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Comunicato Stampa

Composti spagirici e complessi fitoterapici

I composti spagirici e i complessi fitoterapici sono due approcci distinti ma legati al trattamento delle problematiche di salute utilizzando la natura e le sue risorse, in particolare le piante. Entrambi gli approcci puntano a utilizzare il potere delle piante per la salute e il benessere, ma si differenziano per metodi e concezioni.

FotoCOMPOSTI SPAGIRICI
La spagiria è un'antica pratica che deriva dalla tradizione alchemica e che si occupa della preparazione di rimedi attraverso un processo che unisce la filosofia alchemica con l'uso di piante e minerali. Il termine "spagiria" deriva dal greco spao (separare) e ageiro (riunire), che simboleggiano il processo di separazione e purificazione degli elementi per poi ricollegarli in una forma più potente e terapeutica. Il termine fu coniato da Paracelso, un medico svizzero, ritenuto il padre della Spagiria, che basò i suoi studi innovativi sulla convinzione che la salute è il risultato di un perfetto equilibrio di forze sottili e che le malattie sopraggiungono quando si formano delle alterazioni alle frequenze dei campi magnetici che compongono le cellule dell’organismo.

In pratica, i rimedi spagirici sono preparati utilizzando la distillazione delle piante, l'estrazione dei loro essenziali (come oli essenziali), e altre tecniche alchemiche.

I principi fondamentali di questa pratica sono:

1. Separazione: dividere gli elementi vitali della pianta.
2. Purificazione: eliminare gli impurità e separare i principi più puri.
3. Riunificazione: unire i principi puri in una forma terapeutica.

I rimedi spagirici possono essere usati per trattare una vasta gamma di disturbi e tendono ad avere un approccio olistico, mirando a riequilibrare sia il corpo che la mente. Il rimedio spagirico contiene in sé le caratteristiche biochimiche del rimedio fitoterapico e le proprietà elettromagnetiche proprie del sistema omeopatico. Queste due caratteristiche lavorano sinergicamente: alti dosaggi riducono l’azione elettromagnetica a vantaggio di quella biochimica, bassi dosaggi inducono un effetto più sottile a discapito della risposta biochimica.

Ogni prodotto spagirico racchiude in sé i quattro elementi (Acqua, Terra, Fuoco, Aria) e i tre principi primari alchemici (Zolfo, Sale e Mercurio) che si fondono insieme e creano una sola natura. I quattro elementi non sono concetti astratti, ma vere e proprie forze vitali con una loro coscienza e, come vere e proprie energie, sono pronti ad interagire con il nostro Essere per completarlo. La connessione alle Forze Vitali (come i quattro elementi) deriva da antiche tradizioni pagane, precedenti all'arrivo della religione cattolica, che erano profondamente legate al culto della Natura.

I tre Principi Primari compongono l'essenza di ogni essere vivente (umano, animale o vegetale) e se vogliamo lavorare sul riequilibrio dell'organismo attraverso l'uso delle piante, è necessario conoscerle approfonditamente per poi considerare tutti questi principi contemporaneamente, sia per la preparazione di un prodotto spagirico sia per la sua assunzione.

In Spagiria non c'è coltivazione, la raccolta viene fatta esclusivamente su piante spontanee, cresciute nel bosco o nei campi, nel loro perfetto habitat che rispecchia il terreno su cui si forma lo squilibrio. L’alchimista deve passeggiare per i boschi in stato di imparzialità seguendo la Leggenda del Coltello D’Oro, che non vuol dire che l’alchimista debba effettivamente avere un coltello d’oro per raccogliere le piante, ma che le sue mani rappresentano questo simbolo che corrisponde a Marte, personificazione dell’azione imparziale che sta dietro alla raccolta. L’alchimista deve dunque sapere a cosa serve una determinata pianta e a cosa corrisponde il terreno su cui la raccoglie, soprattutto nel momento della raccolta stessa. Oltre ciò, ogni pianta ha un periodo, un giorno ed un’ora adeguata per poter essere raccolta che corrispondono analogicamente alla funzione primaria di quella pianta. Ad esempio la melissa (pianta Venusiana) deve essere raccolta di venerdì (giorno di sua massima crescita) e nell’ora di Venere che deve essere calcolata ogni anno.

Secondo la filosofia alchemica classica, le erbe sono sotto il dominio energetico di uno o più astri che detengono un loro valore simbolico in analogia con la pianta stessa. I criteri di attribuzione di una forma planetaria ad una pianta o ad un organo, sono stati il colore, ma anche la forma della pianta, il suo odore, il suo biotipo, l'habitat di crescita.

Ogni preparazione spagirica contiene la forza guaritrice delle piante usate, sfrutta la loro potenza medicinale ed integra le varie componenti dopo un processo di separazione e di purificazione. Ogni pianta usata per le preparazioni spagiriche ha un suo carattere con cui entrare in relazione, è considerata nella sua interezza e nella sua individualità che analogicamente deve corrispondere alla persona sulla quale si agisce.

COMPLESSI FITOTERAPICI
I complessi fitoterapici sono attualmente considerati come gli elementi cardine di un ramo della fitoterapia e rappresentano l'insieme di ciò che viene considerato come la parte attiva di più piante opportunamente miscelate tra loro. Ossia, si ritiene che ogni componente di una miscela delle stesse abbia un ruolo e una specifica attività all'Interno del suo complesso sistema di vita; di conseguenza l'attività di un complesso è dato sia dagli elementi con azione attiva diretta, sia da quelli che ne sono privi ma che possono ugualmente influenzare in modo indiretto la sua azione.

Il complesso fitoterapico, quindi è un preparato caratterizzato, di norma, da una miscela di derivati (droghe o estratti) appartenenti a più piante diverse tra loro. Lo studio sistemico dei principi attivi naturali, per creare nuove opportunità di intervento, richiede approfondite conoscenze in vari campi delle scienze salutistiche. Infatti, occorre conoscere bene campi come l'etnobotanica, la chimica e la farmacologia. Di norma, lo studio di una certa pianta da utilizzare e delle sue proprietà, si basa su aspetti derivanti dalla medicina popolare. La ricerca scientifica a conferma di questi usi è ostacolata dal fatto che, isolare il principio attivo, alcaloide o glucoside che sia, non garantisce di risalire effettivamente a tutti gli effetti che l'estratto potrebbe generare in quanto spesso ad agire è proprio l'intero spettro fitochimico della pianta.

I principi attivi che vanno a costituire i Complessi Fitoterapici, possono essere estratti da svariate parti delle piante selezionate. In genere, i metaboliti provengono dalle radici, i rizomi (cioè i fusti sotterranei), i tuberi (cioè gli organi non visibili), i bulbi (corpi sferici formati da fusti e squame o foglie), la corteccia (la parte più esterna del fusto), il legno, le erbe, le sommità fiorite, le foglie, i fiori, i frutti, i talli (cioè componenti delle piante non differenziatesi) e i semi.

LA FITOTERAPIA COMPORTA UNA SERIE DI INDUBBI VANTAGGI:
a. I complessi fitoterapici vengono, in genere, formulati per agire su specifiche casistiche ma la loro origine naturale gli consente di operare in base a uno spettro di azioni parecchio più ampio, riuscendo a trovare impiego anche in presenza di disturbi molto diversi tra loro.

b. Le miscele che vanno a formare i complessi fitoterapici sono sempre certificate. Infatti, la fitoterapia è una vera e propria scienza che affonda le sue radici nello studio delle proprietà del mondo vegetale, un vero e proprio mondo dalle origini antichissime. E' fondamentale che tali complessi siano il risultato di studi almeno ventennali, proprio perché in questo modo, si garantisce la conoscenza di tutti gli effetti secondari che possono essere eventualmente presenti. La composizione del complesso fitoterapico, quindi, deve essere comprovata da una base scientifica dimostrabile, da studi che ne attestino la sicurezza e l'efficienza. La posologia, inoltre, deve sempre indicare il limite massimo di dose e frequenza di somministrazione. In questo modo, tali composti possono sfruttare anche piante appartenenti a categorie con azioni diverse, per esempio broncodilatatori, antibatterici o emollienti, in modo da fornire un approccio completo sotto ogni aspetto e ridurre al minimo gli effetti indesiderati.

c. La caratteristica, quindi, dei complessi è proprio la sinergia tra piante di origine diversa. Essa, infatti, consente di accoppiare principi attivi complementari tra di loro, in modo da amplificare di molto il range di possibilità attive. Le miscele create sulla base di sinergismi specifici tra determinati tipi di piante, sono studiate in modo tale da amplificare l'effetto dei principi attivi agenti a livello organico. La presenza di determinati metaboliti, spesso, risulta fondamentale per l'attivazione di altri. Senza di loro, infatti, alcune specie naturali non riuscirebbero a compiere la propria azione. Inoltre, spesso sono da considerarsi anche le caratteristiche del soggetto su cui si interviene, in quanto parametri come sesso, età, costituzione organica, malattie pregresse o condizioni fisiche particolari, possono influire non poco sull'efficacia di un certo trattamento.

d. Nella droga estratta da una pianta, possono esserci metaboliti che hanno una funzione addirittura opposta a quella del principio attivo principale, per esempio nel Rabarbaro sono contenuti i sennosidi che presentano attività lassativa ma anche i tannini che, al contrario, fungono da astringenti. La presenza,ì quindi di una stretta sinergia o antagonismo, rende la fitoterapia estremamente complessa da studiare e la formulazione di complessi non dovrebbe essere affidata a personale non competente.

e. Uno degli obiettivi nella formulazione dei complessi fitoterapici, è continuare la ricerca sui principi attivi delle piante. In questo modo, si cercherà di isolarne le forme più pure per riuscire a utilizzarle al meglio, diminuendo gli effetti indesiderati e riuscendo a ricavare anche dei derivati al fine di potenziarne l'attività. Le formulazioni attualmente disponibili, sono comunque sicure entro le dosi e le frequenze di somministrazione indicate nelle posologie. Essendo elementi sempre certificati, si ha la certezza che questi complessi vengano testati da un numero molto grande di operatori e questo garantisce un maggiore successo del risultato desiderato. Infatti, attualmente, una quantità sempre maggiore di operatori in ambito sanitario e del benessere utilizzano e consigliano il consumo di tali elementi.

f. Un ulteriore fattore positivo che favorisce il consumo di complessi fitoterapici è che sicuramente porta a un miglioramento della compliance del paziente; tramite tali composti, infatti, egli può assumere un quantitativo di prodotti molto minore diminuendo prima di tutto il grado di tossicità arrecato ad alcuni organi, come il fegato, deputati all'eliminazione delle scorie, ma soprattutto, se il paziente non deve più assumere referenze diverse, non correrà il rischio di dimenticarsene nel corso della giornata.

La fitoterapia, quindi, è una scienza che basa le sue applicazioni sulla conoscenza della farmacognosia per riconoscere le droghe naturali, scoprendone gli effetti positivi. Occorre senza dubbio un approfondito studio sulla eventuali interazioni tra cibo, integratori e farmaci e per questo se ne consiglia l'utilizzo sempre previo consiglio medico.

Grazie a una nuova elaborazione del concetto di salute da parte del paziente e alla voglia di percorrere una nuova via di salute maggiormente sostenibile e che non passi attraverso il solo uso della medicina tradizionale, attualmente l'integrazione nutrizionale di estratti officinali, è tramite le sue miscele, sempre più considerata dagli operatori sanitari per il benessere dei loro pazienti.

Fonte: FORZA VITALE, Compendio Spagyrico, X edizione, gennaio 2018.



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