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Comunicato Stampa

CAPO GIUSEPPE: grande condottiero dei "Nasi Forati"

Ricordo del grande capo nativo americano

Bruno PollacciOggi è il 3 Marzo, ed in questo giorno, nel 1840, in un villaggio indiano dell'Oregon, U.S.A., nasceva Hinmaton Yalaktit, che nella lingua niimiipuutimt ha il significato di “Tuono che rotola dalla montagna”, conosciuto popolarmente come “Capo Giuseppe”, condottiero nativo americano della tribù dei “Nasi Forati”, chiamato anche “Giuseppe il Giovane” (visto che anche il padre si chiamava Giuseppe). Il padre aveva concluso con gli U.S.A. un trattato che istituiva una riserva che comprendeva sia l'Oregon che l'Idaho per accogliere le tribù dei Nasi Forati Cayuse, Walla Walla e Umatilla, ma in seguito il governo U.S.A. decise unilateralmente di confinare i Nativi nel solo spazio angusto dell'Idaho per dare spazio ai nuovi cercatori d'oro bianchi. Giuseppe il Vecchio non accettò la nuova restrizione ed alla sua morte, avvenuta nel 1871, il figlio Giuseppe il Giovane, divenendo il nuovo capo tribù, ereditò il difficile rapporto con il governo e dovette affrontare anni tremendi caratterizzati dall'incalzare dell'esercito U.S.A. che li combattè per costringerli a ritirarsi. Dopo un'estenuante marcia di 2.740 km, Capo Giuseppe condusse il suo popolo prima nel Montana e poi al confine col Canada, ma attaccati ad ondate anche dall'artiglieria, pur riuscendo varie volte ad arginare gli attacchi (con un solo manipolo di 200 uomini) si trovarono al freddo, senza coperte e cibo, furono quasi sterminati e dovettero arrendersi proprio vicini al confine. Alla resa gli fu promesso di tornare alle riserve di origine ma poi la promessa fu tradita e furono arrestati e deportati in Oklahoma. Capo Giuseppe morì nel 1904 di crepacuore nella riserva di Fort Colville, nello Stato di Washington e nel film “Indians” del 1975 fu raccontata la sua storia e quella del suo popolo. Mi piace ricordare un suo pensiero: "...Voi uomini bianchi conoscete solo il lavoro. Io non voglio che i miei giovani uomini diventino uguali a voi. Gli uomini che lavorano sempre non hanno tempo per sognare, e solo chi ha tempo per sognare trova la saggezza...".

Questa mia opera a pastello seppia è in suo omaggio e memoria.

Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa

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