Calabria: iniziata l'immunizzazione contro la bronchiolite nei neonati grazie a un nuovo anticorpo monoclonale
Ritardi, polemiche e interventi delle Asp: la Regione Calabria avvia finalmente il piano per la prevenzione del virus respiratorio sinciziale.
Dopo settimane di ritardi e discussioni tra il Governo e le Regioni, la Calabria ha finalmente avviato un programma per l' immunizzazione contro la bronchiolite nei bambini nati tra luglio 2024 e aprile 2025. L'adozione del farmaco monoclonale Nirsevimab-Beyfortus rappresenta un passo avanti cruciale nella protezione dei più piccoli dal virus respiratorio sinciziale (RSV), la principale causa di bronchioliti e polmoniti nei neonati e nei lattanti.
Immunizzazione gratuita, ma non obbligatoria
Il virus respiratorio sinciziale, che si diffonde come l'influenza stagionale, ha una forte incidenza durante i mesi invernali e può causare gravi interferenze nei bambini sotto i due anni, specialmente nei neonati tra i 2 e gli 8 mesi . Sebbene l'immunizzazione non sia obbligatoria, tutti i pediatri ne raccomandano fortemente l'uso per proteggere i più vulnerabili.
Il ritardo della Regione e le iniziative locali
La gestione del piano vaccinale ha visto inizialmente un'organizzazione frammentaria. Alcune Asp, come quelle di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone, si sono mosse autonomamente per procurarsi il farmaco direttamente dal produttore, permettendo l'inizio dell'immunizzazione già a novembre. In ospedali come quelli di Polistena e Locri, o tramite i pediatri di base, i bambini delle rispettive province hanno iniziato a ricevere il trattamento preventivo.
Una soluzione condivisa con altre Regioni
Con l'approvazione del Decreto Commissariale n. 374, la Calabria ha siglato una convenzione per ricevere le dosi necessarie dalla Campania, che aveva precedentemente accumulato scorte adeguate. Questo accordo consente di ampliare la somministrazione del farmaco in tutto il territorio regionale, colmando i ritardi iniziali e garantendo una maggiore protezione per i bambini calabresi.
Questo importante passo avanti rappresenta una risposta concreta alla necessità di proteggere la salute dei più piccoli, grazie anche alla collaborazione tra Asp e Regione.
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