Depressione: re-azione soggettiva
Ogni persona, essendo unica e irripetibile, può reagire ad una determinata realtà, evento in modo diverso e con tempi e intensità diversi. Per tanto lo stato depressivo non è strettamente legato all’evento ma al soggetto......
Il termine “depressione” è un espressione generica che include più sfumature.
La descrizione più comune e generica dice che:“la depressione è una patologia dell'umore.
Dal punto di vista dei Fiori di Bach la depressione è sempre causata dall’attivazione di un archetipo (o stato d’animo).
Ogni persona, essendo unica e irripetibile, può reagire ad una determinata realtà, evento in modo diverso e con tempi e intensità diversi. Per tanto lo stato depressivo non è strettamente legato all’evento ma al soggetto.
La modalità depressiva più lieve, considerata anche “normale” è quella definita reattiva (esogena), ossia quella legata ad un evento esterno: “mi accade qualcosa di spiacevole, quindi mi deprimo, mi rattristo”. Tale modalità è associabile ad un’essenza specifica e precisa adatta a coloro che si rattristano facilmente. In presenza di tale archetipo la persona tende ad abbattersi al primo intoppo rispetto al raggiungimento del suo obiettivo; sono persone prevalentemente pessimiste che vedono il “bicchiere mezzo vuoto” e mettono in discussione tutto, compreso se stessi, alla prima difficoltà.
Esiste poi una modalità depressiva più marcata rispetto la precedente, la quale si manifesta dopo che la persona ha tanto tentato di risolvere una questione di salute, di relazione, di lavoro, ecc, senza riuscire a venirne a capo…e quindi “getta la spugna” come si sol dire. In questo stato d’animo ci si sente rassegnati anche se, in fondo in fondo, la persona spera che qualcosa o qualcuno possa dare una svolta al suo problema irrisolto.
Altro tipo di depressione è rappresentata dallo stato d’animo anche denominato: depressione endogena. In questo caso la persona è evidentemente depressa e completamente inerme al suo stesso stato. Se le si chiede perché è così malinconica o abbattuta, non saprà dare una spiegazione chiara; infatti, in molti casi, sono persone a cui apparentemente non manca nulla: lavoro, casa, affetti, ecc, eppure vivono uno stato acuto di estrema malinconia e tristezza profonde.
Un altro tipo di depressione è quella definita mascherata, più difficile da individuare proprio perché è celata. In apparenza e superficialmente la persona è gioviale, spensierata, di compagnia, ecc, ma quando si ritrova da sola emerge prepotentemente un tormento interiore che le crea ansia, inquietudine. Per compensare questa depressione mascherata che crea un tormento identificato come “inquietudine”, la persona tenta di scaricare la tensione buttandosi nel cibo, nel bere, nel fumo, circondandosi di compagnia e in altre svariate dipendenze che fungono da palliativo e da sollievo.
In ultimo non si può dimenticare lo stato d’animo che rappresenta la completa disperazione e rassegnazione. Per spiegare bene tale stato d’animo porrò due esempi: il primo è quello rappresentato dalla crisalide che non sapendo che si trasformerà in farfalla, si lascia andare inerme al destino che crede lo attendi, ossia la fine; l’altro esempio è quello di Gesù Cristo sulla croce che nonostante la sua immensa fede pronunciò queste parole: “Padre perché anche tu mi hai abbandonato?”.
In questo stato d’animo la persona non sa affrontare il crollo di importanti punti di riferimento, non vorrebbe i cambiamenti che la vita le sta imponendo e non ha alternative.
“Il malessere insorge quando tra la volontà dell’Ego e quella dell’Anima nasce un coflitto”
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