Lily, aveva esplicitamente informato il personale del ristorante delle allergie della figlia. La 18enne era allergica a latte, pesce, sesamo e noci. Nonostante questi avvertimenti, si è verificata la reazione fatale. Inoltre, l'arrivo dell'ambulanza è stato ritardato a causa della richiesta del locale di pagare il conto prima di andarsene, il che ha spinto la donna ad accompagnare lei stessa la figlia in ospedale. Dopo l'incidente, la famiglia King, non ha ricevuto ulteriori informazioni dalle autorità marocchine, che stanno indagando sull'accaduto. In memoria della figlia, i genitori hanno lanciato una campagna di raccolta fondi per sostenere la ricerca sulle allergie. «In memoria di Lily e di altri pazienti allergici», recita l'appello dei genitori in lutto. Di allergia alimentare, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è affetto il 2 - 4% della popolazione adulta e il 6 - 8% dei bambini nei primi anni di vita. Si tratta di una reazione immunologica verso proteine alimentari normalmente tollerate, chiamate allergeni. Coinvolge le IgE, anticorpi specifici della reazione allergica, e può presentarsi con sintomi lievi o gravi. Lo shock anafilattico è la più grave delle reazioni allergiche: è rapida e in pochi minuti può portare al decesso. Avviene perché l’organismo entra in contatto con l’allergene, che può essere una proteina alimentare. Gli anticorpi specifici lo riconoscono e attivano una reazione con sintomi caratteristici, orticaria e prurito, che si associano a manifestazioni in altri organi e apparati, come insufficienza respiratoria, rinite ostruttiva, sintomi gastro intestinali, vomito e diarrea. Nei casi più gravi coinvolge anche il sistema cardiocircolatorio. L’anafilassi avviene proprio perché sono coinvolti più apparati e sistemi. Può essere mortale se l’insufficienza respiratoria non viene trattata o risolta o se la pressione scende talmente che il cuore non riesce più a effettuare il pompaggio del sangue. Per questo è importante posizionare il paziente in posizione supina. I sintomi che devono mettere in allarme sono il prurito, ai palmi delle mani e dei piedi o ai genitali, l’orticaria, l’abbassamento della pressione, le vertigini e il senso di svenimento, l’edema della glottide e l’impossibilità a respirare. Sono sintomi che si possono verificare rapidamente. Dal 2014 il regolamento impone ai ristoratori di segnalare gli allergeni nel menu, ma spesso questo obbligo viene ancora trascurato, e non se ne comprendono la portata e l’importanza. Purtroppo molti non hanno ancora la consapevolezza di quanto si possa mettere a rischio la salute dei clienti. Per i ristoratori, non segnalare correttamente la presenza di un allergene può avere ripercussioni legali con sanzioni, ma casi come quello in esame ricadono nel diritto penale. Per un paziente molto sensibile, possono bastare piccolissime quantità a rappresentare un pericolo.
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