Cosmetici naturali e sostenibili: facciamo chiarezza
Tra green beauty e sicurezza, i suggerimenti di AIDECO su come orientarsi per una scelta consapevole
Negli ultimi anni, il settore cosmetico ha registrato una crescita significativa nell’ambito dei prodotti definiti “naturali e sostenibili”, rappresentando circa il 25% dell’intero settore, per un valore complessivo di oltre 2,9 miliardi di euro secondo i dati 2023 di Cosmetica Italia. Tuttavia, nonostante l’aumento dell’interesse da parte dei consumatori e l’impegno dell’industria nel soddisfare queste richieste, non esiste ancora in Europa una normativa specifica che definisca chiaramente cosa significhi ‘cosmetico naturale’ o ‘sostenibile’. Questa lacuna normativa genera confusione, rendendo difficile distinguere tra claim di marketing e reali caratteristiche dei prodotti.
"Spesso si tende a confondere la naturalità con la sostenibilità, ma sono due concetti distinti. Un cosmetico naturale non è necessariamente sostenibile e viceversa. La sostenibilità riguarda l’intero ciclo di vita del prodotto, dall’approvvigionamento delle materie prime allo smaltimento del packaging", spiega la dottoressa Claudia Riccardi, biologa e membro del consiglio direttivo AIDECO - Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia.
Per fornire un primo riferimento, nel 2016 e 2017 l’ISO (International Organization for Standardization) ha pubblicato le Linee Guida ISO 16128, che propongono, tra l’altro, definizioni e criteri per poter considerare gli ingredienti e i cosmetici come “naturali e/o biologici”. Tuttavia, queste linee guida non disciplinano alcun aspetto relativo alla comunicazione al consumatore attraverso claims o l’etichettatura specifica, né stabiliscono parametri per la sicurezza d’uso o la sostenibilità ambientale. Esistono però diversi enti certificatori che rilasciano certificazioni per definire più propriamente un prodotto cosmetico “naturale e/o biologico”, sulla base di specifici standard di riferimento come NATRUE e COSMOS.
"Un aspetto fondamentale da considerare è la sicurezza. La percezione comune è che un prodotto naturale o che contiene ingredienti di origine naturale sia automaticamente più sicuro, ma non sempre è così. Gli ingredienti di origine naturale, per esempio, possono contenere allergeni o essere soggetti a contaminazioni, per cui la valutazione del profilo tossicologico rimane essenziale per garantire la sicurezza del consumatore", sottolinea la dottoressa Riccardi.
Un altro concetto chiave è la sostenibilità, che non riguarda solo i singoli ingredienti di un cosmetico ma il suo intero impatto ambientale. Il Life Cycle Assessment (LCA) è un metodo standard per valutare l’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita del prodotto a partire dagli ingredienti e proseguendo per la produzione, il trasporto, l’utilizzo fino allo smaltimento da parte del consumatore finale. In questo senso, per esempio, un prodotto con ingredienti naturali può non essere necessariamente sostenibile se il suo packaging non è riciclabile o se il processo produttivo genera un elevato impatto ambientale.
"Scegliere un cosmetico realmente sostenibile significa valutare molteplici fattori. È essenziale che il consumatore acquisisca una maggiore consapevolezza e impari a interpretare correttamente etichette e certificazioni per fare scelte informate", conclude la dottoressa.
In un contesto in cui la regolamentazione è ancora carente, informarsi e affidarsi a standard riconosciuti è il primo passo per orientarsi nel mondo della cosmetica naturale e sostenibile con maggiore consapevolezza e sicurezza.