“COMPAGNI DI CAMMINO” A piedi nel cuore d’Italia alla ricerca delle realtà virtuose del territoro
Le guide de La Compagnia dei Cammini si mettono in cammino insieme. Dal 18 al 26 novembre da Santa Sofia di Romagna a Firenze.
Si cammina sempre di più in Italia. Sarà la crisi che porta a fare a meno dei mezzi a motore, sarà l’esigenza di un tipo di turismo più consapevole, sarà la voglia di recuperare l’armonia tra uomo e natura, o la voglia di mettersi in gioco, riducendo ciò di cui si ha bisogno all’essenziale, ovvero ciò che può entrare in uno zaino. Saranno tutte queste cose messe assieme, e forse molte altre ancora. Lo sa bene La Compagnia dei Cammini, una delle associazioni italiane più attive nel settore, che vede aumentare di giorno in giorno le fila di iscritti ai propri viaggi.
Ma a La Compagnia non basta spingere le persone a calzare gli scarponi e guidarle per i sentieri di mezzo continente. La Compagnia dei Cammini promuove la cultura del camminare anche in altri modi, e per farlo ancora una volta organizza un evento unico: 15 delle sue guide e 4 asinelli, insieme per 9 giorni a piedi tra Emilia-Romagna e Toscana lungo l’antica Via di Stade. Come i pellegrini di un tempo, compagni che condividono il pane, che si aprono alla conoscenza del paesaggio e di chi – uomo, animale o pianta che sia – lo abita, che si interrogano sui propri passi, sui passi di chi ha camminato prima di loro e di chi verrà.
Partiranno da Santa Sofia, località dell’Appennino forlivese situata sulla Linea Gotica, in cui negli anni convulsi della Seconda Guerra Mondiale è sorta la celeberrima Repubblica partigiana del Corniolo. Da lì proseguiranno come i pellegrini che per secoli, provenendo dal centro e nord Europa, si dirigevano verso Roma, una delle tre grandi mete di pellegrinaggio insieme a Santiago de Compostela e Gerusalemme. In Italia non c’è, infatti, solo la Via Francigena: il fascio di vie romee – di cui la Via di Stade o Via Germanica fa parte – è corposo e merita di essere riscoperto e valorizzato. Perciò le guide cammineranno su quel tracciato con l’idea di risvegliare questa memoria sopita e far sì che i viandanti tornino ad attraversare quei sentieri e quei borghi.
Procederanno nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, che accoglie lo stupore del naturalista e quello dell’appassionato d’arte e di cultura grazie ad uno dei più rilevanti patrimoni floristico-faunistici italiani e ad alcune perle come il Monastero di Camaldoli o il Santuario francescano di La Verna. Passeranno per perle come Poppi – che ha dato i natali a Francesco Folli, uno dei pionieri nel campo della trasfusione sanguigna –, Cetica e incontreranno chi tra queste montagne vive caparbiamente avendo conosciuto l’orrore del terrore nazista ma anche la riscossa civile. Si inoltreranno nella Foresta di Sant’Antonio e nella Riserva di Vallombrosa, fantastiche oasi naturali di biodiversità, passeranno accanto alla secolare abbazia tenuta dai monaci benedettini, poi da Pontassieve, altro snodo importante della lotta partigiana per poi calarsi verso Firenze, dove termineranno il viaggio nel centro storico, con i loro zaini impolverati e i loro simpatici asinelli.
In questi 9 giorni il gruppo incontrerà amministratori pubblici, studiosi del territorio, gestori di aziende agricole biologiche, appassionati di cammino e di natura, cittadini comuni e chiunque vorrà dare loro un saluto. Chi lo vorrà, potrà anche unirsi per un paio di giorni amichevolmente o soltanto per una sera o potrà offrire loro ospitalità, con quello spirito di fraternità che accomuna tutti coloro che si mettono sulla strada: ciò che conta non è da dove si viene, né dove si va, bensì il cammino e la forza rivoluzionaria insita in esso.
Sarà un viaggio della memoria con gli occhi rivolti al futuro, fatto con semplicità nel cuore di un Paese che, forse proprio attraverso lo sguardo di chi va piano, può rimettersi sulla strada giusta.
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere